Vaticano

La Segreteria di Stato non gestirà più il patrimonio finanziario e immobiliare.

Giovanni Tridente-5 novembre 2020-Tempo di lettura: 4 minuti

Una lettera di Papa Francesco del 25 agosto al Cardinale Parolin anticipa il passaggio di consegne all'APSA che è stato reso operativo nel pomeriggio del 4 novembre alla presenza del Papa.

"Ho riflettuto e pregato". Questo è il modo in cui il Papa Francesco nella lettera che ha inviato il 25 agosto scorso alla Il cardinale Pietro Parolin. Si afferma che la Segreteria di Stato non amministra o gestisce più in modo indipendente il patrimonio finanziario e immobiliarema che il trasferimenti ad APSAIl Vaticano, l'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica, una sorta di banca centrale dello Stato della Città del Vaticano.

Nel quadro della riforma

cardinale parolin
Il Segretario di Stato, card. Pietro Parolin

Al di là degli scandali finanziari che hanno recentemente colpito parte della gestione amministrativa dell'"Unione Europea", la ".Terza loggia"La decisione del Papa - come la chiamano nel gergo dell'apparato della Segreteria di Stato, a causa dell'ubicazione degli uffici nel Palazzo Apostolico vaticano - ha maturato nel quadro generale della riforma della Curia romanache sta attuando riforme di gestione economica da diversi anni, a partire dal 2014.

Ricordiamo, a titolo di esempio, il nascita del Consiglio per l'Economia, il Ministero dell'Economia - inizialmente affidato come prefetto al cardinale Pell e ora diretto dal gesuita Juan Antonio Guerrero Alves - e la figura del revisore generale (motu proprio del 24 febbraio 2014), con la successiva approvazione dello Statuto l'anno successivo.

Una gestione più evangelica, trasparente ed efficace

La decisione del Santo Padre è giunta a maturazione - dopo diversi altri cambiamenti avviati in vari Organismi e Dicasteri - per garantire una gestione delle risorse donate dai fedeli che sia comunque "sostenibile".più evangelica, trasparente ed efficace"superando anche"sovrapposizioni, frammentazioni o duplicazioni inutili e dannoseGli "uffici della Curia" sono ora in funzione.

Papa Francesco con gli esperti di finanza

L'esplicita preoccupazione espressa dal Pontefice, con specifico riferimento alla Segreteria di Stato - che ".è senza dubbio il Dicastero che più da vicino e direttamente sostiene l'azione del Santo Padre nella sua missione."- è evitare la duplicazione delle funzioni già attribuito ad altri organismi vaticani, ma è innegabile che gli eventi attuali hanno avuto un effetto enorme nell'accelerare questa riflessione.

Ci riferiamo alla famosa, e alquanto sgradevole, storia del investimenti immobiliari a Londra (Viale Sloan) che risale al 2014 e il impieghi del fondo maltese CenturioneL'inchiesta, su cui stanno indagando le autorità vaticane e che ha recentemente portato alle dimissioni dell'ex sostituto della Segreteria di Stato, il Scheda. Angelo Becciucon tutto ciò che ne è derivato.

Nella sua lettera a Parolin del 25 agosto, il Papa ha chiesto espressamente di "partire il prima possibile"di quell'investimento".o, perlomeno, di smaltirlo in modo da eliminare tutti i rischi di reputazione".

Fine dei fondi discrezionali

A livello pratico, il Pontefice afferma anche che tutti i fondi amministrati dalla Segreteria di Stato devono essere incorporati nel bilancio consolidato della Santa SedeIn questo modo si porrà fine ai "fondi discrezionali" per l'utilizzo dei vari Sostituti, come avveniva in passato, e il Segretariato stesso sarà dotato di un budget approvato attraverso i consueti meccanismi come avviene - da tempo, dall'amministrazione Pell - per qualsiasi altro Dipartimento.

Il controllo e la supervisione in materia amministrativa dovrebbero essere esercitati, come in altri casi, dal Ministero dell'Economia e delle Finanze. il Segretario di Stato non avrà più responsabilità di supervisione e controllo in questo settore su qualsiasi entità, anche se ad essa collegata.

Chiarezza, trasparenza e ordine

padre juan guerrero
Padre Juan Guerrero, prefetto della Segreteria per l'economia e le finanze

La notizia comunicata oggi è che finalmente - in un incontro presieduto ieri sera da Papa Francesco in persona - la tanto attesa "Commissione per il passaggio e il controllo". La commissione, che il Santo Padre aveva già richiesto nella sua lettera del 25 agosto, è ora operativa con effetto immediato. Questa commissione avrà il compito di realizzare, nei prossimi tre mesi, quanto ordinato. La Commissione è composta da tutti i responsabili degli uffici interessati, ovvero la Mons. Edgar Peña Parraper il Segretario di Stato, il Mons. Nunzio GalantinoPresidente dell'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica - al quale passerà la gestione finanziaria del patrimonio - e il Padre Juan Antonio Guerrero AlvesPrefetto della Segreteria per gli Affari Economici, che esercita funzioni di controllo.

È stato proprio quest'ultimo, in un intervista a Vatican News il 1° ottobre di quest'anno, che ha anticipato queste misure, apprezzando il lavoro che era stato fatto nei mesi precedenti dal Segretario di Stato nella linea di "chiarezza, trasparenza e ordine".

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