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Oltre la Russia e l'Ucraina

La consacrazione dell'Ucraina e della Russia al Cuore Immacolato di Maria manifesta la profonda convinzione di fede del Santo Padre nella protezione materna di Maria, che ci è stata donata da Dio come nostra Madre.

Jaime Fuentes-5 aprile 2022-Tempo di lettura: 7 minuti
consacrazione ucraina

Foto: ©CNS photo/Vatican Media

L'atto di consacrazione compiuto da Papa Francesco, in unione con tutti i vescovi del mondo, nella solennità dell'Annunciazione, il 25 marzo 2022, passerà alla storia. Lo sarà per le circostanze drammatiche in cui si è svolta e perché, accogliendo la richiesta fattagli dai vescovi cattolici ucraini, Francesco si è rivolto alla Madonna e ha consacrato specificamente la Russia, come lei aveva chiesto nell'apparizione di Fatima del luglio 1917.

Tuttavia, a mio avviso, il suo significato storico va ricercato al di là delle circostanze che lo circondano.

Preparazione speciale

Il 17 marzo, le Nunziature Apostoliche hanno inviato una comunicazione a tutti i vescovi, a nome del Segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin che ha anticipato che, Nei prossimi giorni Papa Francesco invierà una lettera in cui vi inviterà a unirvi alla preghiera speciale per la pace di venerdì 25 marzo.. Dopo aver annunciato che in questa data il Santo Padre avrà una celebrazione speciale in cui consacrerà la Russia e l'Ucraina al Cuore Immacolato di Maria.ha aggiunto che era desiderio del Papa che questa iniziativa di pace essere vissuta da tutto il popolo santo di Dio e in particolare da sacerdoti, religiosi e religiose, con iniziative locali (nelle cattedrali, nelle chiese parrocchiali e nei santuari mariani) nel modo più appropriato in ogni diocesi..

Questo annuncio fu un primo segno dell'importanza che il Papa attribuiva all'atto che stava per compiere. La lettera, datata 21 marzo a San Giovanni in Laterano, era indirizzata a ciascun vescovo, Caro Fratello. Dopo aver descritto le sofferenze del popolo ucraino e la necessità di intercedere presso il "Principe della Pace", accogliendo anche numerose petizioni, Francesco spiega la sua intenzione: desidero compiere un solenne atto di consacrazione dell'umanità, in particolare della Russia e dell'Ucraina, al Cuore Immacolato di Maria. Aggiunge poi il significato dell'Atto: esso vuole essere un gesto della Chiesa universale, che in questo momento drammatico porta a Dio, attraverso la mediazione di sua e nostra Madre, il grido di dolore di tutti coloro che soffrono e implorano la fine della violenza, e affida il futuro dell'umanità alla Regina della pace. Per questo motivo, conclude, vi invito ad unirvi a questo atto, (...) affinché il santo Popolo di Dio elevi la sua supplica alla Madre in modo unanime e urgente.

In queste fasi di preparazione dell'Atto si possono notare tre caratteristiche: 1) la consacrazione sarebbe stata un Atto solenne, e questa solennità si sarebbe manifestata nel fatto che sarebbe stata eseguita dal Papa e dalla Chiesa universale. 2) La consacrazione non sarebbe solo della Russia e dell'Ucraina, ma di tutta l'umanità. 3) La preghiera di tutta la Chiesa raggiungerà il cielo attraverso la mediazione della Madre di Dio, che è anche nostra Madre, e il futuro dell'umanità sarà affidato a Lei.

La convocazione dell'Atto è stata accolta in modo straordinario e sorprendente ovunque, come si è visto in tutto il mondo: la fibra mariana dei cattolici è stata subito evidente. In Europa, potrebbe svolgersi contemporaneamente a Roma, come richiesto dal Papa nella sua Lettera. In alcuni Paesi dell'America, il fuso orario ha rappresentato una difficoltà, ma in tutti i casi si è svolta con una grande partecipazione di pubblico (a Montevideo, per la precisione, la Messa e la consacrazione sono state celebrate nella Cattedrale alle 17.00, che, con sorpresa di molti, era piena in un giorno feriale).

