Spagna

Maru Megina: "Dobbiamo continuare a essere Chiesa nel mondo del lavoro".

Intervista a María Dolores Megina Navarro, presidente di Hermandad Obrera de Acción Católica (Fratellanza dei lavoratori di Azione Cattolica)Il 6 novembre, il movimento chiude le celebrazioni per il 75° anniversario della sua nascita in Spagna.

Maria José Atienza-5 novembre 2021-Tempo di lettura: 4 minuti
lavoratore

Il 6 novembre, il Hermandad Obrera de Acción Católica (Fratellanza dei lavoratori di Azione Cattolica)L'anno di celebrazione del 75° anniversario della nascita di questo movimento di Azione Cattolica per la Pastorale del Lavoro e dell'incontro tra la Chiesa e il mondo del lavoro sta per concludersi. Un tempo che, da questo movimento, hanno vissuto come uno straordinario momento di memoria grata del passato, per proiettare il futuro, nell'esperienza impegnata del nostro presente.

Quest'anno ha visto anche l'elezione del María Dolores Megina Navarro come nuovo presidente di HOAC. Tecnico della prevenzione professionale, membro di una cooperativa del settore socio-sanitario e attivista della diocesi di Jaén, Maru, come viene abitualmente chiamata, ha concesso un'intervista a Omnes in occasione della chiusura di questo 75° anniversario, che porta ancora una volta in primo piano la necessità di questo movimento nella Chiesa di oggi.

- Lei è stato recentemente eletto presidente di HOAC. Come ha vissuto questo 75° anniversario? 

Con grande gioia, naturalmente. È stato un anno in cui celebrare questo momento di incontro tra la Chiesa e il mondo del lavoro. Per questo guardiamo alla nostra storia con gratitudine e ringraziamo per aver scoperto Gesù Cristo in questa realtà sofferente del mondo del lavoro, per l'amore che dimostra a ogni persona nel mondo del lavoro. Ringraziamo anche per la generosa dedizione di tanti attivisti che hanno speso la loro vita nella lotta per la dignità del mondo del lavoro.

Ringraziamo per l'esperienza formativa HOAC, che ci ha aiutato ad approfondire il nostro essere personale e cristiano e, naturalmente, per essere e sentirci inviati come comunità ecclesiale al servizio del mondo dei lavoratori e del lavoro.

Maru Megina

- Un anniversario è sempre un momento di verifica e di impulso, lo è stato anche per HOAC e i suoi militanti? 

Naturalmente. Il compito fondamentale della HOAC è quello di formare lavoratori cristiani militanti. La nostra fede e la nostra formazione ci portano a contrapporre la fede alla vita, a essere in un costante processo di revisione, di conversione e in tensione su come dobbiamo evangelizzare nel qui e ora il mondo dei lavoratori e del lavoro, come incarnarci nelle periferie del mondo del lavoro.

Ma è certo che questa celebrazione, questo rendere grazie, diventa per noi un rinnovamento della nostra fedeltà per continuare a essere Chiesa nel mondo del lavoro e mondo del lavoro nella Chiesa. Questo ci spinge anche a continuare a impegnarci nella lotta per la giustizia e la fraternità, in modo da rendere possibile la vita in condizioni dignitose per tutte le persone e le famiglie nel mondo del lavoro e del lavoro; e, d'altra parte, ci porta, dal nostro essere ecclesiale, a collaborare affinché la Chiesa nel suo insieme cresca in questo servizio agli impoveriti e nella difesa della dignità del lavoro e del lavoro dignitoso.

- Stiamo attraversando un periodo di crisi socio-economica che colpisce soprattutto i lavoratori; in questo senso, quali sono le sfide per il futuro di HOAC? E come viene attualizzato oggi il suo impegno cristiano? 

Proprio quando il mondo operaio più impoverito non si era ancora ripreso dalle conseguenze della crisi del 2008, la pandemia è arrivata ad approfondire ulteriormente questa situazione di impoverimento, precarietà ed esclusione. Nella nostra analisi della realtà vediamo che sono i più deboli a pagare il prezzo più alto in ogni crisi. Per questo diciamo, con Papa Francesco, che questo sistema non è sopportabile. È necessario che l'economia metta al centro le persone, sapendo che affermare la dignità della persona significa mettere al primo posto i suoi bisogni e i suoi diritti, soprattutto quelli delle persone più impoverite, escluse e precarie in questo mondo del lavoro.

In questo senso, la definizione delle nostre sfide ci porta a dire insieme all'ITD (iniziativa Chiesa per il lavoro dignitoso) che ora più che mai pretendiamo un lavoro dignitoso e decoroso. Questo porta ogni attivista a continuare a incarnarsi in questa realtà per annunciare il Vangelo e denunciare le situazioni che vanno contro la dignità delle persone. In HOAC parliamo di tenere a mente queste quattro chiavi nelle nostre azioni, nel nostro impegno personale e nel nostro lavoro comunitario apostolico:

- Accompagnare la vita delle persone, vivere con loro le gioie e le angosce.

- Collaborare a un cambiamento di mentalità in modo che scoprano cosa sta accadendo loro e perché sta accadendo loro. Scoprire le cause che li portano a non avere condizioni di vita e di lavoro dignitose e agire di conseguenza.

- Collaborare per cambiare le istituzioni in modo che servano i bisogni della gente, il bene comune.

- Collaborare alla costruzione e alla visibilità di esperienze alternative nei modi di essere e di lavorare (nella vita politica, negli affari, nel modo di intendere la solidarietà...).

 -Come vede l'impegno della militanza? C'è entusiasmo per il futuro? 

HOAC è attualmente in una fase di grande maturità. Tutto questo tempo di cammino insieme, di apprendimento reciproco, di comunità incarnata ci ha portato ad approfondire la nostra spiritualità e la nostra formazione per qualificare il nostro impegno. Abbiamo migliorato e aggiornato i nostri mezzi di comunicazione e li abbiamo messi al servizio di questo compito. Nei prossimi mesi inizieremo a preparare la nostra prossima assemblea generale del 2023, dalla quale trarremo nuove sfide e nuovi modi di essere presenti nella realtà del mondo del lavoro e del lavoro.

Viviamo tutto questo come un tempo di grazia, consapevoli che sono lo Spirito e la comunità a sostenerci. Per noi, la nostra speranza e la nostra sfida è continuare ad annunciare Gesù Cristo come proposta di salvezza, liberazione e umanizzazione.

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