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La Santa Sede lancia un chiaro monito al cammino sinodale tedesco

In un comunicato, ricorda che il Cammino sinodale non ha la prerogativa "di costringere i vescovi e i fedeli ad adottare nuove forme di governo e nuovi orientamenti dottrinali e morali".

José M. García Pelegrín-21 luglio 2022-Tempo di lettura: 3 minuti
Percorso sinodale tedesco

La Santa Sede ha reso pubblico un breve dichiarazionein italiano e in tedesco, con chiari avvertimenti al cosiddetto Cammino sinodale tedesco, al quale ricorda di non avere "prerogative per costringere vescovi e fedeli ad adottare nuove forme di governo e nuovi orientamenti dottrinali e morali". Il comunicato sottolinea che appare necessario chiarire questi punti per "salvaguardare la libertà del Popolo di Dio e l'esercizio del ministero episcopale". L'intenzione del Cammino Sinodale è quella di prendere decisioni sulla direzione della Chiesa, ministeri o insegnamento moraleLe proposte del Cammino sinodale, al di fuori di Roma e della Chiesa universale e del processo sinodale mondiale, non hanno alcun fondamento nella realtà. Al contrario, le proposte del Cammino Sinodale devono essere indirizzate al processo sinodale universale.

Il mittente della lettera è "la Santa Sede" e non uno specifico dicastero vaticano; essa proviene quindi dalla suprema autorità della Chiesa, con l'avallo del Papa, di cui viene citata una frase chiave della "Lettera al popolo di Dio in pellegrinaggio in Germania", che Papa Francesco ha inviato nel 2019. La dichiarazione è stata rilasciata in vista della quarta Assemblea del Cammino sinodale che si terrà a Francoforte dall'8 al 10 settembre. Il testo recita come segue:

"Per salvaguardare la libertà del Popolo di Dio e l'esercizio del ministero episcopale, sembra necessario chiarire quanto segue: il "Cammino sinodale" in Germania non ha il potere di costringere i vescovi e i fedeli ad adottare nuove forme di governo e nuovi orientamenti dottrinali e morali.

La lettera del Papa al cammino sinodale

Non sarebbe ammissibile introdurre nuove strutture o dottrine ufficiali nelle diocesi prima che sia stato raggiunto un accordo a livello di Chiesa universale, poiché ciò costituirebbe una violazione della comunione ecclesiale e una minaccia all'unità della Chiesa. A questo proposito, il Santo Padre ha ricordato nel suo lettera al popolo di Dio in pellegrinaggio in GermaniaLa Chiesa universale vive nelle e dalle Chiese particolari, così come le Chiese particolari vivono e fioriscono nella e dalla Chiesa universale; se fossero separate dalla Chiesa universale, si indebolirebbero, perirebbero e morirebbero. Da qui la necessità di mantenere sempre viva ed efficace la comunione con l'intero corpo della Chiesa".

È quindi auspicabile che le proposte del cammino delle Chiese particolari in Germania sfocino nel processo sinodale che sta attraversando la Chiesa universale, per contribuire al reciproco arricchimento e testimoniare l'unità con cui il Corpo della Chiesa manifesta la sua fedeltà a Cristo nostro Signore".

Questa dichiarazione della Santa Sede arriva dopo che vescovi di tutto il mondo hanno scritto alla Conferenza episcopale tedesca esprimendo preoccupazione per la deriva del Cammino sinodale: sia il presidente della Conferenza episcopale polacca che i vescovi dei Paesi nordici, prima, e - ad aprile - una lettera di oltre 100 cardinali e vescovi di tutto il mondo, soprattutto dagli Stati Uniti e dall'Africa, hanno messo in guardia sul fatto che i cambiamenti radicali nella dottrina della Chiesa auspicati dal processo potrebbero portare allo scisma. A giugno, il cardinale Walter Kasper - considerato vicino a Papa Francesco - ha avvertito che il processo tedesco era davvero a rischio se non avesse ascoltato queste obiezioni.

Un nuovo avvertimento

La dichiarazione della Santa Sede arriva anche una settimana dopo che la presidente del Comitato centrale dei cattolici tedeschi (ZdK) - e del Cammino sinodale - Irme Stetter-Karp, ha scritto un articolo di opinione su un importante settimanale in cui afferma che "l'aborto deve essere reso possibile in tutto il Paese", e che occorre "riflettere su come garantire l'offerta in tutta la Germania, anche nelle regioni rurali, il che includerebbe anche la formazione degli studenti di medicina".

L'addetto stampa della Conferenza episcopale tedesca, Matthias Kopp, ha immediatamente respinto questa richiesta: "La posizione della presidente della ZdK Irme Stetter-Karp sulla necessità di offrire l'aborto a livello nazionale contraddice la posizione della Conferenza episcopale tedesca. Invece di rendere possibile l'aborto a livello nazionale, abbiamo bisogno di un'offerta di consulenza qualificata per le donne". Il giorno successivo, Stetter-Karp ha respinto a sua volta la dichiarazione di Matthias Kopp: "Se, dopo la consulenza, la donna decide di interrompere la gravidanza", ciò dovrebbe essere possibile: "il diritto all'autodeterminazione non serve a nulla se ci sono ostacoli insormontabili". Queste dichiarazioni hanno portato a una raccolta di firme per chiedere le dimissioni di Stetter-Karp da presidente della ZdK.

Ancora più recentemente, il 18 luglio, il segretario del Cammino Sinodale Marc Frings ha dichiarato che il Cammino Sinodale vuole cambiare la dottrina della Chiesa sull'omosessualità: il Cammino Sinodale, con i suoi testi, è "una dichiarazione consapevole" contro il Catechismo della Chiesa Cattolica, "che dalla metà degli anni '70 tratta l'omosessualità in modo critico, sprezzante e peccaminoso". Il documento del Cammino Sinodale a cui fa riferimento contiene commenti sul "cambiamento di opinione" - in relazione alla dottrina cattolica - sul matrimonio e su altri aspetti della sessualità.

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