Vaticano

"L'Iraq ha il diritto di vivere in pace e di ritrovare la propria dignità".

Papa Francesco ha nuovamente ricordato il messaggio lanciato durante la sua visita in Iraq: la risposta alla guerra deve essere la fraternità e il popolo iracheno "ha il diritto di vivere in pace".

David Fernández Alonso-10 marzo 2021-Tempo di lettura: 2 minuti
udienza papa francesco

Dopo il suo storico viaggio in Iraq, il Papa ha continuato la sua catechesi all'udienza generale di mercoledì 10 marzo. È stato anche in grado di parlare dei giorni trascorsi nella terra di Abramo.

Un pellegrinaggio riconoscente...

"Nei giorni scorsi", ha esordito il Papa, "la Provvidenza divina mi ha concesso di visitare l'Iraq, terra devastata dalla guerra e dal terrorismo, realizzando un progetto di San Giovanni Paolo II. Sono molto grato al Signore e a tutti coloro che hanno reso possibile questa visita: al Governo, ai pastori e ai fedeli delle varie Chiese cattoliche e alle autorità delle altre tradizioni religiose, a cominciare dal Grande Ayatollah Al-Sistani, con cui ho avuto un cordiale incontro. È stato un pellegrinaggio nel segno della speranza, della riconciliazione e della fraternità.

...e penitenziale

Francesco ha voluto sottolineare la sua solidarietà e il suo legame con il popolo iracheno, soprattutto per il dolore e la sofferenza che sopporta da anni: "A nome di tutta la Chiesa cattolica ho voluto associarmi alla croce che questo popolo sofferente e questa Chiesa martirizzata hanno portato per anni di terrore, di violenza e di esilio forzato. Vedendo le ferite della distruzione, incontrando e ascoltando i testimoni, vittime di tante atrocità, ho sentito il forte significato penitenziale di questo pellegrinaggio".

In questo Paese, come in altre parti del mondo, la risposta alla guerra e alla violenza può essere solo la fraternità.

"E allo stesso tempo", ha proseguito il Papa, "ho percepito la gioia degli iracheni che mi hanno accolto come messaggero di Cristo, e la loro speranza, aperta a un orizzonte di pace e di fraternità. L'Iraq, un popolo dalle radici millenarie, ha il diritto di vivere in pace e di ritrovare la propria dignità.

La fraternità è la risposta

Come ha detto in occasione dell'incontro interreligioso tenutosi nelle pianure di Ur, Papa Francesco ha ricordato ancora una volta che "in questo Paese, come in tutto il mondo, la risposta alla guerra e alla violenza non può essere che la fraternità. A questo scopo, musulmani, cristiani e rappresentanti di altre religioni si sono incontrati e hanno pregato insieme a Ur, e l'affermazione del Signore è risuonata forte nei nostri cuori: Siete tutti fratelli! Lo stesso messaggio di fratellanza era palpabile anche in tutti gli altri incontri che ho avuto a Baghdad, Mosul, Qaraqosh ed Erbil, con i fedeli delle varie tradizioni".

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