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Presentato l’Osservatorio Mondiale delle Donne

Il 14 giugno  a Roma è stato presentato al pubblico l'Osservatorio mondiale delle donne, iniziativa promossa dall'Unione mondiale delle organizzazioni femminili cattoliche (WUCWO - World Union of Catholic Women), che è un ente che ha l'obbiettivo di dare visibilità a situazioni di vulnerabilità e sofferenza, ispirando strategie pastorali e politiche.

Giovanni Tridente·12 de septiembre de 2022·Tiempo de lectura: 3 minutos

Testo originale del articolo in spagnolo qui

«La Chiesa nasce dal costato di Cristo, e quindi, in quanto donna, procede anche dalla sostanza di Lui e sta sempre in Lui come elemento femminile». Con queste parole il Cardinale Marc Ouellet, Prefetto della Congregazione per i Vescovi e Presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina, ha presentato il 14 giugno scorso l’Osservatorio Mondiale delle Donne (OMM), promosso dall’Unione Mondiale delle Organizzazioni Cattoliche delle Donne (WUCWO).

Dalla stessa WUCWO ci spiegano che si tratta di un’iniziativa che coinvolge tutti i tipi di donne del mondo, comprese molte di quelle che normalmente non “hanno voce” o sono “invisibili”. 

Con ciò si intende non solo ispirare e generare strategie pastorali, ma anche favorire il rinnovamento delle politiche pubbliche a sostegno dello sviluppo umano integrale delle donne, delle loro famiglie, delle comunità e di intere popolazioni. 

Il cardinale Ouellet ha aggiunto che “Per riconoscere si deve guardare. Ma, perché il nostro io acquisisca la sua vera dimensione dobbiamo anche lasciarci guardare. Tutti questi sguardi, in qualche modo, sono raccolti nello in quello di Maria, che ci guarda sempre con tenerezza e compassione, anche quando tante volte abbiamo commesso peccato di omissione, o quando tante volte abbiamo tradito. Maria trasforma tutto questo in una chiamata alla conversione. Conversione del cuore di cui tutti abbiamo bisogno”

Impatto del Covid-19

Uno dei primi frutti di questo Osservatorio è stata la preparazione del primo rapporto sull’Impatto del Covid-19 sulle donne dell’America latina e dei Caraibi, realizzato dall’OMM in collaborazione con l’Osservatorio Pastorale Socio-Antropologico del Centro di Gestione della Conoscenza della Conferenza Episcopale dell’America Latina (CELAM), rappresentata dal suo Presidente mons. Miguel Cabrejos Vidarte, OFM.

Commentando questo rapporto, Mónica Santamarina de Robles, Tesoriere del WUCWO, ha spiegato come questo primo lavoro sia riuscito a raccogliere gli esempi della forza e della tenacia delle donne che hanno aiutato ad affrontare la crisi, ed è anche servito a mettere in luce le principali proposte espresse dalle donne latinoamericane e caraibiche.

Tra gli effetti della pandemia registrati nel rapporto vi sono l’aumento delle denunce di violenza di genere, con i relativi interventi statali nella protezione da questi reati e nell’aiuto e nel contrasto al deterioramento delle diverse situazioni in vari campi: autonomia economica delle donne a causa delle misure di quarantena; salute fisica e mentale (paura, depressione, ecc.);  difficoltà nell’istruzione; aumento della criminalità organizzata e della tratta di esseri umani; esperienze di lutto e solitudine a causa della improvvisa scomparsa di familiari.

La cura come dimensione essenziale

Alla presentazione ha preso parte anche suor Alessandra Smerilli, segretaria del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale e delegata della Commissione vaticana Covid-19, che ha dichiarato: “Se l’economia fosse donna, parlerebbe di cura, perché è proprio della donna l’esempio della capacità di dedicare insieme al lavoro anche attenzione e cura, come dimensione essenziale dell’essere umano”. Ha inoltre aggiunto: “Sogniamo un mondo in cui, quando incontriamo una persona per la prima volta, chiediamo “di chi ti prendi cura?” e non solo “cosa fai per vivere?”

Fondata nel 1910

L’Unione Mondiale delle Organizzazioni Femminili Cattoliche è nata nel 1910 e oggi comprende quasi 100 organizzazioni in tutto il mondo. Opera in più di 50 paesi, con circa 8 milioni di donne che si trovano in tutte le fasi della propria vita.
Nel 2006 la Santa Sede l’ha eretta come Associazione Pubblica Internazionale di Fedeli che mantiene il suo status consultivo presso le Nazioni Unite davanti al Consiglio Economico e Sociale, al Consiglio per i Diritti Umani, alla FAO, e al Consiglio d’Europa, ed è anche Partner Ufficiale dell’UNESCO. 

Tra le principali aree delle attività dell’Unione troviamo la promozione della formazione delle donne per prepararle ad affrontare le sfide del mondo contemporaneo, la sensibilizzazione al rispetto della diversità culturale, la promozione e il coordinamento delle attività delle altre organizzazioni che ne fanno parte.

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