Vangelo

L'apertura del cuore. 23ª domenica del Tempo Ordinario

Joseph Evans commenta le letture della 23ª domenica del Tempo Ordinario e Luis Herrera tiene una breve omelia video.

Giuseppe Evans-5 settembre 2024-Tempo di lettura: 2 minuti

Ciò che colpisce nel Vangelo di oggi è la fatica che Gesù compie per guarire l'uomo che gli viene portato, che era sordo e aveva difficoltà a parlare. "Lo portò via dalla gente e, quando fu solo, gli mise le dita nelle orecchie e gli toccò la lingua con la saliva. E guardando verso il cielo, sospirò e gli disse: 'Effeta (cioè 'apri').". L'uomo fu guarito e poté sentire e parlare liberamente. Perché Gesù fece tutto questo? Non era la sua prassi abituale. Di solito guariva sul posto, semplicemente con una parola.

Una possibilità è che lo stato fisico dell'uomo esprimesse uno stato spirituale: una mancanza di sincerità, una mancanza di volontà di farsi conoscere. Ci sono persone che passano la vita schivando la verità. Non vogliono sentirla o dirla. La sincerità è l'apertura alla verità. 

Spesso si evita la verità cercando l'anonimato, perdendosi in vari modi: tra la folla, a una festa, al lavoro, sui social network... Tutto piuttosto che affrontare se stessi, la propria coscienza, Dio. E qui Gesù prende l'uomo in disparte, lontano dalla folla. Abbiamo bisogno di parlare con Gesù da soli, di essere onesti con lui, di lasciargli dire ciò che abbiamo bisogno di sentire, senza schivarlo o negarlo. Gesù mette le dita nell'orecchio dell'uomo, come se dovesse lavorare di più per curare la sua sordità. Come se Dio dovesse "sforzarsi" di parlare a coloro che non vogliono ascoltarlo.

Poi arriva la fase successiva del miracolo: Gesù con la saliva ha toccato la lingua. Quest'uomo non era completamente muto. Nel Nuovo Testamento troviamo altre persone possedute da un "demone muto". Non possono dire una parola. Questa è la condizione peggiore: persone che non parlano, che non chiedono aiuto. Ma quest'uomo non era così grave. Aveva solo un difetto di pronuncia. Dal punto di vista spirituale ci sono persone che dicono qualcosa sul problema, ma non tutto, una parte, ma non tutto. 

Poi apprendiamo: "Guardando il cielo, sospirò e disse: Effetá (cioè "aprirsi")". Questo sospiro potrebbe esprimere il dolore di Dio per l'insincerità umana. È rattristato dalla nostra resistenza alla sua grazia. È il sospiro di Dio per coloro che voleva aiutare ma che lo hanno rifiutato. 

Tutto questo ci insegna l'importanza di essere onesti negli ambiti in cui Dio vuole aiutarci: la confessione, la guida spirituale, i genitori, gli insegnanti e le guide e anche, quando necessario, i medici specialisti che hanno le competenze necessarie per aiutarci.

Omelia sulle letture di domenica 23a domenica del Tempo Ordinario (B)

Il sacerdote Luis Herrera Campo offre il suo nanomiliaUna breve riflessione di un minuto per queste letture domenicali.

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