Nostro Signore mostra una notevole miscela di determinazione, flessibilità e pazienza nella sua missione. Questo è particolarmente evidente nel Vangelo di oggi, dove vediamo costantemente Gesù disposto ad andare dove gli viene chiesto, adattando i suoi piani, senza la minima fretta, ma tutto ispirato da un chiaro senso di seguire la volontà del Padre.
Gesù sa cosa vuole fare e lo fa con calma, senza mai agitarsi. Eppure, le folle gli ronzano intorno, la gente reclama la sua attenzione o lo tocca, i discepoli rispondono nervosamente, la gente piange e si lamenta ad alta voce o ride di lui.
Gesù ha appena scacciato migliaia di demoni da una persona: una battaglia dura ed estenuante. Mentre attraversa in barca l'altra sponda, una grande folla si raduna intorno a lui. In mezzo alla folla, con Gesù senza dubbio pronto a insegnare, un certo Giairo lo prega di venire a curare sua figlia. Gesù lo segue senza fare domande.
Durante il tragitto si verifica un'altra interruzione. Una donna che soffriva da dodici anni di una dolorosa emorragia lo tocca. Sentendo che le sue forze si stanno esaurendo, Gesù si ferma: guarire la donna non è sufficiente, vuole aiutarla a crescere nella fede. Per questo la mette alla prova prima di guarirla; c'è anche il tempo per una discussione con i suoi discepoli. Possiamo immaginare l'impazienza di Giairo mentre tutto questo accadeva. E poi i suoi peggiori timori vengono confermati. Gli viene detto che sua figlia è morta.
Gesù gli dice: "Non abbiate paura, abbiate fede".. Si attarda ancora di più, impedendo a tutti gli altri di accompagnarlo e permettendo solo a Pietro, Giacomo e Giovanni di farlo. Dopo aver scacciato dalla casa tutti coloro che piangevano (si prende altro tempo), Gesù guarisce finalmente il bambino con grande pazienza e dolcezza: "Sto parlando con te, ragazza, alzati".. Lo fa, e ci viene detto che Gesù pensa addirittura di dire loro di dargli qualcosa da mangiare.
Questa è una grande lezione per noi. Essere determinati a fare del bene e non lasciare che nulla ci scoraggi, ma con calma, pazienza e flessibilità.
Uno dei motivi per cui manchiamo di misericordia - e questo potrebbe essere un difetto particolare delle persone laboriose e motivate - è che abbiamo un sacco di cose da fare, magari molto buone per il servizio di Dio, e non ci piace essere interrotti.
Quello che dovremmo imparare è che quelle interruzioni potrebbero essere il Signore che ci dice cosa vuole che facciamo.
Omelia sulle letture di domenica 13a domenica del Tempo Ordinario (B)
Il sacerdote Luis Herrera Campo offre il suo nanomiliaUna breve riflessione di un minuto per queste letture domenicali.