Spagna

La difesa della vita è al centro di "Artigiani della vita e della speranza".

Maria José Atienza-22 febbraio 2021-Tempo di lettura: 3 minuti

L'incontro interreligioso promosso dalla Conferenza episcopale spagnola ha riunito i leader delle principali confessioni religiose presenti nel Paese per pregare ed esprimere il loro impegno per la difesa della vita.

La sala dell'Associazione Teresiana di Madrid ha ospitato questo mezzogiorno il incontro interreligioso Artigiani della vita e della speranza guidato dal Sottocommissione episcopale per le relazioni interreligiose e il dialogo interreligioso della Conferenza Episcopale Spagnola con l'obiettivo di esaltare il valore sacro di ogni vita umana e ricordare l'inestimabile dignità di ogni persona in ogni circostanza, sia essa povera o disabile, sia essa non "utile" - come i non nati - o "non più utile" - come gli anziani.

I rappresentanti delle diverse confessioni religiose hanno parlato in questi termini: Juan Carlos RamchandaniIl presidente della Federazione Indù di Spagna è stato il primo a prendere la parola per ricordare la necessità di cooperazione tra le confessioni nei tempi che stiamo attraversando.

È stata anche l'idea centrale dell'intervento di Moshe BendahanPresidente del Consiglio Rabbinico di Spagna e Rabbino della Comunità Ebraica di Madrid, che ha evidenziato la figura veterotestamentaria di Giuseppe come uomo che ha attraversato diverse fasi della sua lunga vita, sempre con la sua fiducia in Dio.

Contro la legge sull'eutanasia

Più concreti sono stati gli interventi del  P. Andrey KordochkinIl rappresentante delle confessioni ortodosse e quello di Mons. Luis ArgüelloVescovo ausiliare di Valladolid e Segretario generale della CEE, che hanno incentrato il loro intervento sulla necessità di difendere la vita in tutte le sue fasi. In particolare, hanno fatto riferimento all'eutanasia, la cui promozione il governo vuole accelerare nella legge recentemente presentata.

Andrey Kordochkin ha ricordato che la dignità umana è inviolabile e che "il corpo della persona morente non è proprietà della scienza o dello Stato" e che è necessario fornire conforto e mezzi palliativi che rispettino la sua vita. Anche l'arcivescovo Argüello si è espresso in tal senso, sottolineando che "la debolezza ci ricorda la nostra dipendenza da Dio e ci invita a rispondere con il rispetto per il prossimo".

Infine, Alfredo Abad de las HerasPresidente del Comitato Esecutivo della Chiesa Evangelica Spagnola, e Mohamed Ajana, I segretari della Commissione islamica di Spagna hanno fatto appello all'unità per alleviare le conseguenze che la pandemia sta avendo sulla nostra società e nella difesa della vita.

Per concludere, è stato letto e firmato da tutti i rappresentanti il seguente manifesto:

Artigiani della vita e della speranza

Le diverse tradizioni religiose che si sono riunite a Madrid in questa mattina dell'11 dicembre 2020 desiderano esprimere il nostro desiderio di collaborare alla costruzione di un'umanità rinnovata nel dialogo e nell'ascolto reciproco con i diversi campi del sapere, affinché la luce della Verità illumini tutti gli uomini e le donne che abitano il nostro mondo.

Insieme vogliamo proclamare la nostra ferma convinzione che la violenza e il terrorismo si oppongono al vero spirito delle nostre religioni. E di fronte a questo condanniamo qualsiasi ritorno alla violenza in nome di Dio o della religione.

Come "architetti della pace e della fraternità" ci impegniamo a collaborare per educare le persone al rispetto e alla stima reciproca, per costruire una nuova fraternità e amicizia sociale.

Ci impegniamo a essere vicini a chi soffre a causa della povertà e dell'abbandono e a fare nostro il grido degli emarginati della nostra società, riconoscendo nell'altro sempre un fratello o una sorella.

Chiediamo ai leader delle nazioni e ai nostri governanti di costruire una società basata sul valore inviolabile della vita umana e sulla dignità della persona, e di respingere le leggi che la minacciano. Oggi siamo particolarmente preoccupati per la legge sull'eutanasia. Di fronte a ciò, chiediamo una legislazione adeguata sulle cure palliative. 

Siamo aperti al dialogo a tutti i livelli, affinché la nostra visione dell'essere umano e del mondo sia presa in considerazione anche nella società, in modo da arricchirci tutti.

Aderiamo al Documento sulla Fraternità assumendo congiuntamente "la cultura del dialogo come via; la collaborazione come condotta; la conoscenza reciproca come metodo e criterio".

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