Spagna

La Chiesa spagnola: solidarietà e azione di fronte al vulcano Palma

Il Segretario Generale della CEE, Mons. Argüello, a nome di tutti i vescovi spagnoli, ha espresso la sua solidarietà agli abitanti di Palma, un'isola che negli ultimi giorni sta vivendo con preoccupazione e incertezza l'eruzione di uno dei suoi vulcani.

Maria José Atienza-30 settembre 2021-Tempo di lettura: 2 minuti
vulcano di palma

Il Segretario generale e portavoce della CEE, Mons. Luis Argüello, si è soffermato in particolare sul difficile momento che sta vivendo la popolazione dell'isola di La Palma che, dal 19 settembre, è devastata dall'eruzione del vulcano Cumbre Vieja.

Oltre al sostegno espresso nella Nota finale Arguello ha detto che questo tipo di eventi "ci richiama a un'umiltà esistenziale di fronte alla forza della natura" e a concentrarci sulla "cura dell'essenziale". Eventi come questo ci fanno capire quanto siano ridicole le nostre dispute" e ha voluto lanciare un messaggio di speranza, ricordando che "questi eventi ci fanno riconoscere la nostra fragilità e ci fanno anche capire cosa possiamo costruire insieme".

La croce che abbiamo visto crollare assume un singolare significato

Il portavoce dei vescovi ha definito un "mistero" la realtà di "questo vulcano che genera e distrugge; che è l'origine di queste isole e che, allo stesso tempo, sta causando tanto dolore". Quella croce che abbiamo visto crollare mentre cadeva l'intero tempio di un quartiere assume un significato singolare perché la luce del mistero pasquale che unisce morte e vita appare come un'umile proposta di senso e di lavoro solidale che noi nella chiesa vogliamo vivere e offrire".

Nel corso della conferenza stampa sono state anche presentate alcune note sul lavoro che la Caritas di Tenerife sta svolgendo dal giorno dell'eruzione, al fine di alleviare le terribili conseguenze che questa eruzione sta avendo per centinaia di famiglie.

In particolare, i principali problemi che si stanno verificando e che riguardano la perdita dell'alloggio per molte famiglie. Oltre all'offerta di rifugio da parte di privati, la Caritas ha contribuito ad allestire spazi parrocchiali per ospitare gli sfollati. La diocesi stessa ha messo a disposizione due case per questa accoglienza e continua a ricevere chiamate da persone disposte a fornire un alloggio a queste persone.

La solidarietà si è fatta sentire anche con l'arrivo di indumenti e generi di prima necessità, oltre che con la raccolta di oltre 350.000 euro per aiutare in questa drammatica situazione.

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