Vaticano

Amal e tutti i bambini in fuga dalle guerre

Pochi giorni fa il Papa ha incontrato "Amal" in Piazza San Pietro, per ricordare l'"incontro con i migranti vulnerabili".

Giovanni Tridente-14 settembre 2021-Tempo di lettura: 2 minuti
papà e amal

Foto: ©2021 Catholic News Service / Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti.

Amal (che significa "speranza" in arabo) è un pupazzo alto 3,5 metri che rappresenta una bambina di 9 anni in fuga dal confine turco-siriano verso il Regno Unito. L'intento era quello di simboleggiare la situazione di milioni di bambini che fuggono dalle guerre e cercano rifugio. Ha lasciato Gaziante il 27 luglio e sta attraversando diverse città europee "alla ricerca della madre" fino a raggiungere Manchester.

Il 10 settembre - su iniziativa della Diocesi di Roma e con il sostegno della Sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale - ha fatto tappa in Piazza San Pietro in Vaticano alla vigilia della Giornata del Migrante e del Rifugiato (26 settembre). Si è poi spostata nel cortile di San Damaso alla presenza di Papa Francesco, che ha parlato affettuosamente con diverse centinaia di bambini partecipanti all'iniziativa.

Ad accoglierla c'erano il cardinale Michael Czerny, sottosegretario del Dicastero vaticano, e il vescovo ausiliare di Roma, delegato per la Carità e i Migranti, Benoni Ambarus. Un bambino rifugiato ospitato in una delle strutture della Caritas di Roma ha portato la sua testimonianza, mentre i bambini hanno partecipato a un laboratorio di costruzione di aquiloni organizzato dall'Agenzia Scalabriniana per la Cooperazione allo Sviluppo.

Ovviamente, la partecipazione dei bambini è stata intesa come un'occasione per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla dolorosa condizione dei loro compagni migranti, molto spesso non accompagnati, e sulla necessità di sensibilizzarli all'accoglienza per dare un futuro a queste piccole creature.

La marionetta è stata creata dalla Handspring Puppet Company, in canna stampata e fibra di carbonio; l'équipe che la anima è composta da dieci burattinai, due dei quali hanno esperienza di rifugiati.

Il messaggio dell'iniziativa - che porta il nome di La Marcha, concepita come un ampio festival artistico internazionale - è "Non dimenticateci". Non a caso, nel suo messaggio per la prossima Giornata mondiale dei migranti e dei rifugiati, Papa Francesco si appella "a tutti gli uomini e le donne del mondo", "per camminare insieme verso un noi sempre più grande, per ricostruire la famiglia umana, per costruire insieme il nostro futuro di giustizia e di pace, facendo in modo che nessuno sia lasciato fuori".

"Proprio perché l'attenzione del mondo è attualmente rivolta altrove, è più importante che mai riportare l'attenzione sulla crisi dei rifugiati e cambiare la narrazione. Sì, i rifugiati hanno bisogno di cibo e coperte, ma anche di dignità e voce", ha spiegato il direttore artistico di The Walk, Amir Nizar Zuabi, lanciando l'iniziativa.

Per il cardinale Czerny, Amal ci ricorda che "incontrare i migranti vulnerabili, i lavoratori precari e i richiedenti asilo in mezzo a noi richiede più di uno sguardo". Ognuno di loro "con il proprio bagaglio di sofferenze e di sogni aspetta che apriamo le nostre orecchie, le nostre menti e i nostri cuori... e che tendiamo le nostre mani".

"Esperanza" proseguirà il suo tour in altre città italiane, in Francia, Germania e Belgio nelle prossime settimane, prima di arrivare nel Regno Unito a novembre.

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