Vaticano

Lettorato e Accolitato per uomini e donne

Finora erano ammessi solo gli uomini, sia come ministeri preparatori per l'eventuale accesso agli ordini sacri, sia come percorso esterno al sacerdozio, trattandosi di ministeri laici.

Giovanni Tridente-11 dicembre 2020-Tempo di lettura: 2 minuti

Con il motu proprio "Spiritus Domini" il Papa ha modificato il canone 230 del Codice di Diritto Canonico, stabilendo che anche le donne possono accedere ai ministeri del Lettorato e dell'Accolitato, con un atto liturgico che li istituzionalizza.

La decisione di Papa Francesco segue le raccomandazioni di diverse assemblee sinodali e uno sviluppo dottrinale".che ha evidenziato come alcuni ministeri istituiti dalla Chiesa abbiano come fondamento la condizione comune di essere battezzati con il sacerdozio regale ricevuto nel sacramento del battesimo.".

Non è un caso che la nuova legge porti la data del 10 gennaio, festa del Battesimo del Signore.

Corresponsabilità di tutti i battezzati

In una lettera inviata al Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il Papa spiega anche le ragioni teologiche della sua scelta, che fanno riferimento al rinnovamento delineato dal Concilio Vaticano II e all'urgenza di riscoprire "... la novità della Chiesa e la novità della Chiesa".la corresponsabilità di tutti i battezzati nella Chiesa, e in particolare la missione dei laici".

È stato il recente Sinodo per l'Amazzonia a chiedere di conferire i ministeri a uomini e donne, proprio per aumentare la consapevolezza della propria dignità battesimale.

Maggiore riconoscimento

Infatti, spiega il Papa, offrendo questa possibilità di accesso al ministero dell'Accolitato e del Lettorato a laici di entrambi i sessi, "...il Papa sta offrendo la possibilità di accesso al ministero dell'Accolitato e del Lettorato a laici di entrambi i sessi...".accrescere il riconoscimento, attraverso un atto liturgico (istituzione), del prezioso contributo che un numero molto elevato di laici, comprese le donne, da tempo dà alla vita e alla missione della Chiesa".

E chiarisce: "la variazione delle forme di esercizio dei ministeri non ordinati, inoltre, non è la semplice conseguenza, sul piano sociologico, del desiderio di adattarsi alla sensibilità o alla cultura dei tempi e dei luoghi, ma è determinata dalla necessità di permettere a ogni Chiesa particolare, in comunione con tutte le altre e avendo come centro di unità la Chiesa di Roma, di vivere l'azione liturgica, il servizio dei poveri e l'annuncio del Vangelo in fedeltà al comando del Signore Gesù Cristo.".

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