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Formazione, il compito di una vita

La lettura dei Fondamenti della teoria della formazione di Romano Guardini è una proposta valida per tutti coloro che sono interessati alla formazione, sia come compito professionale sia come altro elemento del proprio orizzonte di vita.

Rubén Pereda-12 marzo 2021-Tempo di lettura: 4 minuti

Tra i grandi pensatori cristiani del XX secolo, Romano Guardini (1885-1968) brilla di luce propria: la profondità e l'originalità del suo pensiero si coniugano con un'ampiezza di interessi che lo rendono un punto di riferimento in molteplici campi. Sono ben noti, ad esempio, L'essenza del cristianesimo, Il Signore o Lo spirito della liturgiaGli scritti del teologo Guardini aprono nuove prospettive nei campi della teologia fondamentale, della cristologia e della liturgia.

Profilo del libro

TitoloI fondamenti della teoria della formazione
Autore: Romano Guardini
Editoriale: EUNSA
Pagine: 90

Non bisogna però dimenticare che Romano Guardini fu prima di tutto un sacerdote e un educatore: professore universitario di riconosciuto prestigio, dedicò il meglio delle sue energie alla formazione di una gioventù sottoposta alle alterne vicende del periodo interbellico in Germania. L'esperienza maturata negli anni - decenni - che ha dedicato alla formazione dei giovani, unita alla capacità analitica e alla profondità di un pensatore sistematico sostenuto da una fede profonda e sincera, e arricchita da una precisa conoscenza dei problemi della modernità, si è espressa in diversi scritti che affrontano lo stesso tema: la formazione integrale dell'uomo e, in particolare, la formazione dei giovani.

Alcuni di questi testi erano già stati pubblicati in lingua spagnola: ad esempio, la Lettere sull'autoformazione, Tre scritti sull'università o Le fasi della vita. A questi si è recentemente aggiunto un altro titolo, tradotto da Sergio Sánchez-Migallón: Fondamenti di teoria della formazioneIl libro è forse un po' più denso da leggere, ma con un innegabile valore per capire cosa sia la formazione cristiana e, da lì, sviluppare un'attività educativa e formativa coerente e, soprattutto, al riparo da distrazioni - metodologiche, ideologiche o, comunque, imposte da fattori esterni - che ne oscurano il vero significato. Fortunatamente, lo studio introduttivo di Rafael Fayos Febrer facilita la lettura e offre il contesto e le chiavi appropriate per seguire il filo dell'esposizione di Guardini.

Punto di partenza

Il punto di partenza del saggio è la dissoluzione "dell'unità dell'immagine del mondo medievale": per Guardini è evidente che il pensiero e la conoscenza si sono frammentati, con immediate conseguenze sull'azione; ciò che si è perso, nelle sue parole, è "la naturalezza con cui il pensare e l'agire passavano da un ambito all'altro", e indica una serie di esempi che si possono riscontrare anche oggi: "dalla fede soprannaturale alla cultura naturale, dall'etica all'estetica, dalla filosofia alla politica". In effetti, è sempre più difficile vedere la fede incarnata nella sfera culturale, o trovare manifestazioni artistiche contemporanee che riflettano un'etica solida e fondata (per non parlare del passaggio tra verità senza tempo e il loro scarso riflesso nella vita politica, che è forse uno degli spettacoli più scoraggianti del presente).

Questa situazione, che è peggiorata nel tempo, può essere affrontata in molti modi. A ben vedere, ciò potrebbe avvenire attraverso la ripresa di modelli del passato; oppure attraverso l'imposizione di regole rigide che riflettano la fede, l'etica e la filosofia; o ancora attraverso la rinuncia a compiere questo passo tra le sfere. La proposta di Guardini va oltre, e si chiede come realizzare, nella persona concreta che ha fede, etica e filosofia, questo passaggio alle diverse sfere della vita. Egli chiama questo processo formazione e consiste, in ultima analisi, nel dare all'individuo una vita interiore ricca e solida, che abbraccia tutti gli aspetti della sua vita e che, quindi, si manifesta gradualmente. Ovviamente, questo è il compito di una vita, perché "ciò che costituisce l'essere della mia essenza non lo sono prima, ma lo divento nel corso del tempo".

Di conseguenza, Guardini ci fa guardare con attenzione alla persona, riconoscendo che la sua libertà è il punto di partenza di ogni processo di formazione, e che è proprio la libertà. La libertà è, per l'autore, "possesso di sé", ed è vissuta nella scelta e, soprattutto, nell'"espressione dell'essenza: [...] quel processo in cui posso, in modo inalterabile, libero e autentico, esprimere in atto e configurazione d'essere il mio più intimo essere essenziale". Proprio perché è possesso di sé, la libertà implica la responsabilità, che è il fondamento della moralità.

Processo personale

Un altro degli elementi fondamentali di questa proposta formativa è "l'impulso a diventare se stessi", determinato dalla libertà, che consiste nel "realizzare sempre più pienamente l'espressione della propria essenza interiore". Libertà e formazione, secondo Guardini, sono strettamente legate: la persona è padrona di sé e si è fatta da sé. In questo processo, l'esistenza di Dio - e ciò che ne deriva - occupa un posto centrale: "è una commedia grottesca supporre che Dio esista e allo stesso tempo agire pedagogicamente come se non esistesse", cioè "se Dio è entrato nella storia, se Cristo è il Figlio di Dio, se da Lui proviene il nuovo ordine della realtà e i valori della grazia, allora tutto questo vale anche per il mondo della formazione". Il fine della formazione, quello a cui tende l'impulso a diventare se stessi, si trova in Cristo.

Il saggio di Guardini sviluppa brevemente le conseguenze di questa tesi e cerca di applicarle al mondo del suo tempo. Dato che non siamo cambiati molto, e che i fondamenti rimangono gli stessi, la sua lettura continua a essere una proposta valida per tutti coloro che sono interessati alla formazione, sia come compito professionale, sia come altro elemento del proprio orizzonte di vita, sia, soprattutto, come compito che ogni essere umano ha nei confronti di se stesso: formarsi per esprimere con la massima pienezza ciò che è: figlio di Dio nel Figlio.

L'autoreRubén Pereda

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