Evangelizzazione

Cara Amazonia. Un invito alla rinascita dell'evangelizzazione.

I 4 sogni del Papa tracciano la strada per l'evangelizzazione della Chiesa del futuro, partendo dalla periferia amazzonica come forza trainante.

Giovanni Tridente-30 marzo 2020-Tempo di lettura: 3 minuti

"Tutto il testo è un inno, un inno di lode alla bellezza che Dio ci offre".. Con queste parole, il cardinale Claudio Hummes, presidente del Rete ecclesiale panamazzonica (Repam), ha commentato l'Esortazione Apostolica Cara Amazonia di Papa Francesco, frutto del Sinodo dei Vescovi dello scorso ottobre, di cui lo stesso Hummes è stato relatore generale.

Anche una delle uditrici, la trentatreenne indigena Yesica Patiachi, ha espresso la sua felicità, spiegando come il testo pontificio, che ora fa parte del Magistero ordinario della Chiesa, sia fondamentalmente il "La più bella incoronazione di tutto il lavoro svolto negli anni".riconoscendo che Papa Francesco è confermato come "l'unico leader mondiale che ha veramente capito che in Amazzonia si sta giocando una partita cruciale per l'umanità"..

Guardando l'umore alla vigilia della pubblicazione, molti si aspettavano un'esortazione che seguisse alla lettera i punti del Documento finale del Sinodo e "approvasse", o "disapprovasse" in particolare quelle questioni che inevitabilmente erano rimaste in sospeso l'ultima volta, dato che l'ultima parola spetta sempre al Papa.

Il documento finale del Papa

Papa Francesco ha sorpreso ancora una volta e ha lanciato la sua proposta, aggiungendo al Documento finale - che invita a prendere in considerazione nella sua interezza e a farne un tesoro speciale - quattro nuovi sogni che, come dice, è riuscito ad avere dopo l'esperienza sinodale: un sogno sociale (attenzione ai poveri, ai popoli autoctoni e ai loro diritti), un sogno culturale (attenzione alla bellezza del territorio), un sogno ecologico (attenzione all'ambiente vitale e alla sua custodia) e un sogno ecclesiale (nuova evangelizzazione e inculturazione). Questi sogni sono indubbiamente desiderati per l'Amazzonia, ma sono dati a tutta la Chiesa.

Perciò, nel testo - che si sviluppa in 111 punti e 4 capitoli, più un'introduzione e una conclusione - il Papa non fa mai riferimento al Documento finale, e lo ribadisce esplicitamente; piuttosto, ripercorre la diagnosi della Instrumentum laboris del Sinodo, cita alcune delle sue precedenti encicliche (Laudato si'Utilizza scrittori e poeti indigeni per circoscrivere e raccontare le sue speranze per la Chiesa in Amazzonia, attingendo anche agli scritti dei suoi predecessori e ai documenti delle Conferenze generali dell'episcopato latinoamericano.

Per quanto riguarda i riferimenti ai documenti del pontificato scritti in passato, che il Papa invita a rileggere, mostra chiaramente che Amazzonia amalgama e, in un certo senso, contiene tutte le aspirazioni e le preoccupazioni dell'intera Chiesa. E così diventa un grande punto di riferimento per la rinascita dell'evangelizzazione universale, seguendo questi 4 sogni del Papa a livello globale. Sembra anche dimostrare che tutto ciò che Francesco intendeva dire durante il suo Pontificato è stato sostanzialmente già detto, e ha solo bisogno di essere messo in pratica e adattato alle diverse circostanze. In breve, si potrebbe quasi dire che si tratta di una sorta di testamento spirituale.

Sui punti "caldi" che hanno animato i dibattiti che hanno preceduto il Sinodo, nell'esortazione il Papa sembra voler confermare il suo atteggiamento di "non occupare spazi ma avviare processi". Nel testo, infatti, chiarisce che tutte quelle esigenze e aspettative sorte in modo un po' affrettato possono maturare nel tempo, alla luce della saggezza e della maternità della Chiesa, senza necessariamente stabilire qualcosa di concreto ora. Alcuni riferimenti, ad esempio, sono al "rito amazzonico" (n. 79 e seguenti), all'accesso ai sacramenti (n. 84) e alla "ministerialità" (85).

Diaconi permanenti

D'altra parte, la posizione del Santo Padre sull'ordinazione dei diaconi permanenti che possono essere ordinati sacerdoti è molto chiara: non vi fa riferimento; piuttosto, valorizza la figura del sacerdote affermando che solo lui può amministrare l'Eucaristia, che è ciò che "fa la Chiesa". La soluzione proposta è: pregare di più per le vocazioni e incoraggiare nuovi sacerdoti missionari per l'Amazzonia, oltre a valorizzare sempre di più il ruolo dei laici e il loro protagonismo, che va coniugato con la necessità della celebrazione dell'Eucaristia (87-94), che rimane sempre la priorità. Il Pontefice chiude anche la porta, in modo argomentato e per l'ennesima volta, all'ordinazione delle donne (100-103), ma sottolineando e valorizzando la necessaria e fondamentale "impronta femminile" per tutta la Chiesa. È chiaro che il cammino è appena iniziato e che dobbiamo fare in modo che si apra a nuovi orizzonti per il bene dell'Amazzonia e di tutta la Chiesa, valorizzando quanto detto da Papa Francesco sull'urgenza dell'annuncio della kerygma.

Il dibattito sinodale e le conclusioni del Santo Padre si inquadrano nel quadro del Laudato si'con le sue riflessioni legate anche alla consapevolezza dell'impatto ecologico e del "tutto è connesso" della società odierna. Preoccupazioni che sono state confermate dalla comunità scientifica - come ha ribadito il Premio Nobel 2007 Carlos Nobre durante la conferenza stampa di presentazione del Documento - e che oggi assumono un ruolo universale nell'impegno di tutti, grazie alla Chiesa e al Papa.

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