Cultura

Trinità dei Monti, la bella sconosciuta di Roma

A Roma c'è una chiesa di incalcolabile valore artistico conosciuta come "Trinità dei Monti". In questo articolo ne spieghiamo alcune caratteristiche, per invitare tutti a visitarla.

Stefano Grossi Gondi-20 febbraio 2023-Tempo di lettura: 4 minuti
Chiesa di Roma

La facciata della chiesa "Trinità dei Monti" (Wikimedia)

Roma è ricca di luoghi da visitare, alcuni più noti, altri meno. "Trinità dei Monti" merita certamente di essere conosciuto.

Si trova su un punto panoramico chiamato "PincioLa chiesa, il chiostro, due affreschi di anamorfosi nei corridoi del chiostro, una meridiana (il cosiddetto astrolabio), il refettorio dipinto dal gesuita Andrea Pozzo e la cappella di "..." sono alcune delle meraviglie che vi sono custodite da secoli.Mater Admirabilis".

L'edificio fu costruito tra il 1530 e il 1570 dal re Carlo VIII di Francia per i Minimi, un ordine religioso fondato da Francesco di Paola (1416-1507).

Chiesa

La chiesa di "Trinità dei Monti".La chiesa, che domina Plaza de España con i suoi due campanili, fu consacrata nel 1594.

Come il convento Deve la sua origine all'aiuto spirituale dato da San Francesco di Paola al re di Francia Luigi XI, che lo aveva chiamato a raggiungerlo a Plessis-Lès-Tours (Francia).

Infatti, nel 1494, il figlio Carlo VIII, grato per il sostegno ricevuto dal padre, inaugurò la costruzione di un edificio sul Mont Plessis per ospitare i religiosi francesi dell'Ordine dei Minimi.

I lavori proseguirono per tutto il XVI secolo. Da quel momento in poi, questo luogo sarà considerato "la chiesa romanica dei re di Francia". Nell'anno della canonizzazione di Francesco di Paola (1519), la costruzione della chiesa e del convento fu in gran parte completata.

La chiesa fu inizialmente costruita in stile gotico, con pietre provenienti dalla regione di Narbonne, con un'unica navata delimitata su ogni lato da una successione di sei cappelle, a cui si aggiungono le due cappelle del transetto. Nel XVIII secolo furono apportate alcune modifiche e le strutture gotiche originali furono rimosse.

Oggi la chiesa conta 17 cappelle, ognuna delle quali porta il nome di una delle famiglie a cui fu concesso il patronato nel XVI secolo. Le sue ricche decorazioni rendono la chiesa un "Trinità dei Monti"una straordinaria testimonianza del "manierismo romano".

All'interno Trinità dei Monti (Wikimedia)

Un esempio eccellente è la cappella Altoviti, che prende il nome dal banchiere fiorentino Gian-Battista Altoviti. La pala d'altare lignea rappresenta il battesimo di Cristo e gli affreschi della volta raffigurano scene della vita di San Giovanni Battista. C'è anche la cappella Simonetta, dedicata a San Francesco di Sales l'anno successivo alla sua canonizzazione (1665).

Le scene della sua vita sono sfumate nel tempo e oggi la dedica è a San Francesco di Paola e ricorda il fondatore dei Minimi, i primi abitanti di Paola. "Trinità dei Monti".

Un'altra cappella è dedicata a Lucrezia della Rovere, poiché fu donata alla nipote di Papa Giulio II nel 1548. Nella cappella Bonfil si può ammirare la famosa "Deposizione della Croce" di Daniele da Volterra, allievo di Michelangelo.

Il convento

È la sede della comunità del Sacro Cuore e della Fraternità Monastica di Gerusalemme. Il convento è un vero e proprio scrigno di opere d'arte. Un chiostro ospita un ciclo di affreschi dedicati alla vita di San Francesco di Paola e una galleria di ritratti dei re di Francia, mentre nel refettorio, dove i frati mendicanti consumavano i loro frugali pasti, si trovano affreschi con effetti illusionistici realizzati nel 1694 dal gesuita Andrea Pozzo, con le scenografiche Nozze di Cana.

Il grande trompe l'oeil occupa tutte le pareti della stanza, mentre la volta è sostenuta da false travi che sembrano sopportare incredibilmente bene il suo peso.

Anamorfosi

Due anamorfosi sono state dipinte sulle pareti dei corridoi del chiostro. Si tratta di affreschi che, grazie a un sorprendente effetto ottico, cambiano aspetto a seconda della posizione.

L'anamorfismo è un'illusione ottica per cui un'immagine viene proiettata sul piano in forma distorta, rendendo il soggetto originale riconoscibile solo se l'immagine viene osservata in determinate condizioni, ad esempio da un punto di vista preciso o attraverso l'uso di strumenti distorsivi.

Gli autori sono i Padri Minimi Emmanuel Maignan e François Nicéron e raffigurano San Francesco di Paola. Muovendosi in linea retta lungo la parete, la figura del santo si espande e si deforma fino a scomparire, per diventare un paesaggio animato dalla storia della traversata dello Stretto di Messina da parte di Francesco.

La seconda anamorfosi, invece, raffigura San Giovanni che cerca di scrivere l'Apocalisse. Ma se si guarda il dipinto da un altro punto di vista, diventa un paesaggio con campi arati e villaggi!

Cappella della "Mater Admirabilis".

Nel XIX secolo, le Suore del Sacro Cuore, fondate da Santa Madeleine Sophie Barrat, ottennero la proprietà di Trinità dei Monti. Nel 1844, una giovane novizia, Pauline Perdreau, dipinse un affresco della Vergine Maria in un corridoio. Questo luogo fu rapidamente trasformato in cappella grazie alle numerose grazie ricevute, come testimoniano gli ex voto che ricoprono le pareti.

L'immagine ha preso il nome di "Mater Admirabilis"L'immagine della Vergine Maria risale ai tempi di Papa Pio IX, che amava venire qui a pregare. La devozione a questa immagine l'ha resa presente in tutte le scuole del Sacro Cuore del mondo.

Astrolabio

A "Trinità dei Monti non era solo arte, ma anche scienza. Tra le due anamorfosi si trova un complesso e affascinante astrolabio catottrico, una meridiana con sfera riflettente. Un piccolo specchio nella finestra riflette la luce del sole, creando una sfera luminosa che si muove sulla parete durante il giorno. Quattro iscrizioni latine fungono da "istruzioni per l'uso", spiegando il complesso funzionamento della meridiana.

L'autoreStefano Grossi Gondi

Per saperne di più
Newsletter La Brújula Lasciateci la vostra e-mail e riceverete ogni settimana le ultime notizie curate con un punto di vista cattolico.
Banner pubblicitari
Banner pubblicitari