Vaticano

Il Papa chiede la "misericordia del Padre" in un mondo di guerre

Nella sua catechesi sullo zelo apostolico, il Santo Padre Papa Francesco ha esortato questa mattina alla "prontezza" e al "movimento" per evangelizzare. Ha anche annunciato la prossima Domenica della Divina Misericordia, istituita da San Giovanni Paolo II, osservando che in un "mondo sempre più provato dalle guerre e alienato da Dio, abbiamo ancora più bisogno della misericordia del Padre". "Per la tua dolorosa Passione, abbi pietà di noi e del mondo intero", ha pregato.

Francisco Otamendi-12 aprile 2023-Tempo di lettura: 3 minuti
Udienza del Papa

Papa Francesco durante l'udienza del 12 aprile (Vatican news English)

Nell'Udienza di questa mattina, Papa Francesco ha ripreso la catechesi sullo zelo apostolico, commentando la Lettera di San Paolo agli Efesini; ha chiesto "la misericordia del Padre quando il mondo è sempre più provato dalle guerre e allontanato da Dio", ricordando l'imminente "...la misericordia del Padre quando il mondo è sempre più provato dalle guerre e allontanato da Dio", ricordando l'imminente "...misericordia del Padre".Domenica della Divina MisericordiaLa festa istituita da San Giovanni Paolo II, come voluta dal Signore Gesù attraverso Santa Faustina KowalskaHa inoltre invitato le persone a leggere e a lasciarsi ispirare dall'enciclica Pacem in terris di San Giovanni XXIII.

Per la tua dolorosa Passione, abbi pietà di noi e del mondo intero", ha pregato Papa Francesco, usando la formula tradizionale della "Passione di Cristo". coroncinaAi pellegrini di lingua polacca si sono rivolti i pellegrini di lingua polacca. E alla fine del Pubblico generaleAi fedeli presenti in Piazza San Pietro ha detto: "Domenica prossima celebriamo la Misericordia di Dio. È la Domenica della Misericordia. Il Signore non cessa mai di essere misericordioso. Pensiamo alla misericordia di Dio che sempre ci accoglie, sempre ci accompagna, mai ci lascia soli".

Va ricordato che con la Festa della Divina Misericordia conclude l'ottava di Pasqua. Questo devozioneIl progetto, che si è diffuso in tutto il mondo, è stato promosso da San Giovanni Paolo IILa canonizzazione di Santa Faustina Kowalska è avvenuta il 30 aprile 2000.

"Disponibilità all'evangelizzazione

"Oggi riflettiamo sullo zelo apostolico", ha esordito il Papa nella sua catechesi con le parole di San Paolo nella Lettera agli Efesini. Dopo aver sottolineato che alcuni "si dedicano a scelte sbagliate, a un falso impulso evangelico, che cerca l'amor proprio", il Pontefice si è chiesto quali siano le caratteristiche dello zelo apostolico, secondo San Paolo. In particolare, il Papa ha sottolineato "la disponibilità a diffondere il Vangelo". 

Il Santo Padre ha poi sottolineato che l'araldo del Vangelo "deve muoversi, deve cambiare. La calzatura è lo zelo. È la calzatura di un soldato che va in battaglia, dove c'è un avversario, ci sono trappole. I predicatori del Vangelo sono i piedi del Corpo mistico di Cristo, della Chiesa. Chi annuncia Gesù deve muoversi, pensando all'annuncio di Gesù. Non c'è annuncio senza movimento, senza uscita, senza iniziativa".

"Non si è cristiani se non si è in cammino, se non si esce da se stessi. Il Vangelo non si annuncia stando dietro una scrivania, chiusi in un ufficio, sostituendo la creatività dell'annuncio con l'elaborazione di idee", facendo un lavoro di "taglia e incolla". Il Vangelo si annuncia muovendosi, camminando, andando, con alacrità", come San Paolo.

"Il vero evangelizzatore è sempre pronto a muoversi per annunciare il Vangelo della pace, è pronto a uscire, non è fossilizzato in gabbie", ha aggiunto. "Dobbiamo avere questa disponibilità ad annunciare la novità del Vangelo della pace, che Cristo sa dare più e meglio di come lo dà il mondo. Evangelizzatori che si muovono senza paura, per portare la bellezza di Gesù, la nobiltà di Gesù, che cambia tutto". E ha chiesto: "Sei pronto perché Gesù cambi il tuo cuore? Pensaci un po'".

In diverse occasioni, rivolgendosi ai pellegrini in diverse lingue, il Papa ha fatto gli auguri per il periodo pasquale: "Buona Pasqua nella pace di Cristo", e ha ricordato nella sua preghiera, oltre ai malati, agli anziani e ai più bisognosi, come fa sempre, i nuovi diaconi della Compagnia di Gesù.

"Pacem in terris", una vera benedizione".

"Ieri è stato l'anniversario dell'enciclica Pacem in terris', che San Giovanni XXIII rivolta alla Chiesa e al mondo in piena guerra fredda", ha ricordato Francesco nel suo discorso ai pellegrini di lingua italiana. L'enciclica è stata firmata l'11 aprile 1963, 60 anni fa.

"Il Papa ha aperto davanti a tutti l'ampio orizzonte in cui parla di costruire la pace. Questa enciclica è stata una vera benedizione", ha aggiunto il Santo Padre Francesco, "come una serena apertura del cielo in mezzo a nubi oscure. I rapporti tra politici ed esseri umani non sono regolati dalle armi, ma dalla giustizia e dalla solidarietà operosa. Invito i fedeli uomini e donne di buona volontà a leggere la Pacem in terris. Prego che i leader delle nazioni si lascino ispirare dai progetti e dalle decisioni".

L'autoreFrancisco Otamendi

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