Nella terza domenica del Tempo Ordinario, la Chiesa universale celebra la domenica della Parola di Dio. Per mezzo di una lettera apostolica in forma di motu proprio, Aperuit IllisPapa Francesco ha istituito questa festa nel settembre 2019.
Lo scopo di questa domenica è quello di "evidenziare la presenza del Signore nella vita di tutti i fedeli". È quindi importante che nei giorni che precedono la celebrazione il popolo di Dio si prepari ad approfittare di questo giorno dedicato alla Parola. Ci sono molti documenti ecclesiastici che approfondiscono la Sacra Scrittura e la sua centralità nella vita della Chiesa.
Aperuit Illis
Papa Francesco, nella lettera Aperuit IllisIl rapporto tra il Signore risorto, la comunità dei credenti e la Sacra Scrittura è intensamente vitale per la nostra identità. Se il Signore non ci introduce, è impossibile comprendere a fondo la Sacra Scrittura, ma è vero anche il contrario: senza la Sacra Scrittura, le vicende della missione di Gesù e della sua Chiesa nel mondo restano indecifrabili".
La celebrazione liturgica di questa domenica permette "alla Chiesa di rivivere il gesto del Signore risorto che apre anche per noi il tesoro della sua Parola per poter annunciare questa inesauribile ricchezza in tutto il mondo".
L'auspicio del Santo Padre è che "la domenica dedicata alla Parola di Dio aiuti il popolo di Dio a crescere nella familiarità religiosa e assidua con la Sacra Scrittura, come insegnava già nell'antichità l'autore sacro: questa Parola 'è molto vicina a te, nel tuo cuore e sulle tue labbra, perché tu la faccia'" (Dt 30,14)".
Dei Verbum
Il Concilio Vaticano II ha preparato una costituzione dogmatica, Dei Verbumsulla rivelazione divina. In questo documento si spiega che "la Chiesa ha sempre venerato le Sacre Scritture e il Corpo stesso del Signore, non cessando mai di prendere dalla mensa e distribuire ai fedeli il pane della vita, sia la Parola di Dio che il Corpo di Cristo, soprattutto nella Sacra Liturgia".
Questo spiega la necessità che "tutta la predicazione ecclesiastica, come la stessa religione cristiana, sia alimentata dalla Sacra Scrittura". Non dobbiamo infatti dimenticare la grandezza della Bibbia, perché "le parole di Dio espresse in lingue umane sono diventate simili a discorsi umani, così come un tempo il Verbo dell'Eterno Padre, prendendo la carne della debolezza umana, divenne simile agli uomini".
Verbum Domini
Benedetto XVI ha pubblicato un'esortazione apostolica, Verbum DominiLa conferenza, che si concentra sulla Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa, evidenzia "l'urgenza e l'emergenza della missione della Chiesa". In essa si sottolinea "l'urgenza e la bellezza annunciare la Parola perché venga il Regno di Dio, predicato da Cristo stesso. Rinnoviamo in questo senso la consapevolezza, tanto familiare ai Padri della Chiesa, che l'annuncio della Parola ha come contenuto il Regno di Dio (cfr. Mc 1,14-15)".
Ma perché abbiamo tanto bisogno della Parola? Benedetto risponde chiaramente: "La Parola divina illumina l'esistenza umana e muove la coscienza a una profonda revisione della propria vita, perché tutta la storia umana è sotto il giudizio di Dio".
Catechismo della Chiesa Cattolica
Quando contempliamo la Parola, è fondamentale ricordare ciò che la Catechismo della Chiesa CattolicaDio è l'autore della Sacra Scrittura". Tuttavia, non dobbiamo dimenticare che "la fede cristiana non è una "religione del Libro". Il cristianesimo è la religione della "Parola" di Dio, "non di una Parola scritta e muta, ma della Parola incarnata e vivente" (San Bernardo di Chiaravalle, Homilia super missus est4,11: PL 183, 86B)".
Ispirato da Dei VerbumIl Catechismo indica tre chiavi per interpretare la Bibbia secondo lo Spirito che l'ha ispirata:
- "Prestare grande attenzione al "contenuto e all'unità di tutta la Scrittura". Infatti, per quanto diversi possano essere i libri che la compongono, la Scrittura è una sola per l'unità del disegno di Dio, di cui Cristo Gesù è il centro e il cuore, aperto dalla sua Pasqua (cfr. Lc 24,25-27. 44-46)".
- "Leggere la Scrittura nella "Tradizione viva di tutta la Chiesa". Secondo un adagio dei Padri, Sacra Scriptura pincipalius est in corde Ecclesiae quam in materialibus instrumentis scripta ("La Sacra Scrittura è più nel cuore della Chiesa che nella materialità dei libri scritti"). Infatti, la Chiesa contiene nella sua Tradizione la memoria vivente della Parola di Dio, e lo Spirito Santo le dà l'interpretazione spirituale della Scrittura (...secundum spiritualem sensum quem Spiritus donat Ecclesiae [Origini, Homiliae in Leviticum, 5,5])".
- "Siate attenti "all'analogia della fede" (cfr. Rm 12, 6). Per "analogia della fede" intendiamo la coesione delle verità di fede tra loro e nel piano totale della Rivelazione".