La Vergine Maria, una figura chiave nella storia della salvezza

Nella Vergine Maria inizia la storia della salvezza del Nuovo Testamento e in lei siamo trasportati anche alla fine della storia, poiché è in grado di testimoniare ciò che l'angelo le ha promesso: che il Regno di suo figlio non avrà mai fine.

1° maggio 2024-Tempo di lettura: 4 minuti
ipotesi maria

Immagine raffigurante l'Assunzione di Maria (catodica)

Quando una persona cara se ne va, riflettiamo sulla sua eredità e coloro che gli sono più vicini ricevono i suoi beni in un testamento legale o in un accordo implicito. Arrivando al Calvario, spogliato persino delle sue vesti, senza un luogo di sepoltura assicurato (solo quello prestato da Giuseppe d'Arimatea), che cosa avrebbe potuto fare un testamento scritto da Gesù di Nazareth? La volontà di Gesù è scritta in Giovanni 1926-27: "Donna, guarda tuo figlio. Figlio, guarda tua madre".

Le ricchezze della Vergine Maria

Nel Vangelo di Luca, capitolo 1, versetto 26, l'angelo Gabriele viene inviato a Nazareth per interrompere 400 anni di silenzio di Dio, con le parole: "Rallegrati, Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Non temere, perché hai trovato grazia presso Dio. Concepirai e partorirai un figlio, lo chiamerai Gesù e sarà chiamato Figlio dell'Altissimo". 

A Maria sarebbe stato affidato l'essere più importante della creazione per concepirlo, nutrirlo, proteggerlo, formarlo e avviarlo al suo destino soprannaturale. Durante tutti quegli anni ella conservò nel suo cuore un diario di memorie che in seguito sarebbe stato consultato da discepoli, evangelisti e storici. 

Ricordiamo ciò che dice Luca 1,3: "Avendo esaminato attentamente ogni cosa fin dall'inizio, ho deciso di scrivere questo racconto in modo ordinato, caro Teofilo. In questo modo sarà possibile verificare la fondatezza degli insegnamenti che abbiamo ricevuto". 

Luca, autore di questo Vangelo tra il 59 e il 63 d.C., ha certamente intervistato coloro che conoscevano personalmente Maria per arrivare all'origine della storia di Gesù e per avvalorarne la validità. Leggendo il Vangelo di Luca, 1, 26-28, ci rendiamo conto che nella visita dell'angelo a Maria di Nazareth si rivela la grande importanza dell'inserimento di Maria nella storia della salvezza: è lei la testimone originale dell'origine divina di Gesù.

Senza la testimonianza di Maria, non avremmo la prova che questo Gesù, nato a Betlemme, che predicò con prodigi e miracoli in tutta la regione, non era un profeta qualsiasi, non era un uomo giusto o prodigioso qualsiasi, ma l'unico e vero Figlio di Dio. Senza la testimonianza di Maria, la nostra fede nella vera essenza e identità di Gesù Cristo vacilla. Nessun altro poteva testimoniare che Gesù era il Figlio di Dio, se non la madre che aveva concepito il Figlio di Dio.

Abbiamo bisogno della Vergine Maria

Dio incontra la sua fanciulla nella terra arida dell'alta Galilea. L'angelo Gabriele interrompe la sua vita di ricerca spirituale per introdurla a una vita di grandi incontri soprannaturali. 

La presenza di Maria nei Vangeli si legge come i versetti dei salmi: ogni versetto ci dice molto. Ogni intervento di Maria afferma un momento profetizzato: lei è l'anello di congiunzione tra l'anelito messianico e la promessa del Padre; l'anello di congiunzione tra l'antica alleanza e la nuova alleanza, tra i figli della legge e i figli della grazia. 

Se seguiamo le orme di Maria e la sua presenza nel Vangelo, notiamo segni profetici che indicano in suo figlio il Messia tanto atteso. 

La storia inizia con il miracolo a Santa Elisabetta, che rappresentava i figli della vecchia alleanza, dell'Antico Testamento, i cui cuori erano grembi sterili che non potevano ottenere o concepire la grazia di Dio. 

Maria rappresenta i figli della Nuova Alleanza, cuori fertili e docili al "seme di Dio", la rinascita di una nuova storia. 

"Benedetta sei tu tra le donne e benedetto è il frutto del tuo grembo". Luca 1:42. "Beati voi perché credete che le promesse di Dio si realizzeranno in voi". Questo è un annuncio delle grazie che verranno. Maria rappresenta coloro che crederanno anche senza aver visto.

Il Vangelo della gioia

Maria evangelizza con il suo esempio, insegnandoci ad avere una fiducia incondizionata in Dio, rispondendo ad ogni invito e ad ogni proposta: "avvenga per me secondo la tua parola"; così come 30 anni dopo suo figlio ci insegna a pregare, dicendo: "Sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra".

In Maria inizia la storia della salvezza del Nuovo Testamento e in lei siamo tradotti alla fine della storia della salvezza, poiché è in grado di testimoniare ciò che l'angelo le ha promesso: che il Regno di suo Figlio non avrà fine. In altre parole, sarà incoronato Re dei re e Signore dei signori!

Da Maria impariamo a vivere una fede senza limiti né ostacoli. Se c'è qualcuno che può affermare che per il nostro Dio non esistono impossibilità, è proprio lei. Per questo dobbiamo osare fare passi di fede in piena fiducia. Il sì di Maria vince il no di tanti che hanno rifiutato la chiamata di Dio nella loro vita. 

Maria ci evangelizza anche nel suo Magnificat di Luca 1, 46-55 assicurandoci che i nostri vuoti saranno trasformati in favori, i nostri dolori in gioie, la fame degli affamati sarà saziata, i caduti saranno sollevati con un braccio forte e gli umili saranno esaltati.

La presenza di Maria 

Ancora oggi abbiamo bisogno della presenza e della visita di Maria, affinché i bambini possano saltare di gioia nel grembo delle loro madri e vivere. 

Continuiamo ad avere bisogno della presenza e del discernimento di Maria per percepire le nostre carenze esterne e i nostri vuoti interiori e, attraverso la sua intercessione, per trasformare l'acqua in vino. 

Continuiamo ad avere bisogno della presenza e della saggezza di Maria per continuare ad evangelizzarci con la parola e con il silenzio, affinché, come lei, possiamo sentire la speranza piena, manifestare l'abbandono incondizionato, la fede inesauribile, il coraggio nella sofferenza, la pace nelle avversità, il senso di guadagno nella perdita e lo scopo soprannaturale della vita.

L'autoreMartha Reyes

Dottorato di ricerca in psicologia clinica.

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