Spagna

"La Messa non è uno spettacolo".. I vescovi spagnoli emanano linee guida per la trasmissione delle celebrazioni.

Le Commissioni episcopali per la liturgia e i media dei vescovi spagnoli hanno elaborato delle linee guida per "garantire che le trasmissioni delle celebrazioni liturgiche abbiano la dignità che meritano".

Maria José Atienza-23 novembre 2023-Tempo di lettura: 2 minuti
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Il presidente della Commissione episcopale per le comunicazioni sociali, monsignor José Manuel Lorca Planes, e il presidente della Commissione episcopale per la liturgia, monsignor José Leonardo Lemos, hanno condiviso un briefing sulle linee guida che entrambe le commissioni hanno sviluppato congiuntamente per "aiutare e consigliare" la trasmissione dell'Eucaristia e di altre celebrazioni liturgiche o "paraliturgiche", sia nei media generali che attraverso varie piattaforme sociali. 

Il documento consiglia di prestare particolare attenzione a queste trasmissioni per evitare confusione tra i fedeli. 

Il presidente della Commissione episcopale per la liturgia ha voluto precisare che si tratta di "linee guida per tutti coloro che avvicinano le celebrazioni a chi non può partecipare fisicamente".

Mons. Lemos ha sottolineato che "vogliamo che la gente tenga conto di ciò che viene offerto: il Mistero della redenzione e a chi viene offerto: a destinatari specifici, soprattutto malati, anziani e badanti".

A questo punto, i vescovi hanno ricordato ancora una volta che seguire la Messa attraverso i media non sostituisce la partecipazione alla Messa domenicale, se non si ha un grave impedimento. 

Tra le linee guida incluse in questo documento, si stabilisce, ad esempio, che le celebrazioni devono avvenire da un luogo sacro: una chiesa o una cappella, e che sia il sacerdote celebrante che gli accoliti e i fedeli fisicamente presenti "devono essere consapevoli che la celebrazione viene trasmessa".

Lemos ha invitato a "prestare attenzione sia allo sviluppo della liturgia, delle letture..., ecc. sia alla realizzazione e alla ritrasmissione della celebrazione". In questo senso, il celebrante "deve sapere che si rivolge sia alla comunità presente che a quella virtuale". 

Inoltre, il documento consiglia che, una volta trasmessa la celebrazione eucaristica, il video venga cancellato "per non dare adito a fraintendimenti". La celebrazione eucaristica è vissuta in comunione spirituale con una comunità reale riunita in un determinato momento e luogo. "Il video della Messa non viene 'salvato' per una visione successiva", ha detto mons. Lemos, anche se ha sottolineato che alcuni momenti della celebrazione della Santa Messa, come l'omelia, "possono essere registrati come nutrimento spirituale per i fedeli". 

Un altro consiglio è che i sacerdoti che effettuano questo tipo di ritrasmissione devono informare la Delegazione Episcopale per i Media del loro vescovato corrispondente, in modo che il vescovo sia consapevole e sappia quale sacerdote sta ritrasmettendo questo tipo di celebrazione e come. 

Secondo le parole del vescovo Lemos, "non si tratta di controllare o limitare, ma di aiutare soprattutto i sacerdoti che realizzano questo tipo di trasmissioni, in modo che siano dignitose e aiutino sia le persone presenti fisicamente che virtualmente". 

I vescovi responsabili di entrambe le commissioni hanno sottolineato che queste linee guida saranno pubblicate sul sito web della CEE e inviate ai sacerdoti diocesani.

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