Letture della domenica

La gioia di ritrovare colui che si era perso. 24a domenica del Tempo Ordinario (C)

Andrea Mardegan commenta le letture della 24ª domenica del Tempo Ordinario e Luis Herrera tiene una breve omelia video. 

Andrea Mardegan-7 settembre 2022-Tempo di lettura: 2 minuti

Foto: Mosè, di Michelangelo. ©Livioandronico2013

Riascoltando il racconto dell'Esodo sulla perversione del popolo d'Israele, che si era fatto un vitello di metallo fuso da adorare, lo stesso popolo ha avuto modo di ricordare come la sua posizione privilegiata di popolo di Dio dipendesse dalla libera scelta di Dio, e dal fatto che Dio perdonasse i suoi peccati prima ancora di aspettarsi il suo pentimento, e non certo per il suo comportamento esemplare rispetto agli altri popoli.

È certamente suggestivo come in questo passo la Bibbia si esprima antropomorficamente come se ci fosse stato un percorso di pentimento in Dio, favorito dall'intercessione di Mosè. In questo modo, Dio si pone addirittura, di fronte al suo popolo, come esempio di pentimento, di cambiamento del modo di pensare e di agire, suggerendo così al suo popolo di agire nello stesso modo, di perdonare per
Essere come Dio che perdona. Essere fedeli in amore nonostante i possibili tradimenti della persona amata. Lo stesso Mosè, che ricorda a Dio le sue promesse e i suoi giuramenti, è il protagonista di una storia di perdono di Dio: nonostante il massacro dell'egiziano e i decenni di fuga nel deserto, Dio lo ha chiamato a liberare il suo popolo.

Paolo ha fatto la stessa esperienza: Dio lo ha scelto per essere il suo apostolo e per portare il Vangelo alle nazioni, anche se era un uomo di colore. "blasfemo, persecutore e violento".come ricorda al suo discepolo Timoteo.

Dio è così e Gesù cerca ogni occasione per ribadirlo in un ambiente come il suo, dove farisei e scribi, per i quali i "peccatori" erano una categoria di persone definite da loro stessi in base al loro comportamento, pensavano di doverli giudicare e condannare, allontanandoli e non avendo alcun rapporto con loro. Invece, Gesù li accoglie e mangia con loro. Essi "mormorano", come il popolo del deserto che protestava con Dio, e così diventano i peccatori che Dio cerca di salvare, raccontando loro parabole sulla misericordia di Dio.

Il comportamento che propone loro è sicuramente sconcertante: lasciare le novantanove pecore, non in un luogo sicuro, ma nel deserto, per andare alla ricerca dell'unica pecora perduta. E poi non per tornare a prenderli, ma per andare a celebrare una festa con gli amici. La dimensione della ricerca di ciò che è andato perduto attraversa le tre parole di Gesù: andare in cerca della pecora smarrita, cercare con attenzione la moneta perduta, scrutare l'orizzonte.
aspettando il figlio che si è allontanato, uscendo dalla casa per recuperare colui che era dentro la casa ma che a causa della sua durezza di cuore era stato escluso dalla festa del perdono, con la gioia del figlio e del fratello riunito. La gioia del cielo, la gioia degli angeli, la gioia di Dio, la gioia che si diffonde tra gli amici danno a tutto il cammino del pentimento e del perdono una dimensione di esultanza che incoraggia tutti a percorrere questo cammino, quello di chiedere perdono e di dare misericordia.

L'omelia sulle letture della domenica 24

Il sacerdote Luis Herrera Campo offre il suo nanomiliauna breve riflessione di un minuto per queste letture.

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