Letture della domenica

Letture 1ª domenica di Quaresima

Il sacerdote Andrea Mardegan commenta le letture della prima domenica di Quaresima.

Andrea Mardegan-31 gennaio 2021-Tempo di lettura: 2 minuti

Foto: La discesa dalla croce, di van der Weyden. ©Wikipedia Commons

La prima domenica di Quaresima ci porta la parola dell'alleanza di Dio con Noè e tutte le creature dopo il diluvio, e la certezza che non ci sarà un altro diluvio a devastare la terra. Ci porta l'arcobaleno come segno divino di questa alleanza.

Le parole piene di speranza e di fiducia della prima lettera di Pietro: "Carissimi, Cristo ha sofferto la sua passione una volta per tutte per i peccati, il giusto per l'ingiusto, per portarvi a Dio. È morto nella carne, ma è stato vivificato nello Spirito; nello Spirito è andato a predicare anche agli spiriti in prigione, ai disobbedienti di un'altra epoca".

Un clima di fiduciosa speranza, che permea anche la narrazione delle tentazioni che Gesù subisce nel deserto, con la pace della vittoria sul tentatore. Marco non dettaglia le tentazioni come Matteo e Luca, facendoci capire che sono state tutte superate da Gesù. Scrive per i fedeli immersi in una società pagana e avrebbe potuto facilmente usare toni di condanna o di paura delle tentazioni del nemico.

Invece, la storia è serena. Gesù è spinto nel deserto dallo Spirito che si posa su di lui. È tentato da Satana, ma lo vediamo nel deserto con le bestie selvatiche e gli angeli che lo servono, un'immagine che ci ricorda le profezie messianiche e un'armonia nella creazione come quella precedente al peccato di Adamo, e anche più grande. Gesù, il nuovo Adamo, armonizza diverse dimensioni della vita umana: la relazione con lo Spirito, la lotta vittoriosa con il tentatore, il dialogo con le creature terrene e con gli angeli.

Il kerigma iniziale di Gesù, presentato come "il Vangelo di Dio", è composto da quattro brevi frasi: "Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino". Pentitevi e credete nel Vangelo".

Le prime due frasi parlano di Dio: il tempo è giunto alla sua pienezza con l'incarnazione del Verbo e il regno di Dio è vicino, è già qui, ma non è ancora compiuto. Ha bisogno della corrispondenza dell'uomo, specificata dalle altre due frasi: convertirsi e credere al Vangelo.

Convertirsi, cambiare il proprio modo di pensare, il proprio orientamento, tornare a Dio, abbandonare gli idoli, cambiare vita. In altre parole, credere nell'annuncio del Vangelo richiede un impegno non solo della mente, ma di tutto l'essere umano. Se vogliamo imitare Gesù, ascoltarlo e mettere in pratica ciò che insegna, siamo chiamati a lasciarci condurre nel deserto dallo Spirito, a resistere alle tentazioni di Satana, a vivere in armonia con le creature dell'intero universo, comprese le creature degli angeli.

Chiamati anche ad allontanarsi dagli idoli e a credere che il tempo è compiuto, che il regno di Dio è vicino, e a vivere secondo il vangelo di Gesù.

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