Vaticano

Un presepe unico in Vaticano

David Fernández Alonso-12 dicembre 2020-Tempo di lettura: 5 minuti

Il Cardinale Giuseppe Bertello e il vescovo Fernando Vérgez Alzagarispettivamente Presidente e Segretario Generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, ha inaugurato il presepe e l'accensione dell'albero di Natale in Piazza San Pietro questo pomeriggio.alle 17.00 del pomeriggio. La cerimonia si è svolta nel rispetto delle norme per il contenimento della pandemia di Covid-19, che sta portando a cambiamenti negli eventi abituali del Papa, come la recente visita privata a Piazza di Spagna per pregare davanti all'Immacolata Concezione, o la Santa Messa della vigilia di Natale che celebrerà alle 19.30 la sera del 24 dicembre.

Erano presenti delegazioni ufficiali dei luoghi di origine del presepe e dell'albero, da Castelli in Abruzzo per il presepe e dal comune di Kočevje nel sud-est della Slovenia per l'abete.

Un presepe unico

La Natività monumentale, composta da grandi statue in ceramicaLorenzo Leuzzi, il commissario straordinario per la ricostruzione post-sisma Giovanni Legnini, il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio e il presidente della Provincia di Teramo Diego Di Bonaventura. 

In questo presepe abruzzese ci sono forti riferimenti alla storia dell'arte anticaLe sculture spaziano dall'arte greca a quella sumera e alla scultura egizia. Una delle figure dell'insieme è particolarmente suggestiva: si tratta di un astronauta. Sembra che gli allievi di Grue abbiano voluto includere eventi umani storici, tra cui lo sbarco sulla Luna. Inoltre, negli oggetti che arricchiscono il presepe e nella pentacromia con cui sono state decorate le opere, si ritrova la memoria dell'arte ceramica locale.

Le statue erano costituite da moduli ad anello che, sovrapposti, formavano busti cilindrici. In alcune figure, soprattutto nell'uso del colore, si può percepire la sperimentazione e rinnovamento dell'arte ceramica sviluppatasi in quegli anni nella Liceo Grue. La prima esposizione pubblica della Natività ebbe luogo a Castelli, sul sagrato della chiesa madre, nel dicembre del 1965, poi nel Natale del 1970 fu la volta dei Mercati di Traiano a Roma e, qualche anno dopo, di Gerusalemme, Betlemme e Tel Aviv.

Un abete dalla Slovenia

All'accensione dell'albero di Natale - il maestoso abete (Abete rosso abies) alto 30 metri e pesante 7 tonnellate - l'arcivescovo di Roma, tra gli altri, ha partecipato all'evento. Mons. Alojzij CviklVicepresidente della Conferenza episcopale slovena, S.E. Dr. Anže LogarMinistro degli Affari Esteri e S.E. Dr. Jože PodgoršekMinistro dell'Agricoltura, delle Foreste e dell'Alimentazione. 

L'abete rosso proviene da Kočevje, un villaggio nel bacino del fiume Rinža. La regione di Kočevsko è uno dei territori sloveni in cui la natura è più intatta, considerando che le foreste coprono 90% del suo territorio. L'abete scelto per Piazza San Pietro è cresciuto nei pressi di Kočevska Reka.A 6 chilometri in linea d'aria dalla splendida foresta vergine di Krokar, che è una delle foreste primordiali ancora intatte. Questa foresta vergine è una delle due riserve forestali slovene, l'altra è quella di Snežnik-'drocle (nella regione della Notranjska), uno dei 63 siti di antiche foreste primordiali di faggio inseriti nella lista del Patrimonio mondiale dell'UNESCO.

L'abete rosso, diffusosi in Slovenia nella seconda metà del XVIII secolo, rappresenta oltre 30% delle risorse forestali ed è la specie arborea più importante dal punto di vista economico. Fin dall'antichità è stato un simbolo di fertilità. e nella tradizione popolare è spesso utilizzato per cerimonie come il 1° maggio e le celebrazioni natalizie. Nella regione della Bela Krajina, un abete rosso decorato con fiori e stoffe veniva tradizionalmente portato in processione in occasione della festa di San Giorgio. L'abete rosso più alto d'Europa, "Sgermova smreka", è alto 61,80 metri e si trova nel massiccio del Pohorje, in Slovenia. Ha circa 300 anni, una circonferenza di 3 metri e 54 centimetri e un diametro di oltre un metro.

L'umiltà della Sacra Famiglia

Questa mattina, le delegazioni di Castelli e Kočevje sono state ricevute in udienza da Papa Francesco per la presentazione ufficiale dei doni. Il Santo Padre ha espresso la sua gratitudine per i regali e, riferendosi a queste due icone del Natale, ha ricordato che ".contribuire a creare un'atmosfera natalizia favorevole a vivere nella fede il mistero della nascita del Redentore."Il Papa ha parlato di "povertà evangelica"La povertà di cui ci parla il presepe - ha proseguito - è una povertà che ci rende beati". E si fermò a contemplare idealmente i personaggi: 

"Mentre contempliamo la Sacra Famiglia e i vari personaggi, siamo attratti dalla loro disarmante umiltà. La Madonna e San Giuseppe vanno da Nazareth a Betlemme. Non c'è posto per loro, nemmeno una piccola stanza (cfr. Lc 2,7); Maria ascolta, osserva e conserva tutto nel suo cuore (cfr. Lc 2,19.51). Giuseppe cerca un posto per lei e per il bambino che sta per nascere. I pastori sono i protagonisti del presepe, come nel Vangelo. Vivono all'aperto. Fanno la guardia. L'annuncio degli angeli è per loro, ed essi vanno subito a cercare il Salvatore che nasce (cfr. Lc 2,8-16)"..

Un segno ammirevole

Il Papa ha colto l'occasione per ci incoraggia a rileggere la lettera che ha firmato un anno fa a Greccio a proposito del presepio: "Anche in questo Natale, in mezzo alle sofferenze della pandemia, Gesù, piccolo e indifeso, è il "Segno" che Dio dona al mondo (cfr. Lc 2,12). Un segno ammirevole, come il lettera dal presepe che ho firmato un anno fa a Greccio. Ci farà bene rileggerlo in questi giorni".

Infine, ringraziando tutti dal profondo del cuore per questi doni, il Santo Padre ha espresso i suoi auguri per una celebrazione del Natale piena di speranza, estendendoli ai familiari e ai concittadini. "Che il Signore - espresso - premiarli per la loro disponibilità e generosità".

L'insieme del Natale: il presepe italiano e l'abete sloveno rimarrà in piazza fino al 10 gennaio 2021.Festa del Battesimo del Signore, giorno che conclude il periodo natalizio.

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