Attualità

50 anni del Consiglio delle Conferenze episcopali d'Europa

La Presidenza del Consiglio delle Conferenze episcopali d'Europa (CCEE) celebra oggi il 50° anniversario della sua creazione. In questo giorno del 1971, la Congregazione per i Vescovi ha approvato le Norme Direttive del CCEE. ad experimentumche sono stati successivamente specificati e definiti da San Giovanni Paolo II nel 1995.

Maria José Atienza-25 marzo 2021-Tempo di lettura: 2 minuti
50CCEE

Il CCEE, nato sotto lo sguardo della Madre di Cristo e della Chiesa, nasce dalle ispirazioni del Concilio Vaticano II sul senso della collegialità episcopale, "cum et sub Petro", e anche con l'obiettivo di rafforzare gli sforzi di evangelizzazione di fronte alle grandi sfide che il cambiamento culturale del 1968 aveva scatenato.

Promuovere l'incontro delle Conferenze episcopali, la conoscenza reciproca, lo scambio di esperienze, un nuovo annuncio di Cristo, la pastorale e il suo futuro, sono apparsi come momenti necessari di fronte alla pressione di nuovi modi di pensare e agire. In questo contesto, il CCEE è stato un segno dell'attenzione della Chiesa al mondo che cambia. Lo sguardo verso l'alto, attraverso il continente, a ovest e a est, era anche una profezia di ciò che sarebbe accaduto nel 1989 con la riunificazione dell'Europa: un'unificazione non esterna, ma insita nella sua cultura e spiritualità.

Nel corso degli anni la composizione del Consiglio è stata estesa ai Presidenti delle 33 Conferenze e sono stati accorpati anche i Vescovi non appartenenti a una specifica Conferenza: gli Arcivescovi del Granducato di Lussemburgo, del Principato di Monaco, di Cipro Maronita e i Vescovi di Chişinău nella Repubblica di Moldova, dell'Amministrazione Apostolica dell'Estonia e dell'Eparchia di Mukachevo.

Tra gli eventi più importanti vi sono dieci simposi, tre assemblee ecumeniche, cinque forum cattolico-ortodossi, cinquanta assemblee plenarie (dal 1995 con i presidenti delle conferenze episcopali), incontri con i segretari generali, gli addetti stampa e i portavoce, riunioni di commissioni su questioni emergenti. Insieme a documenti e comunicati, che esprimono anche la cordiale e attenta vicinanza della Chiesa all'amato continente europeo.

Le sfide di oggi sono incentrate sul dialogo tra tutte le religioni come base per la costruzione di un mondo fraterno, oltre che su un impegno urgente come custodi del Creato, come sottolineano nella nota resa pubblica in occasione di questo anniversario. "Proclamare la persona di Cristo significa aprire il cuore dell'umanità e la sua intelligenza a tutta la realtà, così come riscoprire il vero volto di ogni persona, riconoscendone la dignità e i diritti. Significa annunciare il suo futuro e dare così un senso al presente", affermano in questa nota in cui chiedono ai fedeli "delle comunità cristiane di pregare un'intenzione speciale nella Messa domenicale" per questo avanzamento del dialogo e dell'evangelizzazione europea.

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