Madre di Dio e Madre nostra

La celebrazione liturgica penitenziale presieduta da Francesco è iniziata con letture bibliche, seguite dall'omelia del Papa. In essa sottolineava che avrebbe compiuto l'atto in unione con i vescovi e i fedeli del mondo; desidero solennemente portare al Cuore Immacolato di Maria tutto ciò che stiamo vivendo; rinnovare a Lei la consacrazione della Chiesa e di tutta l'umanità e consacrare a Lei, in modo particolare, il popolo ucraino e russo, che con affetto filiale la venera come Madre. Nell'omelia, Francesco ha spiegato che l'atto di consacrazione non è una formula magica, no, non è questo; è un atto spirituale. È il gesto di piena fiducia dei figli che, nella tribolazione di questa guerra crudele e insensata che minaccia il mondo, ricorrono alla Madre. In tempi difficili come quelli che stiamo vivendo, Francesco ha voluto incoraggiarci ad avvicinarci al Cuore di nostra Madre, a mettere in Lei tutto ciò che abbiamo e tutto ciò che siamo, affinché sia Lei, la Madre donataci dal Signore, a proteggerci e a prendersi cura di noi.

Dopo un po' di tempo trascorso a confessarsi personalmente e a confessare lui stesso alcuni penitenti e, con lui, più di cento sacerdoti, Papa Francesco si è recato alla statua di Nostra Signora di Fatima per l'atto di consacrazione.

O Maria, Madre di Dio e Madre nostra (...) Tu sei nostra Madre, ci ami e ci conosci... Con questa preziosa invocazione e dichiarazione della maternità spirituale di Maria inizia la preghiera rivolta alla Signora. La chiamerà Santa Madre, riconoscendo che è Dio stesso che ce l'ha donata come Madre sulla Croce e ha posto nel suo Cuore immacolato un rifugio per la Chiesa e per l'umanità.

In seguito, rifacendosi alle parole d'amore che la Madonna rivolse a san Juan Diego durante l'apparizione in Messico nel 1531, si rivolge a lei per supplicarla: "Ripeti a ciascuno di noi: "Non sono forse qui, che sono tua Madre?"". E si rivolge anche a un'invocazione mariana (la Vergine sciolta, venerata ad Augusta dal 1707, verso la quale Francesco nutre una particolare devozione) per chiederle con piena fiducia: "Tu sai come sciogliere i grovigli del nostro cuore e i nodi del nostro tempo. Riponiamo la nostra fiducia in voi. Siamo certi che Lei, soprattutto in questi momenti di prova, non disprezzi le nostre suppliche e venga in nostro aiuto. (...)

Infine, limitandoci a ciò che ci interessa sottolineare nella preghiera del Papa, dopo aver rivissuto con il testo di San Giovanni la consegna della Madre che Gesù fece sulla Croce, concluderà: "Madre, vogliamo accoglierti ora nella nostra vita e nella nostra storia: Madre, vogliamo accoglierti ora nella nostra vita e nella nostra storia. In quest'ora l'umanità, esausta e sopraffatta, è con voi ai piedi della croce. E ha bisogno di affidarsi a te, di consacrarsi a Cristo attraverso di te. (...) Perciò, Madre di Dio e Madre nostra, affidiamo e consacriamo solennemente al tuo Cuore immacolato le nostre persone, la Chiesa e l'umanità....

Importanza della legge

Qual è il significato dell'Atto di Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, compiuto da Papa Francesco, unito a lui dai pastori e dai fedeli di tutto il mondo? La Costituzione dogmatica Lumen Gentium insegna che il dono religioso della volontà e della comprensione è dovuto al magistero autentico del Romano Pontefice, anche se non parla ex cathedra, poiché è il suo magistero supremo. La Costituzione continua poi spiegando che questo insegnamento pontificio deve essere seguito secondo la mente e la volontà manifesta del Santo Padre, che si deduce principalmente o dalla natura dei documenti, o dalla frequente proposizione della stessa dottrina, o dal modo in cui è espressa (n. 25).

