Cultura

Armonia nelle differenze attraverso il cinema 

La nuova edizione del Religion Today Film Festival prende il via a Trento come occasione per ripensare la comunità attraverso la lente del cinema e capire come può declinarsi al servizio degli altri in un futuro di grandi cambiamenti.

Antonino Piccione-13 settembre 2023-Tempo di lettura: 2 minuti
cinema religione

Religion Today Film Festival, il festival cinematografico sulla spiritualità e il dialogo interreligioso torna da mercoledì 13 a mercoledì 20 settembre. Il tema della 26ª edizione è "Comunità".

Nato nel 1997 come pioniere del cinema spirituale e interreligioso in Italia, questo evento culturale offre ogni anno l'opportunità di riflettere sulla sua evoluzione e sul suo ruolo nella società.

Nel corso degli anni, il Festival ha stabilito una traiettoria notevole, creando un legame universale con il cinema religioso, ormai riconosciuto e ammirato ovunque. Non si limita a presentare film, ma propone un viaggio capace di unire menti, idee, fedi e visioni.

Offre inoltre una visione affascinante e inedita del Trentino. Una regione storicamente legata al Concilio, oggi sempre più terra di incontro e di dialogo interreligioso, portatrice di un messaggio di solidarietà e di pace.

Una terra di frontiera che, grazie alla memoria del Concilio tridentino e alle esperienze traumatiche delle grandi guerre del Novecento, ha saputo reinventarsi come luogo di accoglienza e di dialogo, dove la ricerca, lo sviluppo economico, l'attenzione all'ambiente e alle nuove generazioni ne fanno una delle regioni con il più alto livello di benessere e tenore di vita in Italia.

La 26ª edizione del Festival si propone di approfondire il concetto di comunità legandolo a quello di community (anche digitale) tanto caro ai giovani.

Una comunità che possiamo definire - dicono i promotori - "ritrovata" dopo gli anni difficili della pandemia, che ha dimostrato grande solidarietà e coraggio, che non si è disintegrata nell'individualismo egoistico ma ha saputo ritrovare senso e valori senza lasciare indietro nessuno.

Negli ultimi anni, anche grazie all'esplosione dei social network, si è sviluppata di pari passo la comunità digitale, una comunità difficile da definire e confinare all'interno di confini che sono, al contrario, sfumati e permeabili. Tutti hanno sperimentato l'appartenenza a una o più comunità digitali.

La connessione virtuale era l'unico contatto che molti avevano con i loro cari. Anche i festival hanno dovuto ripensare in modo significativo a come coinvolgere il proprio pubblico attraverso i canali digitali. Molti di loro hanno scoperto il valore della creazione di esperienze digitali dal vivo e coinvolgenti che hanno riunito persone e giovani da tutto il mondo.

Anche le comunità di fedeli si sono riorganizzate per mantenere vivo il loro culto, i loro rituali, attraverso il live streaming, le piattaforme digitali e le videoconferenze. Le piattaforme digitali di streaming hanno salvato il cinema e "la sfida oggi è riportare le persone nell'oscurità delle sale per un'esperienza comunitaria e di condivisione come il cinema dal vivo".

Riscoprire la meraviglia di un'esperienza spirituale, sensoriale e culturale. Allo stesso tempo, perché non c'è fede senza meraviglia. Ricordare le parole con cui il Papa Francesco si è rivolto ai membri della Fondazione Ente dello Spettacolo lo scorso febbraio: "Un mondo martoriato dalla guerra e da tanti mali ha bisogno di segni, di opere che suscitino meraviglia, che rivelino lo stupore di Dio, che non smette di amare le sue creature e di stupirsi della loro bellezza. In un mondo sempre più artificiale, dove l'uomo si è circondato delle opere delle proprie mani, il grande rischio è quello di perdere la meraviglia".

L'autoreAntonino Piccione

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