Il Vangelo di oggi è come uno schiaffo in faccia per me come sacerdote. In esso, infatti, Gesù mi dice molto chiaramente cosa devo evitare, ma vedo anche il triste spettacolo dei sacerdoti che, nel corso della storia, non l'hanno evitato. E io stesso mi rendo conto di quanto facilmente posso sbagliare se non sono attento.
Di cosa sta parlando Gesù? Sta mettendo in guardia il popolo dal comportamento degli scribi e dei farisei. Sta dicendo loro che devono fare ciò che dicono gli scribi e i farisei, perché essi occupano la "la sede di Mosè".Cioè, erano insegnanti della legge che Dio aveva dato a Mosè, e quella legge era essenzialmente buona. Ma prosegue con queste parole allarmanti: "Fate e realizzate tutto quello che vi dicono; ma non fate quello che fanno, perché dicono, ma non fanno".
È terribile. Essere un leader religioso e non praticare ciò che si predica. Gesù continua: "Portano fagotti pesanti e li caricano sulle spalle della gente, ma non sono disposti ad alzare un dito per spingere. Tutto ciò che fanno è che la gente li veda: allungano i filatteri e allargano i bordi del mantello; amano i primi posti nei banchetti e i posti d'onore nelle sinagoghe; amano essere inchinati nelle piazze ed essere chiamati rabbini.
Che il Signore ci liberi da questo: caricare gli altri di pesanti fardelli e vivere noi stessi nella pigrizia e nella comodità. Cercare di "apparire" religiosi per essere visti dagli uomini. Indossare abiti appariscenti (che tristezza che i sacerdoti si preoccupino troppo del loro abbigliamento). Oppure desiderare posizioni d'onore e il miglior trattamento.
Che cosa terribile: entrare nella vita religiosa, l'apparente servizio di Dio, per cercare benefici mondani. Grazie a Dio, i tempi in cui essere un sacerdote o un religioso era per un guadagno terreno sono ormai lontani, almeno in molti luoghi. Ma possiamo ancora cercare troppo i pochi vantaggi possibili, e ci sono ancora posti nel mondo in cui il sacerdozio potrebbe essere una via d'uscita dalla povertà o una vita migliore. Si tratta quindi di pericoli di cui essere consapevoli.
Ma Gesù non si rivolge solo ai sacerdoti. Parla a tutti noi del servizio radicale e di non usare la religione per i nostri fini terreni. Quanto facilmente possiamo sbagliare. Tutti noi possiamo imporre dei pesi agli altri e non fare nulla per alleggerirli. "Sono io che comando", diciamo ai nostri subordinati, "quindi dovete servirmi". O senza dirlo, questo è il nostro atteggiamento. E dimentichiamo che l'autorità non serve agli altri per servire noi, ma a noi per servire loro. Oppure cerchiamo di metterci in mostra e di apparire pii e religiosi, il che è come una corruzione della religione.
E poi, Gesù arriva al suo punto chiave: "Il primo tra voi sarà il vostro servo. Chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato".. L'idea è chiara: la leadership è servizio.
Omelia sulle letture della 31ª domenica del Tempo Ordinario (A)
Il sacerdote Luis Herrera Campo offre il suo nanomiliaUna breve riflessione di un minuto per queste letture domenicali.