Letture della domenica

Pulizia interiore. 22ª domenica del Tempo Ordinario (B)

Joseph Evans commenta le letture della 22ª domenica del Tempo Ordinario e Luis Herrera tiene una breve omelia video.

Giuseppe Evans-29 agosto 2024-Tempo di lettura: 2 minuti

Siamo giustamente preoccupati per l'ambiente e vediamo sempre più chiaramente quanto sia sbagliato l'inquinamento. Non solo è egoista, ma danneggia anche questo bellissimo pianeta che Dio ci ha dato. 

Ma se l'effetto dei pensieri interiori potesse essere visto visibilmente, staremmo molto attenti a ciò che pensiamo, perché sono come un inquinamento spirituale. Inquinano il nostro ambiente spirituale, la nostra mente e la nostra comunità. 

Gesù ce lo insegna nel Vangelo di oggi, mettendoci in guardia da una vita di fede basata solo sull'esteriorità. Questo è un grande pericolo che possono correre soprattutto i credenti religiosi. 

Gli antichi ebrei erano scrupolosi nella pulizia rituale. Non si preoccupavano altrettanto della purezza dell'anima. Alcuni cattolici di oggi possono essere pignoli nelle prescrizioni liturgiche, ma guardano gli altri con orgoglio, come il fariseo della parabola guardava l'esattore delle tasse peccatore.

Nostro Signore elenca una serie di peccati che nascono dal cuore: "Perché dal di dentro, dal cuore dell'uomo, escono pensieri malvagi, fornicazioni, furti, omicidi, adulteri, cupidigie, malizie, frodi, dissolutezza, invidia, maldicenza, superbia, frivolezza. Tutti questi mali vengono dall'interno e rendono l'uomo impuro". 

Sulla base degli insegnamenti di Cristo, la Chiesa distingue tra peccati interni ed esterni. Questi ultimi sono azioni che si possono vedere o sentire, mentre i peccati interni sono semplicemente pensieri. Noi li pensiamo, ma nessuno li vede tranne Dio, che ci giudicherà per ogni nostro pensiero (cfr. Rm 2,16). Quando Dio ci ha dato i 10 comandamenti, ha proibito anche i peccati interni, che sono coperti dagli ultimi due comandamenti: "Non desiderare la moglie del tuo prossimo" e "Non desiderare i beni del tuo prossimo". Questi due comandamenti ci invitano a controllare i nostri pensieri. L'azione esteriore non serve a nulla se il nostro cuore è corrotto: anzi, porta solo all'ipocrisia e quindi a un'ulteriore condanna.

La Chiesa insegna che, per molti aspetti, i peccati interni sono più pericolosi di quelli esterni, perché sono molto più facili da commettere e perché, se non controllati, portano presto ad azioni peccaminose.

Pertanto, la nostra fede ci chiede di sforzarci di controllare i nostri pensieri e persino la nostra vista. Se guardiamo cose impure o guardiamo gli altri come semplici corpi, usandoli per il piacere sessuale nei nostri pensieri, è come un inquinamento morale. Stiamo corrompendo il nostro cuore. Lo stesso vale se ci permettiamo di pensare negativamente agli altri.

Omelia sulle letture della 22ª domenica del Tempo Ordinario (B)

Il sacerdote Luis Herrera Campo offre il suo nanomiliaUna breve riflessione di un minuto per queste letture domenicali.

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