Vangelo

Il respiro di Dio. Solennità di Pentecoste (B)

Joseph Evans commenta le letture della Solennità di Pentecoste (B) e Luis Herrera tiene una breve omelia video.

Giuseppe Evans-16 maggio 2024-Tempo di lettura: 2 minuti

Nell'ebraico antico esiste una parola che indica il "respiro", il "vento" e lo "spirito", ed è "ruah". Questo ci aiuta a capire l'azione di Gesù nel Vangelo di oggi: "ruah".Alitò su di loro e disse loro: "Ricevete lo Spirito Santo".". Lo Spirito è il "respiro" di Cristo, il suo "vento". E, naturalmente, la venuta dello Spirito nel giorno di Pentecoste come vento esprime esattamente la stessa idea. Lo Spirito è il "respiro" del Padre e del Figlio, la loro stessa vita. Alcuni Padri della Chiesa si sono spinti fino a descrivere lo Spirito come il "bacio" tra il Padre e il Figlio, il "respiro" stesso della loro unione. Queste immagini sono utili purché non si dimentichi che lo Spirito è una vera persona divina, uguale al Padre e al Figlio, ugualmente intelligente e potente. È l'amore tra loro, ma, come diceva Papa Giovanni Paolo II, "Persona-Amore". Non solo una forza o un sentimento, ma un essere divino e personale.

È questa Persona-Amore che Gesù soffia sui suoi apostoli nel Vangelo di oggi e che vediamo scendere su di loro nella prima lettura. Questo ci aiuta a vivere oggi la grande festa della Pentecoste e quindi ad approfondire il nostro rapporto con lo Spirito Santo. Gesù lo "bacia" in noi. "Baciatemi con i baci della vostra bocca!"Leggiamo nel libro dell'Antico Testamento il Cantico dei Cantici, che descrive l'unione tra Dio e l'anima. Cristo ci bacia quando viene sulla nostra lingua nell'Eucaristia. Ci bacia quando leggiamo - soprattutto ad alta voce - la sua parola nelle Scritture, che passa dalla lingua al cuore. "La parola è vicina a voi: è sulle vostre labbra e nel vostro cuore.", dice San Paolo ai Romani.

Le letture di oggi si concentrano su un aspetto particolare del dono dello Spirito. Sì, arriva con forza, in modo incontrollato, come il vento della Pentecoste. Ma Gesù lo infonde dolcemente nelle nostre anime anche attraverso il ministero e la predicazione dei pastori della Chiesa, successori degli apostoli.

E quando pensiamo al dono del respiro, oltre al bacio, che esprime amore, potremmo pensare anche a cose come la rianimazione bocca a bocca. Senza lo Spirito Santo, alla Chiesa mancherebbe il respiro. E quando i nostri polmoni diventano senza fiato, persino cancerosi, a causa del peccato - e questo può accadere nella nostra vita e nella Chiesa - Cristo infonde loro nuova vita, soprattutto attraverso la Confessione. Non sorprende quindi che il dono dello Spirito di Gesù dopo la Risurrezione, cioè dopo aver vinto il peccato, sia quello di lasciare in eredità alla Chiesa il potere di perdonare i peccati.  

Omelia sulle letture della solennità di Pentecoste (B)

Il sacerdote Luis Herrera Campo offre il suo nanomiliaUna breve riflessione di un minuto per queste letture domenicali.

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