Vaticano

La missione si sposta dall'Europa ad altre aree, dicono i 3 nuovi cardinali

Il Papa sta aprendo la Chiesa e la missione si sta spostando in altri continenti: lo hanno detto oggi a mezzogiorno tre dei nove alti ecclesiastici nominati dal Papa come cardinali al Sinodo, sui 21 totali che creerà nel concistoro dell'8 dicembre. I cardinali "rappresentano" in qualche modo Africa, Asia e America Latina.  

Francisco Otamendi-8 ottobre 2024-Tempo di lettura: 3 minuti
Cardinali per i continenti 8.

Cardinali elettori della Chiesa cattolica per continenti (totale, 141), dopo il concistoro dell'8 dicembre 2024 @OSV.

"Questo viaggio del Papa nei Paesi asiatici ci aiuta a capire l'importanza dell'Asia. E questa volta ci sono tre nuovi cardinali Asia - Indonesia, Giappone e Filippine. Ciò significa che la missione si sta spostando dall'Europa ad altre aree del Sud globale. Il centro della Chiesa non è più in Europa, ma nel Sud globale", ha dichiarato oggi l'arcivescovo Tarcisio Isao Kikuchi di Tokyo (Giappone), appena nominato cardinale, in una conferenza stampa per riferire sui lavori della seconda sessione del Sinodo a Roma.

Questo è il significato della nomina, ha risposto l'arcivescovo giapponese alle domande dei giornalisti. "Conosco alcuni dei cardinali, perché ho lavorato a Caritas Internationalis, e conoscevo già alcuni dei cardinali.

"Il Sinodo deve ascoltare i cardinali di diverse regioni".

"Possiamo rallegrarci dell'apertura dello spirito di questo Papa che ha voluto associare tutte le parti della Chiesa universale", ha detto l'arcivescovo di Abidjan (Costa d'Avorio), mons. Ignace Bessi, un altro dei prossimi cardinali, sulla stessa linea.

"Il fatto di nominare cardinali provenienti da diversi Paesi, da diversi continenti, è un segno che il Papa sta aprendo la Chiesa, e la Chiesa ha bisogno di ascoltare. È la parola chiave di questo Sinodo, ma per ascoltare c'è bisogno di persone che parlino, cardinali che provengano da diverse regioni del mondo, che possano esprimersi, e il Santo Padre può ascoltare la loro voce, e loro ascolteranno la voce del Papa", ha aggiunto monsignor Bessi.

"Questa è la natura cattolica della Chiesa, una Chiesa universale. Tutte le parti, tutte le regioni, hanno qualcosa da dire. Questo Sinodo è un modello, il modello di una Chiesa in cui tutti sono ascoltati. L'importante è che tutti siamo stati battezzati in Cristo e tutti abbiamo la stessa dignità".

"Una straordinaria universalità

"Quando diciamo cattolico, non ci riferiamo solo a un credo religioso, ma vogliamo indicare un'apertura, una generosità propria di Dio, che è capace di dialogare con tutte le differenze, le culture e i popoli". E sicuramente questa ricchezza, o questa diversità, del Collegio cardinalizio è espressione di questo modo di essere cattolici". L'attenzione del Santo Padre per le diverse culture è una cosa bellissima", ha sottolineato il presidente del Collegio cardinalizio. Monsignor Jaime SplengerO.F.M., Arcivescovo di Porto Alegre (Brasile) e Presidente della Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile (CNBB) e del Consiglio Episcopale Latinoamericano e dei Caraibi (CELAM), nominato anche Cardinale.

"Il cardinale della Mongolia ha 1.500 fedeli, io ho 4 milioni di fedeli nella mia diocesi, ma questo non è un criterio. Il criterio è un altro. E se guardiamo alla storia della Chiesa degli ultimi cento anni, quanti cardinali c'erano all'inizio del XX secolo, e da dove venivano? 

"Siamo diversi l'uno dall'altro, ma c'è qualcosa che ci unisce, ed è proprio qui che risiede la bellezza e la grandezza del Collegio stesso", ha aggiunto il presidente del Celam.

Nove cardinali sui prossimi 21 al Sinodo

Ieri, nella consueta conferenza stampa di resoconto dei lavori del Sinodo, il cardinale Grech ha sottolineato la partecipazione al Sinodo. Sinodo di 9 dei 21 nuovi cardinali annunciati ieri dal Papa: Luis Gerardo Cabrera Herrera, Tarcisio Isao Kikuchi, Pablo Virgilio Siongco David, Ladislav Nemet, Jaime Spengler, Ignace Bessi Dogbo, Dominique Mathieu, Roberto Repole, Timothy Peter Joseph Radcliffe.

Nell'udienza di oggi, è stato riferito che i circoli hanno discusso, tra gli altri argomenti, dell'iniziazione cristiana, della conversione sinodale, dell'approfondimento del diaconato, delle relazioni fraterne e del concetto di sinodalità. L'arcivescovo di Tokyo ha detto alla conferenza che è necessario "porre le basi della sinodalità, cosa significa sinodalità".

Redattori del documento finale

Sempre ieri, Sheila Pires, segretaria della Commissione per l'Informazione, ha dichiarato che "l'assemblea intende eleggere i membri della Commissione per la stesura del Documento finale".

Infatti, secondo Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la Comunicazione e presidente della Commissione per l'Informazione, i quattro membri ex officio sono i cardinali Grech e Hollerich, e i segretari speciali Battochio e Costa. 

Dei restanti 10 con missione di supervisione, tre sono stati nominati dal Papa (il Prof. Bonfrate, Università Gregoriana; il Cardinale Ferrao, Arcivescovo di Goa e Damao (India), e Suor Leticia Salazar, San Bernardino, USA). Leticia Salazar, San Bernardino, USA. E sette per le aree geografiche: il card. Ambongo, di Kinshasa; il card. Rueda, di Bogotà; Catherine Clifford (U. S. Paul, Ottawa); p. Aveline, di Marsiglia (U. S. Paul, Ottawa). Aveline, Marsiglia (Francia); Mons. Khairallah, Libano; e Mons. McKinlay, Oceania.

Lettera del Papa ai cattolici del Medio Oriente

La sessione ha ricordato l'invio di un Lettera di Papa Francesco ai cattolici. E, in apertura dei lavori, ha riferito Ruffini, il cardinale Grech ha ricordato che si tratta di "una giornata di preghiera e digiuno", per volontà del Papa, nel clima spirituale del Rosario per la pace recitato ieri a Santa Maria Maggiore. "Preghiera, digiuno, ma anche carità", ha sottolineato Ruffini, ricordando che il cardinale Konrad Krajewski aveva annunciato in Aula una raccolta di fondi destinati in particolare alla parrocchia di Gaza e al parroco, padre Gabriel Romanelli.

L'autoreFrancisco Otamendi

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