Letture della domenica

"Quel Bambino ha fatto tutto 'quello che è stato fatto'". Seconda domenica di Natale

Andrea Mardegan commenta le letture della seconda domenica di Natale e Luis Herrera tiene una breve omelia video. 

Andrea Mardegan-30 dicembre 2021-Tempo di lettura: 2 minuti
Domenica di Natale

Abbiamo negli occhi il Bambino nato a Betlemme, che è tra le braccia di sua Madre e di San Giuseppe. Continuiamo a meditare su questo mistero nascosto da secoli nel cuore di Dio. La saggezza dice di sé: "Colui che mi ha creato mi ha fatto piantare la mia tenda e mi ha detto: "Fissa la tua dimora in Giacobbe e prendi Israele come tua eredità". Prima dei secoli, all'inizio, mi ha creato; per sempre non cesserò di esistere. Nel santo Tabernacolo, alla Sua presenza Lo adorai, e così mi stabilii in Sion"..

Oggi, contemplando quel bambino adagiato nella mangiatoia, nutrito al seno della madre, cullato dalle braccia paterne di Giuseppe, sappiamo che è la Sapienza di Dio, il suo Verbo che si è fatto carne, come noi, con tutte le fragilità della creatura, abitando con noi, per permetterci di diventare, con lui, figli nel Figlio. 

Oggi, con Paolo, crediamo che, con l'evento ineffabile dell'Incarnazione, il Padre del nostro Signore Gesù Cristo, in Lui "Ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli".. Inoltre, che "In Lui ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e irreprensibili alla sua presenza per amore"..

E la benedizione del Padre consiste nell'immensità del suo amore che si manifesta nella nascita tra noi del Figlio. E che anche noi dobbiamo essere suoi figli adottivi è "Il disegno d'amore della sua volontà, a lode e gloria della sua grazia, con la quale ci ha fatto ben volere nell'Amato".

Il prologo della lettera agli Efesini ci presenta un tentativo di esprimere con parole grandi e belle il mistero ineffabile dell'amore infinito di Dio per noi. Consapevole che le sue parole non bastano, Paolo prega "al Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria". di concederci "uno spirito di sapienza e di rivelazione per una conoscenza approfondita di lui; che illumini gli occhi dei vostri cuori, affinché sappiate qual è la speranza alla quale vi chiama, quali sono le ricchezze della gloria lasciate in eredità ai santi". 

Per raggiungere questo obiettivo, torniamo a meditare sul prologo di Giovanni, che ci ricorda che questo Bambino è il Verbo del Padre e che il suo nome è il Verbo di Dio. "Ero con Dio". e "era Dio". Quel Bambino che succhia il latte della madre, ha fatto tutto "ciò che è stato fatto".. Egli è vita e luce. Non ci ha resi figli attraverso la carne e il sangue, ma attraverso la sua carne e il suo sangue versati per noi. Ha abitato in mezzo a noi, abbiamo visto la sua gloria, ci ha riempito di ogni grazia che trabocca da lui, ci ha rivelato la verità e il vero volto del Padre.

Per questo lo inchiodarono sulla croce, come un bestemmiatore, coloro che non potevano sopportare la rivelazione di questo volto misericordioso e mite di Dio che curava le ferite e le debolezze della nostra carne e del nostro sangue con la sua carne e il suo sangue.

L'omelia sulle letture della domenica di Natale II

Il sacerdote Luis Herrera Campo offre il suo nanomiliauna breve riflessione di un minuto per queste letture.

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