Vaticano

Il Papa riflette sull'"importanza di prendersi cura delle proprie radici".

Il Papa ha tenuto l'udienza del mercoledì durante la quale ha parlato del suo recente viaggio in Ungheria "attraverso due immagini: radici e ponti".

Paloma López Campos-3 maggio 2023-Tempo di lettura: 3 minuti
Papa Ungheria

Il Papa incontra i giovani durante la sua visita in Ungheria (foto CNS/Vatican Media)

All'Udienza Generale di mercoledì 3 maggio, Papa Francesco ha parlato del suo viaggio apostolico a Ungheriache si è concluso domenica scorsa. Per questo ha utilizzato due immagini: le radici e i ponti.

Francesco ha sottolineato che si è recato in Ungheria "come pellegrino presso un popolo la cui storia - come ha detto - è stata un'esperienza di vita. San Giovanni Paolo II - è stato segnato da "molti santi ed eroi, circondati da moltitudini di persone umili e laboriose".

Le radici

Tra le radici del popolo ungherese, "ci sono soprattutto i santi: santi che hanno dato la vita per il popolo, santi che hanno testimoniato il Vangelo dell'amore, santi che sono stati luce in tempi di oscurità; tanti santi del passato che oggi ci esortano a superare il rischio del disfattismo e la paura del domani, ricordando che Cristo è il nostro futuro".

I cristiani del Paese sono stati messi più volte alla prova, "ma mentre si cercava di abbattere l'albero della fede, le radici sono rimaste intatte: una Chiesa nascosta è rimasta forte, con un clero ordinato in segreto, che testimoniava il Vangelo lavorando nelle fabbriche, mentre le nonne evangelizzavano in segreto". Nonostante tutto, ha affermato il Papa, "i legami comuni di fede e di popolo hanno favorito il ritorno della libertà".

La perdita della libertà

Oggi, però, la libertà è di nuovo minacciata. "Soprattutto con i guanti bianchi di un consumismo che anestetizza, per cui ci si accontenta di un po' di benessere materiale e, dimenticando il passato, si galleggia in un presente fatto a misura di individuo. Ma quando l'unica cosa che conta è pensare a se stessi e fare ciò che si vuole, le radici vengono soffocate".

Francesco ha sottolineato che questo problema non si trova solo in Ungheria, ma "ha a che fare con tutta l'Europa, dove è in crisi la dedizione agli altri, il senso della comunità, la bellezza di sognare insieme e di creare famiglie numerose".

Per questo motivo, il Papa ha invitato i presenti a riflettere "sull'importanza di prendersi cura delle radici, perché solo approfondendo i rami questi cresceranno verso l'alto e porteranno frutto. Chiediamoci: quali sono le radici più importanti della mia vita, le ricordo, le curo?

I ponti

Per quanto riguarda la seconda immagine citata all'inizio dal Santo Padre, Francesco ha ricordato i ponti che attraversano la città di Budapest. Questo ha portato il Papa a sottolineare che l'Ungheria è un Paese "molto impegnato a costruire "ponti per il domani": la sua attenzione alla cura dell'ecologia e a un futuro sostenibile è grande, e sta lavorando per costruire ponti tra le generazioni, tra gli anziani e i giovani, una sfida irrinunciabile per tutti oggi".

Da parte sua, anche la Chiesa deve costruire ponti "perché l'annuncio di Cristo non può consistere solo nella ripetizione del passato", ma ha sempre bisogno di essere aggiornato. Pertanto, "chiediamoci: io, nella mia famiglia, nella mia parrocchia, nella mia comunità, nel mio Paese, sono un costruttore di ponti, un costruttore di armonia, di unità?

Il Papa e la cultura ungherese

Francesco ha detto di essere stato commosso durante la sua visita "dall'importanza della musica, che è una caratteristica della cultura ungherese. Ovunque c'era musica: organo, pianoforte, violino, molti strumenti e molti canti. I giovani disabili cantavano "Viva la musica", e questo significava: viva l'armonia, viva la fratellanza, che dà speranza e gioia alla vita.

Infine, il Papa si è rivolto alla Vergine Maria, alludendo all'inizio del mese di maggio: "Alla Regina dell'Ungheria affidiamo questo amato Paese, alla Regina della pace affidiamo la costruzione di ponti nel mondo, alla Regina del cielo, che acclamiamo in questo tempo pasquale, affidiamo i nostri cuori perché siano radicati nell'amore di Dio".

Il Papa dopo la Messa a Budapest con una famosa icona di Santa Maria (foto CNS/Vatican Media)
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