Vaticano

Santa Maria, "cattedrale di Dio" e maestra di preghiera

Papa Francesco ha incentrato i suoi primi interventi del 2024 su Santa Maria, che ci insegna a pregare e a essere "costruttori di unità".

Paloma López Campos-1° gennaio 2024-Tempo di lettura: 3 minuti
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Piazza San Pietro durante l'Angelus del 1° gennaio 2024 (Foto CNS / Vatican Media)

Papa Francesco ha tenuto il suo ultimo discorso pubblico del 2023 durante la celebrazione dei vespri della Solennità di Maria, Madre di Dio. Il Santo Padre ha osservato che i cristiani possono vivere la fine dell'anno con "speranza e gratitudine", grazie alla "fede in Gesù Cristo".

Il Papa ha spiegato che la speranza e la gratitudine del mondo sono diverse da quelle del cristiano. Le prime "mancano della dimensione essenziale che è la relazione con l'Altro e con gli altri, con Dio e con i nostri fratelli e sorelle".

Per non vivere queste virtù solo in termini umani, Francesco ha spiegato che il Chiesa deve imparare dalla Vergine Maria. Lei "è sempre stata piena di amore, piena di grazia, e quindi anche piena di fiducia e di speranza".

Maria e la speranza del cristiano

Il Santo Padre ha spiegato che questo modo di vivere non è ottimismo, ma qualcosa di più. "È la fede in Dio che è fedele alle sue promesse. Questa fede prende la forma della speranza nella dimensione del tempo". In breve, implica che "il cristiano, come Maria, è un pellegrino della speranza". Proprio per questo motivo, il tema del Giubileo del 2025 sarà "Pellegrini della speranza".

Per prepararsi al Giubileo, Francesco ha proposto di dedicare il 2024 alla preghiera. Ha indicato in Santa Maria la migliore maestra per "vivere ogni giorno, ogni momento, ogni occupazione con lo sguardo interiore rivolto a Gesù".

Il Papa ha continuato ad approfondire la figura della Vergine Maria durante la Messa del 1° gennaio. Durante l'omelia ha sottolineato che "all'inizio del tempo della salvezza c'è la Santa Madre di Dio, la nostra Santa Madre".

Francesco ha sottolineato il titolo "Madre di Dio", perché esprime "la gioiosa certezza che il Signore, tenero Bambino tra le braccia di sua madre, si è unito per sempre alla nostra umanità, al punto che essa non è più solo nostra, ma anche sua". Questo, ha detto il Papa, non è solo un dogma di fede, "è anche un 'dogma di speranza': Dio nell'uomo e l'uomo in Dio, per sempre".

Creatività della madre

Il Santo Padre ha colto l'occasione per rivendicare il ruolo delle donne nella Chiesa, che "ha bisogno di Maria per riscoprire il proprio volto femminile". Ma non solo la Chiesa, "anche il mondo ha bisogno di guardare alle madri e alle donne per trovare la pace". Francesco ha detto che "ogni società ha bisogno di accogliere il dono della donna, di ogni donna: rispettarla, curarla, valorizzarla, sapendo che chi fa del male a una donna profana Dio, nato da donna".

Il Pontefice ha concluso l'omelia chiedendo di "guardare a Maria per essere costruttori di unità" e di imparare da lei "la creatività di una madre, che si prende cura dei suoi figli, li riunisce e li consola, ascolta i loro dolori e asciuga le loro lacrime".

Il Papa ha anche dedicato il Angelus del 1° gennaio alla Vergine Maria. Tuttavia, durante la sua riflessione ha notato "il silenzio della Madre", un "tratto bellissimo". Grazie "al suo silenzio e alla sua umiltà, Maria è la prima 'cattedrale' di Dio, il luogo dove Lui e l'uomo possono incontrarsi".

Auguri per il 2024

Al termine della meditazione, il Santo Padre ha pregato che "all'inizio del nuovo anno, guardiamo a Maria e, con cuore grato, pensiamo e guardiamo anche alle madri, per imparare quell'amore che si coltiva soprattutto nel silenzio, che sa dare spazio agli altri, rispettando la loro dignità, lasciandoli liberi di esprimersi, rifiutando ogni forma di possesso, oppressione e violenza".

Infine, Papa Francesco ha espresso il suo augurio per il 2024: che "possiamo crescere in questo amore dolce, silenzioso e discreto che genera vita, e aprire strade di pace e di riconciliazione nel mondo".

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