Cultura

I Collegi Pontifici di Roma. Formazione e familiarità con la Chiesa e il Papa.

Roma ospita 27 collegi pontifici di varie nazioni dove gli studenti vivono e completano i loro studi di teologia e filosofia.

Hernan Sergio Mora-6 ottobre 2023-Tempo di lettura: 3 minuti

Foto: Studenti del Pontificio Collegio Nordamericano sulla terrazza ©CNS photo/Yara Nardi, Reuters

Teologia e filosofia possono essere studiate con ottimi risultati in qualsiasi parte del mondo, mentre nella capitale italiana ci sono 27 Collegi Pontifici di diversi Paesi che insegnano queste materie, non con contenuti diversi, ma in istituzioni che hanno una serie di caratteristiche particolari.

Questi collegi romani, oltre ad avere accesso alle importanti e prestigiose università che esistono nella Città Eterna, come la Gregoriana, l'Urbaniana, la Lateranense, Santa Croce, la Salesiana, l'Angelicum e molte altre, permettono ai loro residenti di familiarizzare con la sede del papato: la Città Eterna, il Vaticano, la Santa Sede e il Santo Padre stesso.

Inoltre, incoraggiano l'apprendimento della lingua italiana, che attualmente si sta affermando come lingua universale della Chiesa cattolica, proprio come il latino in ambito liturgico.

I primi collegi o seminari sono documentati in tempi molto remoti, come ad esempio nel periodo del Almo Collegio Capranica La prima fu istituita nel 1417, e altre più recenti sono state create per seminaristi o chierici provenienti da Paesi diversi con la stessa lingua, in modo che potessero risiedere e studiare lì, e persino ottenere un titolo accademico.

Tra i collegi pontifici si annoverano il Collegio Spagnolo, il Collegio Nord America, su Pio Brasilianoil Pio latino-americano, il Pio messicano, il Armeno o il Irlandese.

Oltre ai 27, vi sono i seminari romani e tra i più recenti il Colegio Sacerdotal Argentino fondato nel 2002, da cui si evince che l'obiettivo è "aiutare gli studenti ad approfondire la loro formazione permanente come sacerdoti, secondo le linee indicate nell'esortazione apostolica Pastori Dabo Vobis di San Giovanni Paolo II". E aggiungono che "in questi 20 anni sono passati dal Collegio più di 100 sacerdoti provenienti da 31 diocesi del Paese".

Gli studi possono durare sei anni, di cui due di filosofia, quattro di teologia, più corsi di liturgia, diritto canonico, Bibbia e altri, come archeologia e storia della Chiesa, che a Roma trovano eccezionali vestigia storiche. Per quanto riguarda le lauree in Sacra Scrittura, si possono ottenere soddisfacendo i requisiti dell'Istituto Biblico.

Il Pontificio Collegio Pio Latino Americanofondata nel 1858, esiste da più di 160 anni e i suoi responsabili spiegano che è destinata "alla formazione di sacerdoti studenti di tutte le diocesi dell'America Latina che desiderano fare studi specialistici a Roma e prepararsi a servire meglio le loro rispettive diocesi, il Celam e la Chiesa universale".

Papa Francesco rivolgendosi a loro il 20 novembre 2022, ha dettoo: "il Collegio Pio Latino Americano è nato come un impegno che unisse tutte le nostre Chiese particolari e allo stesso tempo le aprisse alla Chiesa universale di Roma e da Roma".

Padre Gilberto Freire S.J., rettore dell'Università di San Paolo. Scuola di spagnolo notato in un Intervista a Vaticannews l'importanza della formazione: "La crescita umana, spirituale, intellettuale e pastorale è accompagnata da ognuno di noi e cerchiamo di dare loro l'esperienza di essere formati in un ampio orizzonte di collaborazione ecclesiale".

Uno dei momenti più "dolorosi" per il Collegio Pio Latino Americano è stata la creazione a Roma di un nuovo Collegio per gli studenti messicani che costituivano la maggioranza del Pio Latino Americano, soprattutto in periodi difficili, come durante la Rivoluzione del 1910 e durante la Persecuzione Religiosa dal 1919 al 1940.

La maggior parte degli studenti non era quindi più al Pio Latino, che aveva appena costruito un nuovo edificio per 320 studenti. Oggi il Pontificio Collegio Seminario Messicano (PCSM), istituzione ecclesiastica di diritto pontificio, esiste da 50 anni.

Il Rettore della Pontificio Collegio MessicanoJuan Jesús Priego Rivera ha spiegato a un giornale messicano che "tutti i sacerdoti diocesani aztechi che vanno a Roma per studiare una specialità risiedono lì". Ha specificato che si svegliano "alle cinque o alle cinque e mezza del mattino, perché alle sei devono partecipare alla messa; alle sette (...) viene servita la colazione e alle sette e mezza o alle otto i sacerdoti partono per le università".

È un itinerario di crescita quello proposto dai Pontifici Collegi, che ha avuto la sua prima assemblea generale il 24 novembre 2021, quando il Associazione dei Rettori dei Collegi Ecclesiastici di Roma con l'elezione delle nuove autorità che coordineranno le attività e rappresenteranno i rettori associati.

"Se si vuole che abbia un futuro fecondo, la sua custodia non può limitarsi al mantenimento di ciò che è stato ricevuto: deve essere aperta a sviluppi coraggiosi e, se necessario, inediti. È come un seme che, se non lo si semina nel terreno della realtà concreta, rimane solo e non porta frutto".

L'autoreHernan Sergio Mora

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