Oggi la Parola di Dio ci incoraggia a non reprimere le nostre emozioni, ma a usarle, a essere entusiasti della salvezza di Dio. "Esulta figlia di Sion, grida di gioia Israele, gioisci e rallegrati con tutto il tuo essere, o figlia di Gerusalemme".. Infatti, Dio non solo ci incoraggia a farlo, ma lo fa lui stesso! "esulta e si rallegra con te... esulta e si rallegra con te".. La stessa idea compare nel salmo (questa settimana tratto da Isaia), che ci incoraggia anche a "gridare e cantare di gioia", e nella seconda lettura, dove San Paolo ci esorta a "Rallegratevi sempre nel Signore".e insiste: "Ripeto, rallegratevi"..
Possiamo usare le nostre emozioni in modo distruttivo, indulgendo in passioni negative come la rabbia o la lussuria, oppure possiamo usarle in modo positivo per gioire in Dio, come fece Maria nel suo Magnificat. Ma sappiamo anche che la vita cristiana è molto più che emozioni: è fede reale e azioni pratiche. Così, nel Vangelo, San Giovanni Battista, inviato proprio per preparare il popolo alla venuta di Cristo, elenca una serie di azioni pratiche che i suoi uditori devono praticare per essere preparati al Signore. Gli esattori delle tasse non devono riscuotere più del dovuto e i soldati non devono estorcere denaro con minacce o false accuse e devono accontentarsi del loro salario (si noti il dettaglio: i Vangeli non dicono che gli esattori delle tasse e i soldati non possono essere discepoli di Cristo. Devono semplicemente vivere onestamente per esserlo).
E poiché il cristianesimo non è solo una religione "di benessere", il Battista cerca di suscitare nei suoi ascoltatori il santo timore dell'imminente giudizio di Dio. "Nella sua mano ha la clava per vagliare il suo gregge, per raccogliere il grano nel granaio e bruciare la pula in un fuoco che non si spegne".. Rallegratevi nel Signore, ma con vera fede e buone opere. Non siate pula superficiale che verrà bruciata. Siate il buon grano che sarà raccolto nel granaio di Dio, cioè in cielo. Gesù si è reso presente sotto forma di grano, di pane, con il suo sacrificio sulla croce e il dono dell'Eucaristia. L'abnegazione e la dedizione generosa sono le vie per diventare questo buon grano, così come la disponibilità a seppellirsi sottoterra, cioè a occupare posizioni umili di servizio, lontano dai riflettori (Gv 12,24). Quindi, sì alle emozioni nella nostra vita cristiana: non negative, ma nemmeno superficialmente positive. Piuttosto, emozioni profonde che vanno dalla gioia piena di fede al timore santo, e accompagnate da opere buone.
Omelia sulle letture della terza domenica di Avvento
Il sacerdote Luis Herrera Campo offre il suo nanomiliaUna breve riflessione di un minuto per queste letture domenicali.