Vaticano

Il Papa dona una rosa d'oro all'immagine della Vergine Maria Salus Populi Romani

Papa Francesco ha annunciato la decisione di donare una nuova Rosa d'Oro all'icona della "Salus Populi Romani", che visita prima e dopo ogni viaggio o ricovero in ospedale.

Giovanni Tridente-5 dicembre 2023-Tempo di lettura: 3 minuti
salus populi romani

Foto: Papa Francesco prega davanti all'icona di Maria "Salus Populi Romani" il 1° aprile 2023 ©CNS/Ufficio Stampa della Santa Sede

Dopo due esemplari storicamente importanti ma andati perduti, Papa Francesco ha deciso di donare una nuova Rosa d'Oro all'icona della Salus Populi Romani che viene venerato nella Basilica di Santa María la Mayor, a cui il Pontefice argentino è molto legato, tanto da visitarla dal giorno successivo alla sua elezione, all'inizio e alla fine di ogni viaggio all'estero, o al termine dei soggiorni in ospedale.

L'omaggio avrà luogo la sera di venerdì 8 dicembre, solennità dell'Immacolata Concezione della Vergine Maria, prima che il Papa venga - come è sempre stato nella sua tradizione, anche durante il tragico periodo della pandemia - a rendere omaggio alla statua della Madonna in Piazza Mignanelli, accanto a Piazza di Spagna.

Un legame secolare

"Dopo 400 anni, il Pontefice ha voluto dare un segno tangibile della sua devozione alla venerata icona", si legge in una nota della Basilica di Santa Maria Maggiore, "rafforzando il legame millenario tra la Chiesa cattolica e la città di Roma".

In realtà, esistono già due Rose attribuite al Salus Populi RomaniLa prima fu donata da Papa Giulio III nel 1551 e la seconda da Papa Paolo V nel 1613. Il primo pontefice era molto legato alla Basilica, tanto da celebrare la sua prima messa sull'altare del Presepe. Paolo V, dal canto suo, lo donò in occasione del trasferimento dell'Icona della Vergine nella nuova Cappella Paolina, eretta appositamente per ospitarla e dove è conservata ancora oggi. Di entrambe le Rose non rimane traccia e si presume che siano andate perdute nel 1797 (Trattato di Tolentino), dopo l'invasione napoleonica dello Stato Pontificio.

Commentando il dono, il curatore straordinario della Basilica di Santa Maria Maggiore, monsignor Rolandas Makrickas, ha definito il dono del Santo Padre un "gesto storico" che conferma il legame del Pontefice "con la Madre di Dio". Inoltre, grazie ad esso "il popolo di Dio sarà ulteriormente rafforzato nel suo legame spirituale e devozionale con la Beata Vergine Maria".

Il rosario per la pace

Al termine del mese mariano dello scorso anno, Papa Francesco ha scelto la Basilica di Santa Maria Maggiore per recitare il Rosario della Pace - soprattutto per la martoriata Ucraina - davanti all'Icona della Salus Populi Romani, insieme ai santuari di vari Paesi del mondo collegati in streaming.

E in quell'occasione ha invocato: "Concedi il grande dono della pace, affinché cessi presto la guerra che da decenni imperversa in varie parti del mondo". E ancora: "Intercedi per noi presso il tuo Figlio, riconcilia i cuori pieni di violenza e di vendetta, raddrizza i pensieri accecati dal desiderio di un facile arricchimento, fa' che la tua pace regni su tutta la terra".

Purtroppo queste parole sono ancora attuali e richiedono l'intervento della preghiera.

Omaggio all'Immacolata Concezione

Senza dubbio il Papa ne parlerà anche davanti alla statua dell'Immacolata Concezione in Piazza Mignanelli, che visiterà la sera dell'8 dicembre.

Una tradizione prettamente "romana" che il Pontefice non ha mai voluto perdere. L'anno scorso l'Ucraina era ancora al centro dei suoi pensieri: "Avrei voluto portarvi oggi il ringraziamento del popolo ucraino per la pace che da tanto tempo chiediamo al Signore. D'altra parte, devo ancora portarvi la supplica dei bambini, degli anziani, dei padri e delle madri, dei giovani di questa terra martoriata che soffre tanto".

Oggi, purtroppo, aggiungiamo il nostro pensiero per la Terra Santa, tragicamente colpita da un conflitto improvviso e allo stesso tempo sproporzionato che sta mietendo migliaia di vittime innocenti. Che ancora una volta: "sull'odio trionfi l'amore, sulla menzogna la verità, sull'offesa il perdono, sulla guerra la pace". Una speranza che diventa ora una necessità assoluta per il mondo intero.

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