Il sonno gioca un ruolo importante nei due grandi episodi delle letture di oggi. Nel Vangelo, dopo un periodo di sonno, Pietro, Giacomo e Giovanni intravedono la gloria divina di Cristo alla Trasfigurazione. E nella prima lettura, poco prima che Dio stringa un'alleanza con Abramo, ci viene detto che "un sonno profondo [le] invaso".. Sembra che, nel nostro stato umano debole e decaduto, la gloria divina sia più di quanto possiamo sopportare. Proprio come il nostro corpo inizia a cedere in condizioni estreme, così la nostra anima sembra fallire alla presenza del potere divino. Non c'è da stupirsi, quindi, che abbiamo bisogno di una grazia speciale, l'elevazione della nostra natura, per godere della Visione Beatifica in cielo.
Il Vangelo dice: "Pietro e i suoi compagni si stavano addormentando, ma si svegliarono e videro la sua gloria e i due uomini che erano con lui".. La Quaresima ci chiede anche di svegliarci da Dio, di svegliarci dalla nostra pigrizia, per vedere meglio la sua gloria. Questa gloria è così deliziosa che Pietro sembra quasi delirante ed esprime a Gesù ("Non sapevo cosa stavo dicendo".), il desiderio di prolungare l'esperienza.
Anche la seconda lettura parla di gloria e contrappone due possibili forme di gloria: una cattiva gloria terrena, quella di coloro che si vantano della loro vergogna e fanno una "il loro Dio, il grembo"e la vera gloria del cielo, dove Gesù "trasformerà il nostro umile corpo secondo il modello del suo corpo glorioso".. Possiamo assecondare il nostro corpo e cercare piaceri vergognosi e celebrità, che ci porteranno all'inferno: "La sua posizione è sconosciuta".. Oppure possiamo sottomettere il nostro corpo, soprattutto nelle penitenze quaresimali, nella speranza della sua eterna glorificazione in cielo. L'autoindulgenza ci rende solo pigri per le cose di Dio. La giusta abnegazione ci rende più attenti allo spirituale.
Le letture di oggi ci incoraggiano quindi a uscire dalla letargia della sonnolenza spirituale - quante volte siamo assonnati e distratti nella nostra preghiera - e dalla pigrizia dell'autoindulgenza per sperimentare la gloria di Dio. Possiamo intravederla sulla terra, come la intravidero i tre discepoli sul monte, ma il suo pieno godimento avviene in cielo. Come ci dice il salmo di oggi: "Spero di godere della gioia del Signore nella terra della vita".