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Prendersi cura degli anziani, una «questione d’onore», dice Francesco

Riprendendo la catechesi sulla vecchiaia e commentando il quarto comandamento del Decalogo, in piazza San Pietro iI Papa ha affermato che «onorare il padre e la madre» e «onorare gli anziani, prendersene cura», è «una questione di dignità e di onore”, ed è così che dobbiamo trasmetterla alle giovani generazioni.

Omnes·25 de abril de 2022·Tiempo de lectura: 3 minutos
papa francisco audiencia

Testo originale del articolo in spagnolo qui
Traduzione: Franco Olearo

In Udienza Generale questo mercoledì, il Santo Padre ha proseguito la sua catechesi sulla vecchiaia e, con l’aiuto della Parola di Dio, come ha affermato davanti a migliaia di fedeli, ha riflettuto su cosa significa «onorare il padre e la madre» .

“Questo comandamento non si riferisce solo ai genitori biologici, ma anche al rispetto e alla cura che si devono riservare alle generazioni che ci precedono, cioè a tutte le persone anziane. Inoltre, consideriamo che non si tratta solo di ‘onorare’ gli anziani coprendo i loro bisogni materiali, ma, soprattutto, di ‘onorarli’ — di ‘dar loro dignità — con amore, con la vicinanza e con l’ascolto ”, ha proseguito il Papa. Francisco.

“Molte volte gli anziani sono purtroppo oggetto di scherno, incomprensione e disprezzo. Diventano persino vittime di violenza, poiché sono considerati materiale di scarto. Per questo è importante trasmettere alle giovani generazioni che l’amore per la vita deve manifestarsi sempre, in tutte le sue fasi, dal concepimento fino al suo termine naturale, e comprende in modo speciale ‘onorare la vita vissuta’ dai nostri anziani e onorarla con tenerezza e con rispetto”, ha aggiunto il papa.

“Questo amore speciale destinato agli anziani che si fa strada sotto forma di onore – cioè di tenerezza e insieme di rispetto – è suggellato dal comandamento di Dio”, ha sottolineato il Romano Pontefice. “‘Onore il padre e la madre’ è un impegno solenne, il primo della ‘seconda tavola’ dei dieci comandamenti”.

“Non si tratta solo del proprio padre e della propria madre”, ha precisato il Santo Padre. “Si tratta della generazione e delle generazioni che li precedono, il cui addio può essere anche lento e prolungato, creando un tempo e uno spazio per una convivenza duratura con le altre età della vita. In altre parole, si tratta della vecchiaia della vita”.

“Riceviamo amore, restituiamo amore”

Riguardo al concetto di “onore”, il Papa ha voluto sottolineare che “onore è una buona parola per inquadrare questo àmbito di restituzione dell’amore che riguarda l’anzianità. In altre parole, abbiamo ricevuto l’amore dei genitori, dei nonni e ora restituiamo questo amore a loro, agli anziani, ai nonni. Oggi abbiamo scoperto il termine ‘dignità’, per indicare il valore del rispetto e della cura per la vita di ognuno. La dignità, qui, è sostanzialmente equivalente all’onore: onorare il proprio padre e la propria madre, onorare gli anziani e riconoscere la dignità che hanno”, ha sottolineato.

A Buenos Aires

Nel suo discorso, Francisco ha ricordato le sue visite ai vecchi e agli anziani nella capitale argentina. “Vi dirò una cosa personale: mi piaceva visitare le residenze per anziani a Buenos Aires. Andavo spesso e visitavo tutti, uno a uno. Ricordo che una volta chiesi a una donna: ‘Quanti figli hai?’ – ‘Ne ho quattro’ – mi ha risposto – ‘tutti sposati con figli, i miei nipoti.’ E ha iniziato a parlarmi della famiglia. «E vengono?» —’Sì, vengono sempre!’. Quando ho lasciato la stanza, l’infermiera, che aveva sentito, mi ha detto: ‘Padre, ha detto una bugia per coprire i tuoi figli. Sono sei mesi che non viene nessuno!’

‘Questo è scartare gli anziani, è pensare che gli anziani siano materiale di risulta. Per favore, è un peccato grave. Questo è il primo grande comandamento, e l’unico che ti indica il tuo premio: ‘Onora tuo padre e tua madre e avrai una lunga vita su questa terra’, ha sottolineato il Pontefice.

“Il comandamento di onorare gli anziani ci dà una benedizione, che si manifesta con queste parole: «Avrai una lunga vita». Per favore, prendetevi cura degli anziani. E se anche perdono la testa abbiatene egualmente cura perché loro sono la presenza della storia, la presenza della mia famiglia, e io sono qui grazie a loro. Lo possiamo dire tutti: è grazie a te, nonno e nonna, che io sono vivo. Per favore, non lasciateli soli».

“Una autentica rivoluzione culturale”

“Y esto, de custodiar a los ancianos, no es una cuestión de cosméticos ni de cirugía plástica, no. Más bien es una cuestión de honor, que debe transformar la educación de los jóvenes respecto a la vida y a sus fases”.

“L’amore per l’umano che è comune a noi, e comprende l’«onore per la vita vissuta», non è solo una questione di anziani», ha concluso il Papa. “È piuttosto un’ambizione che illuminerà i giovani che ne ereditano le migliori qualità. La sapienza dello Spirito di Dio ci conceda di aprire con l’energia necessaria l’orizzonte di questa autentica rivoluzione culturale”.

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