Vaticano

Tre prime donne nel Dicastero per i Vescovi

Suor Raffaella Petrini, suor Yvonne Reungoat e Maria Lia Zervino sono le prime tre donne ad entrare a far parte di questo Dicastero che, finora, aveva tra i suoi membri solo cardinali e vescovi, mentre tra i consultori c'erano solo prelati e sacerdoti.

Antonino Piccione-13 luglio 2022-Tempo di lettura: 3 minuti
dicastero delle donne vescovo

Foto: Suor Raffaella Petrini, Suor Yvonne Reungoat e Maria Lia Zervino

Lo ha annunciato in un'intervista alla Reuters la scorsa settimana. Papa Francesco ha nominato oggi tre donne come membri del Dicastero per i Vescovi. Si tratta di suor Raffaella Petrini, segretaria generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, suor Yvonne Reungoat, ex superiora generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, e Maria Lia Zervino, presidente dell'Unione Mondiale delle Organizzazioni Femminili Cattoliche.

Due religiose e una laica parteciperanno quindi al processo di elezione dei nuovi pastori diocesani. Un sogno che si realizza per Maria Lia Zervino, quello di "una Chiesa con donne adeguate". Lei stessa ha scritto in una lettera pubblicata in traduzione inglese sulla rivista americana dei gesuiti: "Sogno una Chiesa che abbia donne adatte come giudici in tutti i tribunali in cui si trattano casi di matrimonio, nelle équipe di formazione di tutti i seminari e per l'esercizio di ministeri come l'ascolto, la direzione spirituale, la pastorale della salute, la cura del pianeta, la difesa dei diritti umani, ecc. Per i quali, per nostra natura, le donne sono ugualmente o talvolta più preparate degli uomini. Non solo le donne consacrate, ma tutte le donne laiche di tutte le regioni del mondo che sono pronte a servire. Rivolgendosi a Francesco, Zervino ha aggiunto: "E sogno che, durante il suo pontificato, inauguri, accanto ai sinodi dei vescovi, un altro sinodo: il sinodo del popolo di Dio, con una rappresentanza proporzionale di clero, consacrati, laici e donne. Non ci rallegreremo più solo perché una donna vota per la prima volta, ma perché molte donne laiche preparate, in comunione con tutti gli altri membri di questo sinodo, avranno dato il loro contributo e il loro voto si aggiungerà alle conclusioni che saranno poste nelle vostre mani. Probabilmente, Santo Padre, Lei ha già questa "carta nel suo mazzo" per mettere in pratica la sinodalità e sta solo aspettando il momento giusto per giocarla.

In occasione della citata intervista alla Reuters, in risposta a una domanda sulla presenza delle donne in Vaticano, alla luce della nuova Costituzione Apostolica Praedicate Evangelium, il Pontefice aveva preannunciato la nomina di laici a capo di dicasteri come "quello dei laici, della famiglia e della vita, quello della cultura e dell'educazione, o la Biblioteca, che è quasi un dicastero".

Prima delle nomine odierne, il Dicastero per i Vescovi annoverava tra i suoi membri solo cardinali e vescovi, mentre i consultori comprendevano solo prelati e sacerdoti.

La scelta odierna di Francesco, quindi, va nella direzione di un rinnovamento delle istituzioni della Chiesa e della promozione di un modello più giusto e più vicino alle legittime aspirazioni di coloro che rappresentano la fonte della vita per eccellenza.

Tra le donne che occupano posizioni di rilievo nella Santa Sede c'erano la spagnola Carmen Ros Nortes, sottosegretario del Dicastero per i Religiosi, la francese Nathalie Becquart, sottosegretario del Sinodo dei Vescovi, e la salesiana Suor Alessandra Smerilli, segretaria del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale. Tra le donne laiche erano presenti Francesca Di Giovanni, sottosegretario per il settore multilaterale della Sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato, la professoressa argentina Emilce Cuda, segretaria della Pontificia Commissione per l'America Latina, Linda Ghisoni e Gabriella Gambino, entrambe sottosegretarie del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita: e poi Barbara Jatta, prima donna direttrice dei Musei Vaticani; la slovena Nataša Govekar, responsabile della direzione teologico-pastorale del Dicastero per la Comunicazione; e la brasiliana Cristiane Murray, vicedirettrice della Sala Stampa della Santa Sede. La professoressa tedesca Charlotte Kreuter-Kirchof è anche vice coordinatrice del Consiglio economico.

L'autoreAntonino Piccione

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