Spagna

Le diocesi iniziano il cammino del Sinodo dell'ascolto

Durante il fine settimana, le Chiese locali hanno vissuto l'apertura della fase diocesana della sinodo dei vescovi L'obiettivo è quello di riunire tutta la Chiesa cattolica, e anche coloro che non ne fanno parte, per discernere le sfide e le chiavi della Chiesa in questo momento.

Maria José Atienza-17 ottobre 2021-Tempo di lettura: 4 minuti
sinodo di siviglia

Foto: ©Archisevilla

Il cosiddetto "Sinodo sulla sinodalità" è ormai una realtà. Questo fine settimana, le diocesi spagnole, come quelle del resto del mondo, hanno celebrato l'apertura della prima fase di questo itinerario sinodale che culminerà nell'ottobre 2023, con la celebrazione a Roma del XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi.

Ascoltare Dio prima di tutto

Se c'è una cosa che può riassumere questo processo sinodale è l'ascolto. Un atteggiamento che, in primo luogo, deve essere verso Dio, come ha sottolineato il vescovo di Huelva Santiago Gómez all'apertura del sinodo nella sua diocesi: "Prima di parlare di Dio, dobbiamo ascoltare la sua Parola, imparare come discepoli del Verbo fatto carne, discepoli del Signore Gesù. Questo processo sinodale ci invita all'ascolto reciproco, ma prima i discepoli devono ascoltare la Parola. Il cammino sinodale che stiamo intraprendendo ci invita al dialogo con tutti, ma deve iniziare dal dialogo con Dio.

Lorca Planes, vescovo di Cartagena-Murcia, si è espresso allo stesso modo: "Il Santo Padre ci chiede qualcosa di semplice, di riconoscere e aggiornare la nostra essenza, di tornare alle nostre origini con intensità e, per questo, è necessario ascoltare la Parola di Dio, perché ci servirà sempre come guida nella vita; inoltre che ascoltiamo la voce dello Spirito Santo, che ci illuminerà affinché possiamo camminare come fratelli e sorelle". Anche il vescovo di Malaga, in occasione dell'apertura della sua diocesi, ha fatto riferimento alla necessità di un rinnovamento "sotto l'azione dello Spirito e in ascolto della Parola".

Carlos Escribano, arcivescovo di Saragozza, ha sottolineato che "il nostro compito è scoprire che Gesù cammina accanto a noi. Dobbiamo essere esperti nell'incontro: dare spazio all'adorazione. Il cammino sinodale sarà tale solo se incontreremo Cristo e, con lui, i nostri fratelli e sorelle".

Il Battesimo: fonte della nostra comunione e condivisione

Un altro dei segni di questo Sinodo è la comunione. Demetrio Fernández, che ha chiesto ai fedeli di lavorare insieme in comunione "per partecipare alla costruzione della Chiesa e alla testimonianza che la Chiesa è chiamata a dare nel mondo". Allo stesso modo, l'arcivescovo di Siviglia Sainz Meneses ha sottolineato che "in virtù del nostro Battesimo siamo tutti chiamati a partecipare attivamente alla vita della Chiesa. Siamo tutti invitati alla preghiera, all'incontro, al dialogo, all'ascolto reciproco, per poter cogliere i suggerimenti dello Spirito Santo, che viene in nostro aiuto per guidare i nostri sforzi umani, e ci conduce a una comunione più profonda e a una missione più efficace nel mondo".

Il cardinale arcivescovo di Madrid ha fatto riferimento anche all'unità, sottolineando che "per tutta la Chiesa il punto di partenza non può essere che il Battesimo, che è la nostra fonte di vita; con ministeri e carismi diversi, siamo tutti chiamati a partecipare alla vita e alla missione della Chiesa". Allo stesso modo, mons. Osoro ha ricordato che, con questo sinodo, "non apriamo un parlamento, né andiamo a sondare le opinioni", ma "tutta la Chiesa universale si mette in cammino" e, attraverso ogni Chiesa particolare, avvia una consultazione in cui il primo protagonista è lo Spirito Santo".

Apertura nella diocesi di Cartagena

Questa idea ha caratterizzato diverse omelie dei vescovi all'apertura, come quella dell'arcivescovo di Tarragona, che ha sottolineato che "come ha affermato Papa Francesco, il Sinodo non è un parlamento, né un sondaggio di opinioni. È piuttosto un momento ecclesiale. Il metodo sinodale ci invita a fare di questo Sinodo una magnifica occasione di dialogo profondo, di ascolto umile, di discernimento sincero dei segni dei tempi, dove il vero soggetto è, perché è, l'intero popolo santo di Dio". Mons. Barrio Barrio ha voluto anche sottolineare che questo sinodo è una ricerca della verità, che implica il riconoscimento e la valorizzazione della ricchezza e della varietà dei doni e dei carismi; e che deve servire a rigenerare le relazioni cristiane con i gruppi sociali e le comunità di altre confessioni e religioni.

Il sostegno della Conferenza episcopale

Una volta aperta questa prima fase del Sinodo, entro il 31 marzo del prossimo anno, le diocesi dovranno inviare le loro conclusioni alla Conferenza episcopale, che coordinerà la preparazione di una sintesi dei contributi, alla quale parteciperanno anche il responsabile della Conferenza episcopale per il processo sinodale e la sua équipe, nonché i rappresentanti eletti per partecipare all'Assemblea generale ordinaria del Sinodo a Roma, una volta ratificati dal Santo Padre. Questa sintesi sarà inviata alla Segreteria generale del Sinodo insieme ai contributi di ciascuna delle Chiese particolari.

La Conferenza Episcopale Spagnola ha istituito una spazio web informazioni sul cammino sinodale e dove si possono trovare i documenti relativi al processo, le domande e le risposte, le attività e l'agenda, ecc. Uno degli appuntamenti previsti in questa prima fase, a cura della Commissione episcopale per i laici, la famiglia e la vita della Conferenza episcopale, è la presentazione che il sottosegretario del Sinodo dei vescovi, l'agostiniano spagnolo Mons. Luis Marín de San Martín, terrà sabato 23 ottobre dalle 10.30 alle 13.30 e che potrà essere seguita online.

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