"Noi pochi; noi, felici pochi".

Incontriamo insegnanti, giornalisti, panettieri e parrucchieri la cui chiaroveggenza nella diagnosi socio-culturale del nostro mondo ci fa rizzare i capelli sulla nuca. Pochi, certo, ma capaci di far luce su questioni come la difesa della vita, la libertà di espressione o la natura della famiglia.

3 giugno 2022-Tempo di lettura: 2 minuti
libertà di espressione

Luis Hererra, nell'ampio e non meno interessante articolo che vi proponiamo in questo numero di Omnes sulla cultura woke, cita l'affermazione premonitrice di G. K. Chesterton: "...la cultura dei woke".Presto ci troveremo in un mondo in cui un uomo potrà essere fischiato per aver detto che due più due fa quattro"..

Considerando questa frase nel contesto in cui un governo ha cambiato, per legge, la matematica perché "sono sessisti".La visione dell'eminente scrittore inglese è addirittura spaventosa.

Ci sono persone che non sono solo occhiali, ma occhiali per la società. Insegnanti, giornalisti, panettieri o parrucchieri la cui diagnosi socioculturale chiaroveggente fa rizzare i capelli sulla nuca. Ad alcuni fa accapponare la pelle, sì, perché li mette direttamente alla prova nel loro lavoro; ad altri, perché li mette di fronte all'inconsistenza della cultura dominante e, quindi, alla fretta della distruzione che si sta divorando.

Mariano Fazio, nell'intervista rilasciata nell'ultimo numero di Omnes, ha sottolineato che, attualmente, "Proclamiamo la libertà come il più alto valore umano, ma viviamo come schiavi delle nostre dipendenze".. La cosiddetta cultura svegliato ha elevato ciascuna di queste dipendenze al rango di principio morale.

Oggi non tutto va bene, solo quello che pochi decidono sia giusto. 

Siamo passati dai dieci comandamenti ai centomila. Spesso contraddittori tra loro e uniti solo dall'astio nei confronti della nuovi nemiciI valori radicati nella fede, nella famiglia, nella libertà di educazione o nel patriottismo. Da "vivere e lasciar vivere a "O vivi secondo le mie regole o non vivi affatto"..

Fortunatamente, in questa giungla di mandati e nuovi diritti, si levano nuove voci: poche o molte, conosciute o sconosciute, che mettono nero su bianco l'importanza della famiglia, dell'educazione plurale, dell'innegabile differenza tra uomo e donna o della difesa della vita.

Sì, esistono anche oggi. Sono pochi, pochi "Pochi felici, una banda di fratelli", che ribaltano le scatole in cui, paradossalmente, questa dittatura libertaria cerca di etichettare e nascondere chiunque non pensi in linea con il mainstream.

Anzi, forse pochi, rari, sono coloro che osano alzare la voce, senza grida istrioniche, in difesa della verità, del la verità reale che chiedevamo nei giochi per bambini. Quei pochi che cambieranno il mondo e che ci invitano a unirci a loro. Perché in realtà, come sappiamo, "La verità vi renderà liberi". e perché, come ha sottolineato Flanery O'Connor, "La verità vi renderà strani"..

La libertà impegnata, quella libertà che nasce direttamente dall'unione con la verità, quella libertà che difende la realtà senza tradirla con l'ideologia, è oggi un bene raro che abbiamo l'obbligo morale di condividere e mostrare in tutta la sua grandezza.

L'autoreOmnes

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