Vaticano

La Sacra Famiglia e gli applausi per Benedetto XVI riempiono San Pietro

In questa ultima domenica dell'anno la Chiesa celebra la festa della Sacra Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe. Dio è venuto ad abitare nelle nostre vite e a salvarci in una famiglia. Difendiamo e sosteniamo la famiglia, ha detto il Papa, dopo aver incoraggiato i fedeli ad applaudire Benedetto XVI, morto oggi un anno fa. Che "ci benedica e ci accompagni dal cielo".

Francisco Otamendi-31 dicembre 2023-Tempo di lettura: 3 minuti

Nella Domenica della Sacra Famiglia, ultimo giorno del 2023, la Chiesa ha reso omaggio a Benedetto XVI nel primo anniversario della sua morte. 

Dopo la sua breve meditazione intorno alla famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe, e la preghiera dell'Angelus, il Papa ha ricordato che il 31 dicembre scorso Benedetto XVI ha concluso il suo viaggio terreno, "dopo aver servito la Chiesa con amore e saggezza. Sentiamo tanto affetto, tanta gratitudine, tanta ammirazione per lui. Che ci benedica e ci accompagni dal cielo". 

Ha poi chiesto un applauso per il suo predecessoreHa invitato tutti i fedeli a unirsi all'applauso nella stessa Piazza San Pietro.

Difendere e sostenere la famiglia

Prima del tributo a Benedetto XVINel contesto della festa odierna, la Chiesa ha inviato un appello attraverso il Romano Pontefice: "Un saluto particolare ai famiglie e quelli collegati dai media. Non dimentichiamo che la famiglia è la cellula fondamentale della società. Deve essere difesa e sostenuta in ogni momento. 

La meditazione è iniziata ricordando la profezia ricevuta da Maria: "Una spada ti trafiggerà l'anima", per sottolineare che "arrivano nella povertà e se ne vanno pieni di sofferenza". È sorprendente: come è possibile che la Famiglia di Gesù, l'unica famiglia della storia che può vantare la presenza di Dio nella carne, invece di essere ricca, sia povera! Invece di essere sollevata, sembra essere ostacolata! Invece di essere libera dalla fatica, è immersa in grandi dolori".

Un piccolo bambino nel grembo di una donna

L'arrivo di Gesù in questo mondo, "nel grembo di una famiglia, quella di Maria e Giuseppe, una famiglia povera, significa qualcosa di molto bello: Dio, che spesso immaginiamo al di là dei problemi, anche se utile per eliminarli dalla nostra vita, è venuto a vivere la nostra vita con i suoi problemi", ha evidenziato il Papa, sottolineando che Dio "ci ha salvato in questo modo, abitando in mezzo a noi: Non è venuto come un adulto, ma come un piccolo bambino nel grembo di una donna; ha vissuto in una famiglia, figlio di una madre e di un padre; lì ha trascorso la maggior parte del suo tempo, crescendo, imparando, in una vita fatta di quotidianità, nascondimento e silenzio". 

Non siete soli!

Gesù viene a dire ai famiglieSe avete difficoltà, so come vi sentite, l'ho vissuto: l'abbiamo vissuto io, mia madre e mio padre, per dire anche alla vostra famiglia: non siete soli!

Maria e Giuseppe "si stupirono delle cose che dicevano di Gesù". La capacità di stupirsi può essere un segreto per andare d'accordo in famiglia. Sapersi stupire soprattutto di Dio". Come? "Vivendo semplici momenti di preghiera in casa, insieme, come se lo invitassimo a stare in mezzo a noi, e lasciandoci così rigenerare dalla pace e dall'amore che solo Lui può dare. Ma è bene anche sapersi stupire del proprio coniuge, per esempio prendendolo per mano e guardandolo negli occhi la sera per qualche istante, con tenerezza". 

Il miracolo della vita

"E poi meravigliarsi del miracolo della vita, dei bambini, che trovano il tempo di giocare con loro e di ascoltarli, che trovano il tempo di giocare e di camminare con i loro figli. E meravigliarsi della saggezza e della serenità dei nonni, che riportano la vita alle origini. E infine, meravigliarsi della propria storia d'amore, in cui Dio crede, anche quando ci sembra che prevalgano gli aspetti negativi".

Al termine della meditazione, ha chiesto a "Maria, Regina della famiglia, di aiutarci a sorprenderci ogni giorno del bene e a saperlo vedere nei volti di chi ci circonda".

Nigeria, Ucraina, Terra Santa, Sudan...

Nel suo discorso conclusivo, Francesco ha pregato per la liberazione di Dio dagli orrori della violenza in Nigeria e ha ricordato di continuare a pregare per chi è nel bisogno. popoli che soffrono per la guerraIl popolo ucraino, il popolo di Israele e della Palestina, il popolo sudanese e tanti altri", così come i Rohingya.

L'autoreFrancisco Otamendi

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