Vaticano

Giovedì Santo: il Papa lava i piedi a 12 giovani detenuti a Roma

Dieci anni dopo aver visitato l'Istituto Penale per Minorenni Casal del Marmo a Roma nel 2013, Papa Francesco ha nuovamente lavato i piedi a dodici giovani detenuti dello stesso centro il Giovedì Santo e ha presieduto la celebrazione della Messa "In Coena Domini" nella cappella. "Ci aiutiamo a vicenda, ci aiutiamo a vicenda. Gesù mi ha lavato i piedi, mi ha salvato. Non ci abbandona mai", ha detto il Papa nell'omelia.

Francisco Otamendi-6 aprile 2023-Tempo di lettura: 3 minuti
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Con indubbi segni di affetto, lavando i piedi a ciascun giovane, asciugandoli e baciandoli, stringendo loro la mano e conversando con alcuni di loro, il Santo Padre Francesco ha proceduto questo Giovedì Santo a lavare i piedi a dodici detenuti di diverse nazionalità dell'istituto penale per minori Casal del Marco, situato alla periferia di Roma. In mattinata aveva celebrato la Messa del Santo CrismaIn essa ha detto, tra l'altro, che "un presbiterio diviso non funziona", riferendosi ai sacerdoti.

È lo stesso Centro penitenziario La visita è avvenuta pochi giorni dopo la sua elezione a Papa nel 2013, alla quale è ora tornato, visualizzando così il comandamento dell'amore celebrato dalla Chiesa fin dall'Ultima Cena con Gesù che lavava i piedi ai discepoli. Nel centro sono presenti circa 50 giovani e alcuni di loro hanno potuto parlare per un momento con il Pontefice, nel contesto di una celebrazione quasi familiare.

Il cappellano del centro, don Nicolò Ceccolini, ha dichiarato all'agenzia ufficiale vaticana che si tratta di "una visita molto attesa, anche per i musulmani che in questi giorni stanno vivendo il Ramadan". Ad attendere il Pontefice c'è una "comunità eterogenea" di ragazzi e ragazze di età ed etnie diverse che si trovano nel centro per vari reati: "Per noi sono tutti uguali, vanno guardati non solo per quello che hanno fatto, ma con uno sguardo profondo".

Lo scorso anno, il Santo Padre si è recato al Nuovo Complesso Penitenziario di Civitavecchia, dove ha trascorso circa tre ore salutando le autorità, abbracciando i detenuti che lo hanno accolto con cori e grida, celebrando la Messa nella cappella e lavando i piedi ai detenuti, di età e nazionalità diverse, tutti commossi. 

In questa occasione, la Santa Messa della Cena del Signore è durata appena un'ora. In seguito, il direttore del centro Casal del Marmo, anch'egli commosso, ha detto che il Santo Padre "ci disarma con la sua dolcezza e ci riporta all'essenziale". "Il suo sorriso", ha detto il direttore, "è una carezza che ci dà forza e ci incoraggia ad andare avanti sempre insieme". Un forte applauso ha accompagnato l'uscita del Papa dalla cappella, alla quale ha partecipato anche il personale amministrativo e di polizia del centro. Il Santo Padre ha regalato loro dei rosari e delle uova di cioccolato.

"Gesù non ha paura, vuole accompagnarci".

Nella breve omelia, Papa Francesco ha ricordato che ai tempi di Gesù "erano gli schiavi a lavare i piedi. Era un lavoro da schiavi. Erano sorpresi, era difficile per loro capire", alludendo alle azioni di San Pietro. "Ma lo fa per far capire loro il messaggio del giorno dopo: che sarebbe morto come schiavo, per pagare il debito di tutti noi", ha spiegato.

Il Pontefice ha aggiunto: "È così bello aiutarsi a vicenda. Sono gesti umani e universali, aiutarsi a vicenda. Nascono da un cuore nobile. E Gesù, con questa celebrazione, vuole questo, insegnarci la nobiltà del cuore".

"Ognuno di noi può pensare: se solo il Papa sapesse le cose che sono dentro di me... Gesù le conosce, e ci ama così come siamo. Lava i piedi di ognuno di noi, di tutti noi. Gesù non ha mai paura delle nostre debolezze. Perché ha già pagato. Vuole solo accompagnarci. Vuole prenderci per mano, perché la vita non sia così difficile per noi". 

"Oggi farò lo stesso gesto di lavare i piedi", ha proseguito Papa Francesco. "Ma questo non è un gesto folcloristico. È un gesto che annuncia come dobbiamo essere con gli altri. Nella società vediamo che ci sono tante persone che si approfittano degli altri... Quante ingiustizie, quante persone senza lavoro, o che hanno un lavoro ma sono pagate la metà, sottopagate.... O persone che non hanno i soldi per comprare le medicine, quante famiglie che vivono male...".

"Gesù non si arrende mai".

"Nessuno di noi può dire: io non sono così. Se non sono così, è per grazia di Dio", ha sottolineato il Santo Padre. "Ognuno di noi può scivolare. E questo atteggiamento che ognuno di noi può scivolare è ciò che ci dà dignità. Ascoltate questa parola: la dignità di essere peccatori. Gesù ci vuole così. Ed è per questo che ha voluto lavare i piedi. Perché sono venuto per salvarvi, per servirvi, ci dice Gesù".

"Ora farò lo stesso, ricordando ciò che Gesù ci ha insegnato", ha sottolineato Francesco. "Aiutatevi a vicenda. Aiutatevi a vicenda. In questo modo la vita è più bella e possiamo andare avanti così. Nella lavanda dei piedi, pensate che Gesù ha lavato i miei piedi, Gesù mi ha salvato. Ho questo problema, ma Gesù è al tuo fianco. Gesù non si arrende mai, mai. Pensate a questo", ha concluso il Papa.

Il nuovo comandamento

"Nell'Ultima Cena, Gesù ci fa quattro doni inestimabili: ci dà l'Eucaristia, lava i piedi ai suoi discepoli, ci dà il sacerdozio e il nuovo comandamento", ha ricordato Joseph Evans all'Ultima Cena. Omnes. "L'ultimo dono è il nuovo comandamento. Nell'ultima cena, Gesù disse: "Vi do un nuovo comandamento: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, anche voi amatevi gli uni gli altri.". 

Il Santo Padre presiederà la celebrazione del Venerdì Santo nella Basilica di San Pietro alle 17.00, con il Cardinale Mauro Gambetti come celebrante all'altare. 

L'autoreFrancisco Otamendi

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