Vaticano

Il Papa difende San Giovanni Paolo II da "ipotesi infondate".

Nella seconda domenica di Pasqua, giorno in cui la Chiesa celebra la Domenica della Divina Misericordia, Papa Francesco ha definito "supposizioni infondate" i commenti del fratello della ragazza scomparsa nel 1983, Emanuela Orlandi, su San Giovanni Paolo II. Ha inoltre salutato i gruppi che coltivano la spiritualità della Divina Misericordia e si è congratulato con i fratelli e le sorelle dell'Oriente per la Pasqua.

Francisco Otamendi-16 aprile 2023-Tempo di lettura: 3 minuti
Papa Aprile

Il Papa durante la preghiera del Regina Caeli (Vatican News English)

Dopo la recita del Regina Caeli, in questo Domenica della Divina Misericordia Papa Giovanni Paolo II, dopo aver salutato i romani, i pellegrini e i gruppi di pellegrini in Piazza San Pietro, si è recato a Roma. preghiera che coltivano la spiritualità del Misericordia divinaPapa Francesco ha difeso oggi "la memoria di San Giovanni Paolo II, sicuro di interpretare i sentimenti dei fedeli di tutto il mondo", definendo "supposizioni infondate" le recenti dichiarazioni sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, scomparsa nel 1983.

"L'Osservatore Romano, il giornale ufficiale del Vaticano, ha definito "follia" le accuse rivolte a San Giovanni Paolo II da Pietro Orlandi, fratello della ragazza vaticana scomparsa. In un recente programma televisivo, Orlandi ha affermato che in Vaticano si sapeva che l'allora Papa era solito uscire di notte accompagnato da monsignori polacchi, "e non proprio per benedire le case".

Andrea Tornielli, direttore editoriale del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, ha definito queste parole su "L'Osservatore Romano" una "follia". E non lo diciamo perché Karol Wojtyla è un santo o perché è stato Papa. Anche se questo massacro mediatico rattrista e ferisce il cuore di milioni di credenti e non credenti, la diffamazione deve essere denunciata perché è indegno trattare in questo modo qualsiasi persona, viva o morta, in un Paese civile", ha scritto Andrea Tornielli.

Buona Pasqua ai nostri fratelli in Oriente

Prima di recitare il Regina Caeli, il Santo Padre Francesco ha commentato "due apparizioni di Gesù risorto ai discepoli, e in particolare a Tommaso, l'apostolo incredulo". E dopo la recita della preghiera mariana di Pasqua, ha espresso la sua "vicinanza ai nostri fratelli e sorelle in Oriente che oggi celebrano la Pasqua". Che "il Signore risorto sia con voi e vi riempia del suo Spirito Santo. Buona Pasqua a tutti voi", ha ribadito il Papa. Il Pontefice ha poi rivolto un saluto speciale "ai nostri fratelli e sorelle in Russia e Ucraina che oggi celebrano la Pasqua, che il Signore sia loro vicino e li aiuti a fare la pace".

Ha poi sottolineato che "purtroppo, in netto contrasto con il messaggio pasquale, la guerre continuano a seminare morte. Addoloriamoci per queste atrocità e preghiamo per queste vittime, chiedendo a Dio che non debbano più subire la morte violenta per mano dell'uomo, ma essere sorpresi dalla vita che Egli dona e rinnova con la sua grazia".

In quel momento, ha espresso di seguire "con preoccupazione gli eventi in Sudan, sono vicino al popolo sudanese che ha sofferto così tanto, e vi incoraggio a pregare affinché le armi siano deposte e il dialogo prevalga in modo da poter continuare insieme sulla strada della pace e dell'armonia".

Il Papa ha anche salutato "gruppi provenienti da Francia, Brasile, Spagna, Polonia, Lituania, vigili del fuoco di vari Paesi europei che sono venuti oggi a Roma per una grande manifestazione aperta alla cittadinanza. Grazie per il vostro servizio", li ha salutati.

Cercare il Risorto nella Chiesa

Nel suo discorso di apertura, il Santo Padre ha sottolineato che l'apostolo Tommaso "non è l'unico ad avere difficoltà a credere. Anzi, rappresenta un po' tutti noi. Infatti, non è sempre facile credere, soprattutto quando, come nel suo caso, si è subita una grande delusione.

ha seguito Gesù per anni, correndo rischi e sopportando difficoltà. Il Maestro è stato crocifisso come un criminale e nessuno lo ha liberato. Nessuno ha fatto nulla. È morto e tutti hanno paura. Ma Tommaso dimostra di avere coraggio: mentre gli altri sono chiusi nel cenacolo per paura, lui esce, correndo il rischio che qualcuno lo riconosca, lo denunci e lo arresti.

Tuttavia, quando il Signore "lo prega di mostrargli le sue ferite, le prove del suo amore, che sono i canali sempre aperti della sua misericordia, Gesù gliele mostra ma in modo ordinario, davanti a tutti, nella comunità, non fuori", ha sottolineato il Papa. "Come se gli dicesse: se vuoi incontrarmi, non guardare lontano, resta nella comunità, con noi, non andare via, prega con loro, spezza il Pane con loro".

"Lo dice anche a noi", ha proseguito il Santo Padre Francesco. "Senza la comunità è molto difficile trovare Gesù". E si è chiesto: "Dove cerchiamo il Risorto? In qualche evento speciale? In una manifestazione religiosa spettacolare e sorprendente? *Solo nelle nostre emozioni o sensazioni? Oppure nella comunità, nella Chiesa, accettando la sfida di restare. Anche se non è perfetta, nonostante tutti i suoi limiti e le sue cadute, che sono i nostri limiti e le nostre cadute, la nostra Madre Chiesa è il Corpo di Cristo, e lì, nel Corpo di Cristo, sono ancora e per sempre impressi i segni più grandi del suo amore.

Amare la Chiesa, una casa accogliente per tutti

"Chiediamoci", ha invitato Papa Francesco, "se, in nome di questo amore, in nome delle ferite di Gesù, siamo pronti ad aprire le braccia a chi è ferito dalla vita, senza escludere nessuno dalla misericordia di Dio, ma accogliendo tutti, ciascuno, come un fratello, come una sorella. Come Dio accoglie tutti. Dio accoglie tutti", ha ripetuto. Maria, Madre della Misericordia, ci aiuti ad amare la Chiesa e a farne una casa accogliente per tutti".

L'autoreFrancisco Otamendi

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