Stati Uniti

La Corte Suprema degli Stati Uniti sostiene la pillola

Venerdì 21 aprile, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha deciso sull'uso della pillola abortiva, di cui si discuteva da diverse settimane. La Corte ha approvato l'uso dell'abortivo chimico.

Paloma López Campos-23 aprile 2023-Tempo di lettura: 2 minuti
Corte Suprema degli Stati Uniti

Poche settimane fa, due sentenze contraddittorie hanno aperto il dibattito sull'uso del mifepristoneuna sostanza chimica abortiva. In questo scenario, la distribuzione della pillola abortiva è stata messa in discussione e il caso, risalendo la piramide giurisdizionale statunitense, è finito nelle mani della Corte Suprema.

Questa Corte è diventata il tribunale decisivo. La sua sentenza avrebbe potuto vietare l'uso e la distribuzione del mifepristone, facendo così guadagnare terreno al diritto alla vita che la società americana chiede da alcuni anni.

Tuttavia, la Corte Suprema ha bloccato le sentenze dei tribunali inferiori che vietano l'uso della sostanza chimica abortiva. Pertanto, il permesso di ottenere la pillola abortiva rimane in vigore negli Stati Uniti.

Una delusione

La Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti ha pubblicato una comunicato per fare riferimento alla decisione della Corte, definendo l'ordine una delusione, "sia per la perdita di vite non nate innocenti attraverso l'aborto chimico, sia per il pericolo che questi aborti rappresentano per le donne".

Tuttavia, i vescovi non perdono la fiducia, affermando: "È nostra speranza e preghiera che la Corte un giorno ribalti le azioni illegali della FDA". L'organismo di cui si parla è la Food and Drug Administration degli Stati Uniti, un'agenzia che è accusata di aver oltrepassato la propria autorità quando ha approvato l'uso del mifepristone molti anni fa.

Continuare a difendere la vita

Per concludere la loro dichiarazione, i vescovi ricordano che "l'aborto non è mai la risposta a una gravidanza difficile o indesiderata, perché pone sempre fine a una vita e ne mette in pericolo un'altra". Per questo motivo, affermano che continueranno a difendere "le politiche che mettono al primo posto le donne e le famiglie, che cercano di essere al servizio delle donne in situazioni di bisogno" e pregano affinché un giorno l'uccisione dei bambini non nati sia impensabile.

Allo stesso tempo, ci ricordano che è necessaria la compassione nelle situazioni difficili, una compassione che non sia vuota e che sia rivolta sia alle donne che ai bambini.

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