Vaticano

Il cardinale Becciu condannato a 5,5 anni di carcere per appropriazione indebita

Il Tribunale dello Stato vaticano ha condannato oggi pomeriggio il cosiddetto caso Becciu contro 10 imputati e diverse società. Il cardinale Angelo Becciu, che sostituì il Segretario di Stato all'epoca dell'investimento immobiliare a Londra, è stato condannato a cinque anni e mezzo di carcere, all'interdizione e al pagamento in solido di 200 milioni di dollari al Vaticano, insieme ad altri imputati.

Francisco Otamendi-16 dicembre 2023-Tempo di lettura: 3 minuti
becciu

Ci sono volute 86 udienze con centinaia di ore di seduta perché il tribunale emettesse la sentenza sui fatti che, secondo il comunicato vaticano, riguardano dieci imputati, tra cui l'allora monsignor Becciu e diverse società coinvolte in un investimento immobiliare ad alto rischio a Londra.
Il Tribunale vaticano, presieduto dal magistrato Giuseppe Pignatone, insieme ai giudici Venerando Marano e Carlo Bonzano, ha ritenuto la sussistenza del "reato di malversazione (art. 168 del Codice penale) in relazione all'illecito utilizzo nell'amministrazione dei beni ecclesiastici" della somma di 200 milioni di dollari, pari a circa un terzo delle disponibilità dell'epoca della Segreteria di Stato. Vale a dire, circa 183,8 milioni di euro.

Questa somma, secondo il comunicato vaticano, "è stata versata tra il 2013 e il 2014, per volontà dell'allora Sostituto Monsignor Giovanni Angelo Becciu, per la sottoscrizione di quote di Athena Capital Commodities, un fondo speculativo, riconducibile al dottor Raffaele Mincione, con caratteristiche altamente speculative e che comportava un elevato rischio di capitale per l'investitore senza alcuna possibilità di controllo sulla gestione".

Come ha spiegato Omnes, il processo riguardava in realtà tre casi contro il cardinale Becciu, "molto diversi tra loro e tutti legati alla questione della gestione dei fondi della Segreteria di Stato".
La prima è la più importante e riguarda, come noto, l'investimento della Segreteria di Stato nelle azioni di un piccolo palazzo di lusso a Londra per circa 200 milioni di dollari. L'investimento è stato affidato prima all'agente Raffaele Mincione e poi all'agente Gianluigi Torzi, ha spiegato Andrea Gagliarducci.

Secondo la sentenza, sono stati riconosciuti "colpevoli del reato di peculato monsignor Becciu e Raffaele Mincione, che erano stati in contatto diretto con la Segreteria di Stato per ottenere l'erogazione del denaro anche senza che ne ricorressero le condizioni, nonché, in concorso con loro, Fabrizio Tirabassi, dipendente dell'Ufficio Amministrazione, ed Enrico Craso".

Le condanne

Considerando i reati contestati a ciascuno degli imputati, le sentenze del Tribunale sono le seguenti:

"BRUHLART René e DI RUZZA Tommaso a una multa di millesettecentocinquanta euro;

CRASSO Enrico a sette anni di reclusione e diecimila euro di multa con interdizione a vita dai pubblici uffici;

Raffaele a cinque anni e sei mesi di reclusione e a una multa di 8.000 euro con interdizione a vita dai pubblici uffici;

BECCIU Giovanni Angelo a cinque anni e sei mesi di reclusione, 8.000 euro di multa e interdizione a vita dai pubblici uffici;

TIRABASSI Fabrizio a sette anni e sei mesi di reclusione, una multa di diecimila euro e l'interdizione a vita dai pubblici uffici;

SQUILLACE Nicola, previa concessione delle attenuanti generiche, alla sospensione condizionale della pena di un anno e dieci mesi di reclusione;

TORZI Gianluigi a sei anni di reclusione e 6.000 euro di multa, all'interdizione a vita dai pubblici uffici e alla sorveglianza speciale per un anno;

MAROGNA Cecilia a tre anni e nove mesi di reclusione con interdizione temporanea dai pubblici uffici per lo stesso periodo; e dai pubblici uffici per lo stesso periodo;

LOGSIC HUMANITARNE DEJAVNOSTI D.O.O. a una multa di 40 000 euro e al divieto di contrattare con le autorità pubbliche per due anni;

Inoltre, la Corte ha disposto la confisca per equivalente delle somme costituenti il corpus delicti dei reati contestati per un importo complessivo di oltre 166.000.000 di euro.

Infine, gli imputati sono stati condannati, in solido, al risarcimento dei danni in favore delle parti civili, liquidati per un importo complessivo di oltre 200.000.000,00 di euro".

Obbligato a risarcire

Con riferimento ad altri due casi oggetto di indagine, il cardinale Becciu e Marogna Cecilia "sono stati riconosciuti colpevoli, in solido, del reato previsto dall'art. 416-ter c.p. in relazione alla corresponsione, da parte della Segreteria di Stato, di somme per un totale di oltre 570.000 euro a favore di Marogna, tramite una società ad essa riferibile, con la motivazione, non corrispondente al vero, che il denaro doveva servire a favorire la liberazione di una suora, vittima di un sequestro di persona.570.000 a favore di Marogna, tramite una società ad essa riferibile, con la motivazione, non corrispondente al vero, che il denaro doveva essere utilizzato per favorire la liberazione di una suora, vittima di un sequestro di persona in Africa".

Il cardinale Becciu è stato anche riconosciuto "colpevole di appropriazione indebita (articolo 168 del Codice Penale) per aver versato, in due occasioni, su un conto intestato a

Caritas-Diocesi di Ozieri, il pagamento della somma complessiva di 125.000 euro effettivamente destinata alla cooperativa SPES, di cui era presidente il fratello Becciu Antonino".

Risorse

Gli avvocati del cardinale hanno dichiarato in un comunicato: "Rispettiamo la sentenza, leggeremo le motivazioni, ma restiamo certi che prima o poi verrà riconosciuta l'assurdità dell'accusa contro il cardinale e quindi la verità: Sua Eminenza è innocente".

L'autoreFrancisco Otamendi

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