Applicando questi principi all'atto di consacrazione del 25 marzo e tenendo conto della sua accurata preparazione, si può affermare: 1) Si tratta di un atto di consacrazione a Cristo, invocando la mediazione materna di Maria, che oltre alla propria importanza teologica di prim'ordine, ha come oggetto l'intera umanità e tutta la Chiesa. 2) Francesco, con parole e gesti (omelie, visite alla Madonna prima e al ritorno dai suoi viaggi pastorali...) ha fatto più volte riferimento alla Maternità spirituale di Maria. 3) In questa occasione, sia nella Lettera di invito rivolta ai vescovi, sia nell'omelia pronunciata prima della consacrazione, sia nella Preghiera di consacrazione, il modo di riferirsi ad essa come ad un Atto solenne - come si esprime in tutti e tre i documenti - appare molto significativo: non vuole forse mostrare che la maternità spirituale di Maria deve permeare la vita della Chiesa, al di là delle attuali difficili circostanze?

Il testo del Lumen Gentium insegna anche che, sebbene i singoli prelati non godano di per sé della prerogativa dell'infallibilità, tuttavia, quando, pur essendo dispersi nel mondo, ma mantenendo il vincolo di comunione tra loro e con il successore di Pietro, insegnano autenticamente in materia di fede e di morale, concordano sul fatto che una dottrina debba essere considerata definitiva, nel qual caso propongono infallibilmente la dottrina di Cristo. (n. 25).

A sua volta, sembra opportuno ricordare quanto spiegato a suo tempo dalla Congregazione per la Dottrina della Fede: quando non c'è un giudizio su una dottrina nella forma solenne di una definizione, ma essa appartiene al patrimonio del depositum fidei ed è insegnata dal Magistero ordinario e universale - che include necessariamente quello del Papa - deve essere intesa come proposta infallibilmente. L'intenzione del Magistero ordinario e universale di proporre una dottrina come definitiva non è generalmente legata a formulazioni tecniche di particolare solennità; è sufficiente che risulti dal tenore delle parole usate e dal contesto.

Al termine di questa analisi, si potrebbe concludere che l'atto di consacrazione del 25 marzo 2022, compiuto da Papa Francesco in unione con tutti i vescovi del mondo, ha manifestato solennemente la profonda convinzione di fede del Santo Padre nella protezione materna di Maria, che ci è stata donata da Dio come nostra Madre.

Questa certezza di fede non è cambiata da quando è stata proclamata e inculcata da Gesù Cristo ai suoi sul Calvario: tutte le generazioni di cristiani l'hanno sempre vissuta così e, senza dubbio, lo sarà fino alla fine dei tempi perché è inscritta, per così dire, nel cuore della Chiesa: a nostra Madre andiamo e andremo sempre con fiducia, individualmente o collettivamente, di fronte a qualsiasi pericolo o necessità, cercando protezione, certi della sua intercessione e del suo aiuto.

A sua volta, l'Atto di Consacrazione può forse essere messo in linea - una linea aperta a eventi inediti e a molteplici iniziative pastorali - con il desiderio espresso da San Giovanni Paolo II durante l'indimenticabile Anno Mariano del 1987-1988, che precedette la caduta del comunismo: Attraverso questo Anno Mariano, scriveva allora, la Chiesa è chiamata non solo a ricordare tutto ciò che nel suo passato testimonia la speciale e materna cooperazione della Madre di Dio all'opera di salvezza in Cristo Signore, ma anche a preparare, da parte sua, per il futuro, le vie di questa cooperazione.

L'autoreJaime Fuentes

Vescovo emerito di Minas (Uruguay).

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