Vaticano

Papa Francesco chiede una comunicazione "senza odio e distorsioni" sul web 

In occasione del Festival della Dottrina sociale della Chiesa, che si è svolto a Verona (Italia) questo fine settimana, con il motto #soci@lmente libres", Papa Francesco ha incoraggiato i laici a vivere la libertà sui social network e a promuovere iniziative per il bene comune. Comunicare ispirandosi all'amore, evitando messaggi di odio e di distorsione della realtà.

Francisco Otamendi-28 novembre 2023-Tempo di lettura: 3 minuti

Foto di Adem AY su Unsplash

Il Papa ha inviato alla 13ª edizione del Festival della Dottrina sociale della Chiesa di Verona, che si è svolto questo fine settimana con l'hashtag "#soci@lmente libres", una Messaggio di sostegno e di guida. Perché "se la missione è una grazia che coinvolge tutta la Chiesa, i fedeli laici danno un contributo vitale per realizzarla in tutti gli ambienti e nelle situazioni quotidiane più ordinarie", ha sottolineato il Papa.

Il messaggio di Sua Santità sottolinea che "professionisti, imprenditori, insegnanti e laici, voi rappresentate una delle convergenze espresse nella Relazione di Sintesi della Prima Sessione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi (4-29 ottobre 2023)". 

"I fedeli laici sono soprattutto coloro che rendono presente la Chiesa e annunciano il Vangelo nella cultura dell'ambiente digitale", sottolinea il Pontefice. Un mondo digitale che "ha un impatto così forte su tutto il mondo, sulle culture giovanili, sul mondo del lavoro, sull'economia e sulla politica, sulle arti e sulla cultura, sulla ricerca scientifica, sull'educazione e sulla formazione, sulla cura della casa comune e, in modo particolare, sulla partecipazione alla vita pubblica".

Il argomento di discussione Il tema di quest'anno era "#soci@lmente libres", che richiama "alcune questioni di grande attualità, soprattutto per la cultura digitale che influenza le relazioni tra le persone e, di conseguenza, la società".

Gesù è interessato a tutta la persona

La rete che vogliamo non è fatta "per intrappolare, ma per liberare, per ospitare una comunione di persone libere", ha sottolineato il Pontefice.

"La comunicazione di Gesù è vera perché è ispirata dall'amore per chi lo ascolta, a volte anche distrattamente. Infatti, all'insegnamento segue il dono del pane e dell'accompagnatore: Gesù si interessa di tutta la persona, cioè di tutto l'uomo; Gesù, come è evidente, non è un leader solitario", ha aggiunto.

In questa tensione e in questa resa si esprime la libertà personale e comunitaria. "Di fronte alla velocità dell'informazione, che provoca voracità relazionale, l'amen è una sorta di provocazione ad andare oltre l'appiattimento culturale per dare pienezza al linguaggio, nel rispetto di ogni persona".

In quell'occasione, Francesco ha incoraggiato a evitare l'odio sui social network: "Nessuno si faccia promotore di una comunicazione dispendiosa attraverso la diffusione di messaggi di odio e di distorsione della realtà sul web. La comunicazione raggiunge la sua pienezza nel dono totale di sé all'altro. La relazione di reciprocità sviluppa la rete della libertà.

Il cardinale Zuppi: essere al fianco della persona

Alla cerimonia di chiusura, il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana, ha sottolineato il messaggio del Papa, affermando che "la Dottrina sociale della Chiesa non appartiene a una parte" della società. "È sempre dalla parte della persona, chiunque essa sia".

Nel 2024, Papa Francesco visiterà la città di Verona, secondo il suo vescovo, mons. Domenico Pompili. Francesco ci vede come "una terra al crocevia dei popoli, del dialogo in cui può fiorire il confronto e, soprattutto in questi tempi difficili, la pace", ha riferito l'agenzia ufficiale vaticana.

È la stessa idea che il Santo Padre Francesco ha sottolineato quando ha ricevuto in udienza i membri della fondazione pontificia Centesimus Annus, dedicata a promuovere la Dottrina sociale della Chiesa, che ha 30 anni nel 2023, dopo la sua creazione da parte di San Giovanni Paolo II nel 1993.
All'inizio di giugno, Francesco ha ricordato loro le origini della fondazione: l'enciclica del santo Papa polacco scritta per il 100° anniversario della fondazione. Rerum novarum di Papa Leone XIII: "Il vostro impegno si è collocato proprio su questa strada, in questa "tradizione": (...) studiare e diffondere la Dottrina sociale della Chiesa, cercando di mostrare che essa non è solo teoria, ma che può diventare uno stile di vita virtuoso con cui far crescere società degne dell'uomo".

Fondazione Centesimus Annus: la persona in azienda

A metà dello scorso anno, anche Anna Maria Tarantola, presidente della Fondazione Centesimus Annus, ha insistito sul fatto che "inclusione ed efficienza non sono antitetiche, ma complementari". riunione che si è svolta presso il "Palazzo della Rovere", sede dell'Ordine del Santo Sepolcro a Roma, organizzata dall'agenzia Rome Reports, dalla Fondazione Centro Accademico Romano (CARF) e Omnes, sponsorizzato da Caixabank.

Anna Maria Tarantola ha ricordato Papa Francesco nella sua enciclica "Fratelli tutti", riferendosi all'attività imprenditoriale. "L'attività degli imprenditori è infatti "una nobile vocazione volta a produrre ricchezza e a migliorare il mondo per tutti". Nei suoi disegni ogni persona è chiamata a promuovere il proprio sviluppo, e questo include l'implementazione delle capacità economiche e tecnologiche per far crescere i beni e aumentare la ricchezza. In ogni caso, però, queste capacità degli imprenditori, che sono un dono di Dio, devono essere chiaramente orientate al progresso di altre persone e al superamento della povertà, soprattutto attraverso la creazione di opportunità di lavoro diversificate" (Fratelli tutti, 123).

L'autoreFrancisco Otamendi

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