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Il Santo Padre ha convocato un concistoro per i prossimi 29 e 30 agosto. Il giorno precedente nominerà 21 nuovi cardinali e poi tutti lavoreranno a un documento interessante: la costituzione apostolica Praedicate Evangelium pubblicata il 19 marzo, che riguarda la Curia romana e il suo servizio alla Chiesa.
Tra i nuovi cardinali ci sono tre dei massimi responsabili dei dicasteri della Curia: Congregazione per il Culto Divino, Congregazione per il Clero, e Pontificia Commissione per lo Stato e per il Governatorato della Città del Vaticano.
Dei nuovi porporati– così vengono anche chiamati i cardinali per via del colore delle loro vesti – 16 sono elettori, cioè hanno meno di 80 anni di età e in un conclave potrebbero essere eletti Romano Pontefice.
Che cosa sono un cardinale e il Collegio cardinalizio?
Il cardinalato è la più alta dignità ecclesiastica dopo il papa. Un cardinale è chiamato “principe” della Chiesa. Diversi tra i cardinali svolgono funzioni nei dicasteri – le dipendenze della Curia – per amministrare gli impegni della Santa Sede.
I cardinali vengono designati dal Papa tra coloro che soddisfano una serie di requisiti. Ad oggi, per essere nominato cardinale, bisogna aver ricevuto l’ordine del presbiterio e distinguersi per dottrina, buona morale, pietà e prudenza. Ordinariamente il candidato deve essere già vescovo, ma è possibile che il Papa lo esenti da questa condizione.
Tutti i cardinali compongono il Collegio cardinalizio. Quest’organo svolge una duplice funzione, quella di eleggere il Romano Pontefice e quella di consigliarlo sul governo della Chiesa o su qualsiasi altra materia che il Papa ritenga opportuno.
Attualmente il Collegio cardinalizio è composto da 208 cardinali, di cui 117 sono elettori di un nuovo papa. Dopo il prossimo concistoro i cardinali saranno 229 e il numero totale degli elettori sarà 132.
Da chi è composto il consiglio e qual è il suo ruolo?
Come abbiamo accennato prima, i cardinali fanno parte dell’organizzazione gerarchica della Chiesa per occuparsi del suo governo, e lo fanno sia individualmente oppure – quando agiscono come un collegio cardinalizio – anche come gruppo. Il concistoro consiste in una riunione formale del collegio cardinalizio e rappresenta il massimo supremo organo del governo universale della Chiesa.
La sua origine mantiene uno stretto rapporto con la storia del presbiterio romano o corpo del clero di Roma. Nell’antico presbiterio romano c’erano dei diaconi, preposti agli affari temporali della Chiesa nelle diverse regioni di Roma; sacerdoti, che dirigevano le principali chiese della città; e vescovi delle diocesi vicine a Roma.
Gli attuali cardinali sono succeduti ai membri dell’antico presbiterio, non solo per quello che riguarda gli uffici di quei tre gradi – vescovi, sacerdoti e diaconi – ma soprattutto nell’assistere il Papa nell’amministrazione degli affari di governo della Chiesa.
Quali sono i tipi di concistoro?
Esistono tre tipologie di concistoro: ordinario, straordinario e semipubblico.
Quello ordinario o segreto, così chiamato perché nessuno al di fuori del papa e dei cardinali può essere presente alle sue deliberazioni. I cardinali presenti nella Città Santa –Roma– sono chiamati a consultarsi su alcune gravi questioni o per compiere alcuni atti di massima solennità.
Il concistoro straordinario è convocato quando lo consigliano particolari esigenze della Chiesa o la gravità delle materie da trattare. È pubblico, nel senso che possono essere invitate a presenziarvi anche persone al di fuori del Collegio cardinalizio. È il caso della nomina di nuovi cardinali, come quella di agosto di quest’anno.
E infine abbiamo quello chiamato semipubblico, perché oltre ai cardinali, vi partecipano anche alcuni vescovi, quelli che risiedono nel raggio di cento miglia da Roma. Inoltre, sono invitati altri vescovi d’Italia e coloro che in quel momento sono di passaggio per la Città Santa.
Com’è il rito della creazione di un cardinale?
Quanto al rito o alla celebrazione del concistoro, esso inizia solitamente con una breve liturgia della Parola, l’omelia del Santo Padre e l’enunciazione della materia da trattare.
Nel caso del concistoro per la nomina dei nuovi cardinali, vi sono la professione di fede e il giuramento, l’imposizione dell’anello cardinalizio e il conferimento del titolo corrispondente. Segue l’imposizione della berretta rossa e lo scambio del segno della pace con il Papa e tra i nuovi cardinali.
Lo stesso pomeriggio della celebrazione si svolge un ricevimento per salutare i cardinali, e il giorno successivo il Romano Pontefice concelebra con loro la Santa Messa, in ringraziamento e per chiedere l’intercessione per i loro nuovi incarichi.
A conclusione di questa breve esposizione, si raccomanda che tutti i fedeli prendano coscienza della necessità di pregare per questo strumento di governo, poiché il Concistoro costituisce la più stretta collaborazione con il Santo Padre nel governo della Chiesa.