Carisma e gerarchia nell'Opus Dei, due dimensioni della stessa realtà. Il rapporto tra i doni dello Spirito Santo nella ChiesaConsiderazioni sul motu proprio Ad charisma tuendum sull'Opus DeiTesto originale dell'articolo in spagnolo qui
Traduzione di Peter Damian-Grint
Un gruppo di donne dell'Opera all'ultimo Congresso generale elettivo, nel 2017. © Ismael Martínez Sánchez
Il prelato dell'Opus Dei, Fernando Ocáriz, ha inviato una lettera (disponibile sul sito web dell'Opus Dei) ai membri della prelatura in cui spiega che, a seguito della pubblicazione del motu proprio Ad charisma tuendumGli uomini e le donne del Consiglio Generale e della Consulta Centrale, gli organi centrali di governo dell'Opus Dei, stanno studiando da alcune settimane "come realizzare ciò che il Papa ci ha chiesto riguardo all'adeguamento degli Statuti dell'Opera al motu proprio".
Questo Congresso Generale Straordinario, che sarà convocato per "questo preciso e limitato scopo", avrà luogo nel primo semestre del 2023. Seguendo il consiglio della Santa Sede, non si limiterà a modificare "la dipendenza della Prelatura da questo Dicastero e il passaggio da una relazione quinquennale a una annuale sulle attività della Prelatura". In realtà, come sottolinea mons. Ocáriz nella sua lettera, il Vaticano ha consigliato all'Opera di considerare "altri possibili aggiustamenti degli Statuti che sembrano appropriati alla luce del motu proprio", e che lo studio sia fatto con calma: "Ci è stato anche consigliato di dedicare tutto il tempo necessario senza alcuna fretta".
In questa occasione, il Prelato ha chiesto ai membri della Prelatura "suggerimenti specifici" volti ad adattare il lavoro e lo sviluppo dell'Opera alle esigenze della Chiesa di oggi. A questo proposito, Fernando Ocáriz ha voluto sottolineare che "si tratta di conformarsi a quanto indicato dalla Santa Sede, non di proporre qualsiasi cambiamento che possa sembrare interessante per noi".
Inoltre, il prelato dell'Opus Dei sottolinea che "insieme al desiderio di essere fedeli all'eredità del nostro fondatore, è importante tenere presente il bene per tutti che la stabilità giuridica di un'istituzione comporta", e apre la porta ad "altri suggerimenti... per dare nuovo impulso al lavoro apostolico" che potranno essere trattati in futuro.
Congressi generali dell'Opus Dei
I Congressi generali sono, insieme al prelato che li convoca e che vi partecipa, il principale organo di governo dell'Opus Dei a livello centrale. Secondo il § 133 degli attuali Statuti, "i Congressi generali ordinari, convocati dal Prelato, devono tenersi ogni otto anni per riferire sullo stato della Prelatura e per consigliare le norme opportune per la futura azione di governo".
I Congressi generali straordinari, come quello che si terrà nel 2023, sono convocati "quando le circostanze lo richiedono a giudizio del Prelato".
Il motu proprio Ad charisma tuendum
Il motu proprio Ad charisma tuendum, pubblicato lo scorso luglio, ha precisato alcuni aspetti del regime giuridico della prelatura personale dell'Opus Dei per adeguarlo a quanto stabilito dalla Costituzione Apostolica Prædicate Evangelium. Questo documento stabilisce che d'ora in poi le prelature personali (ad oggi c'è solo quella dell'Opus Dei) dipenderanno dal Dicastero per il Clero e non da quello per i Vescovi, come avveniva in precedenza.
Inoltre, il motu proprio ha indicato altri cambiamenti relativi all'Opus Dei. In particolare: in primo luogo, la frequenza con cui l'Opus Dei deve presentare la relazione sulla situazione della prelatura e sullo sviluppo del suo lavoro apostolico diventa annuale anziché quinquennale; in secondo luogo, è stato deciso che "il prelato non riceverà l'ordinazione episcopale". Questo non era essenziale in precedenza e non era incluso negli Statuti dell'Opus Dei; ma i predecessori di Mons. Ocáriz, il Beato Álvaro del Portillo e Mons. Javier Echevarría, hanno entrambi ricevuto l'ordinazione episcopale.
