Vaticano

Il sangue dei martiri è un seme di unità

Il 10 e l'11 maggio, il Santo Padre Francesco e Sua Santità Tawadros II, Papa di Alessandria e Capo della Chiesa copta ortodossa, celebreranno insieme il 50° anniversario dello storico incontro dei loro predecessori, Papa San Paolo VI e Papa Shenouda III, avvenuto nel maggio 1973.

Antonino Piccione-10 maggio 2023-Tempo di lettura: 4 minuti
papa egitto

Papa Francesco e Tawadros II durante un incontro del 2018 ©CNS photo/Paul Haring

In occasione del 50° anniversario dell'incontro tra San Paolo VI e Shenouda III, il Patriarca Tawadros parteciperà all'Udienza generale di mercoledì 10 maggio. Giovedì 11 maggio avrà un incontro privato con Papa Francesco, con il quale avrà un momento di preghiera, seguito da una visita al Dicastero per la promozione dell'unità dei cristiani.

Il Patriarca incontrerà anche i fedeli della comunità copta che vive a Roma, per i quali celebrerà una liturgia eucaristica nella basilica papale di San Giovanni in Laterano domenica 14 maggio.

La Chiesa copta

La Chiesa copta è la principale chiesa cristiana di EgittoTeologicamente è caratterizzata dalla confessione monofisita, che la distingue dal cattolicesimo e dalla cosiddetta confessione ortodossa, ma la accomuna alla Chiesa siro-giacobita.

Ha origine dallo scisma dei monofisiti dopo il Concilio di Calcedonia (451) e da esso sono derivate la Chiesa copta di Nubia, oggi defunta, e la Chiesa copta di Etiopia, che ha continuato a dipendere gerarchicamente da essa fino al 1959.

Conta circa 10 milioni di fedeli che risiedono principalmente nell'Alto Egitto, ma anche in Sudan, Palestina, Gerusalemme e altri Paesi del Medio Oriente. La gerarchia ecclesiastica è composta dal patriarca (il cui titolo ufficiale è "papa di Alessandria e patriarca della sede di San Marco"), residente al Cairo, da circa 60 metropoliti e vescovi membri del Santo Sinodo e da altri vescovi con incarichi speciali o residenti fuori dall'Egitto.

Comprende anche circa 1.500 sacerdoti sposati e centinaia di monaci. È membro del Consiglio ecumenico delle Chiese e di altri organismi ecumenici, ha inviato osservatori al Concilio Vaticano II e ha avviato un dialogo dottrinale con la Chiesa cattolica (nel 1973 il suo patriarca Shenouda III si recò in visita ufficiale da Paolo VI).

Esiste anche una Chiesa copta cattolica, il Patriarcato cattolico di Alessandria, fondato nel 1824, ristabilito nel 1895 e governato da un patriarca. Comprende 6 diocesi con circa 200.000 fedeli.

Il Papa e Tawadros II: un viaggio ecumenico

"La Chiesa copto-ortodossa in Egitto", riporta un tweet della Segreteria di Stato, "è una delle realtà più importanti nel panorama ecclesiale del Medio Oriente, dove, negli ultimi tempi, le comunità cristiane stanno affrontando situazioni di grande difficoltà."

In un'intervista rilasciata ai media vaticani lo scorso aprile, padre Hyacinthe Destivelle, capo del Dicastero per l'Unità, aveva descritto questa importante visita come una "pietra miliare" nel cammino ecumenico.

La Dichiarazione congiunta firmata da Papa Montini e dal Patriarca Shenouda il 10 maggio 1973 è servita "come modello per accordi simili con le altre Chiese ortodosse orientali, che riconoscono i primi tre Concili".

Incontro di preghiera con il Papa

Al centro dell'incontro di preghiera dell'11 maggio c'è il tema dell'ecumenismo del sangue, in memoria dei tanti martiri delle diverse confessioni cristiane.

Ci sono già stati passi importanti in passato, come l'invio di osservatori al Concilio Vaticano II da parte del Patriarca Cirillo, il ritorno delle reliquie di San Marco nel 1968, la già citata visita del '73 e l'avvio di una Commissione mista bilaterale tra la Chiesa copta e quella cattolica.

Le relazioni teologiche si svolgono ora nell'ambito di una Commissione mista tra la Chiesa cattolica e tutte le Chiese ortodosse orientali, in cui la Chiesa copta svolge un ruolo particolare, perché il copresidente è fin dall'inizio un vescovo copto.

Celebrazione liturgica

Il 14 maggio il Patriarca celebrerà con i suoi fedeli, che in Italia sono circa 100.000, nella Basilica di San Giovanni in Laterano. In questo caso, l'uso della cattedrale del Vescovo di Roma è stato concesso in considerazione del carattere storico della visita e del numero di fedeli, che probabilmente saranno migliaia.

Il Patriarca non celebrerà all'altare del Papa, ma avrà un proprio altare dove officerà la liturgia in rito copto. Va notato a questo proposito che il Direttorio ecumenico afferma al punto 137 che "se i sacerdoti, i ministri o le comunità che non sono in piena comunione con la Chiesa cattolica non hanno un luogo o gli oggetti liturgici necessari per celebrare degnamente le loro cerimonie religiose, il vescovo diocesano può permettere loro di usare una chiesa o un edificio cattolico e anche prestare loro gli oggetti necessari per il loro culto".

Questo è spiegato anche al punto 33 del Vademecum ecumenico. Inoltre, la Chiesa copta ortodossa è una Chiesa apostolica i cui sacramenti sono riconosciuti dalla Chiesa cattolica e che condivide la stessa concezione dell'Eucaristia e del sacerdozio. Dato il carattere speciale della visita, questa autorizzazione è stata intesa anche come un gesto fraterno nei confronti della Chiesa copta.

I martiri: un ponte verso il futuro

Tutti ricordiamo il martirio dei 21 copti in Libia, uccisi il 15 febbraio 2015, di cui Papa Francesco ha sempre detto: "Sono anche i nostri martiri".

La preghiera comune si svolgerà nella cappella. Redemptoris Mater del Palazzo Apostolico sul tema dell'"ecumenismo del sangue". Per Papa Francesco", ha detto padre Destivelle, "il sangue dei martiri è il seme dell'unità. I martiri sono già riuniti in cielo, dice sempre il Papa, non vengono uccisi perché sono cattolici, ortodossi o protestanti, ma perché sono cristiani. Quindi sono già riuniti nella gloria di Dio perché hanno sofferto per il nome di Cristo. Il sangue dei martiri grida più forte delle nostre divisioni".

L'autoreAntonino Piccione

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