Il suggerimento di una possibile istituzione di Sinodi fu presentato a Papa Paolo VI durante il Concilio Ecumenico Vaticano II. All'origine di questa proposta c'è l'esperienza della Chiesa antica, che si riuniva per affrontare questioni rilevanti per la sua vita ecclesiale, e il desiderio di collaborare più strettamente con il successore di Pietro nella cura pastorale della Chiesa universale. Etimologicamente, la parola sinodo deriva da due parole greche, syn (insieme) e hodos (vie), che significano "camminare insieme", per indicare che i vescovi "camminavano insieme", tra loro e in comunione con il Papa, su questioni rilevanti per le loro Chiese particolari. Il suggerimento dei vescovi chiedeva quindi un ritorno a questa pratica tradizionale della Chiesa.
Breve storia dei Sinodi dopo il Vaticano II
Accogliendo questa richiesta, Papa Paolo VI, il 14 settembre 1965, annunciò ai Padri conciliari, riuniti nella sessione di apertura del quarto periodo del Concilio, la decisione di istituire, di sua iniziativa e con la sua autorità, un organismo chiamato Sinodo dei Vescovi, che sarebbe stato composto da vescovi nominati per lo più dalle Conferenze episcopali e approvati dal Papa, e convocato, secondo le necessità della Chiesa, dal Romano Pontefice, allo scopo di consultarsi e collaborare con il ministero petrino, quando, per il bene generale della Chiesa, ciò gli fosse sembrato opportuno. Il giorno successivo, Papa Paolo VI, con il Motu Proprio Apostolica sollicitudo (cfr. AAS 57 [1965], pp.775-780), ha istituito il Sinodo dei Vescovi nella Chiesa cattolica come istituzione permanente, per mezzo della quale i vescovi, eletti da varie parti del mondo, avrebbero reso un'assistenza più efficace al supremo Pastore della Chiesa, stabilendone la costituzione: 1) è un'istituzione ecclesiale centrale; 2) deve rappresentare l'intero episcopato cattolico; 3) deve, per sua natura, essere perpetuo; 4) per quanto riguarda la sua struttura, svolgerà le sue funzioni, allo stesso tempo, temporaneamente e occasionalmente.
Nello stesso anno, il Decreto conciliare Christus Dominus, al numero 5, ribadisce l'importanza che la nuova istituzione avrà nella vita della Chiesa avendo la collaborazione dell'episcopato cattolico, affinché possa rappresentare e manifestare più efficacemente la sollecitudine per la Chiesa universale, come parte della vocazione di ogni vescovo. Il primo regolamento interno per il funzionamento del Sinodo è stato pubblicato l'8 novembre 1966, ed è stato rivisto e ampliato dal decreto del 24 novembre 1969, seguito da norme successive. Il 29 settembre 2006, con la Ordo synodi episcoporum, sono state pubblicate le nuove norme che regolano l'organizzazione e il funzionamento del Sinodo di Roma. Tuttavia, il quadro legislativo generale del Sinodo si trova nei canoni 342-348 del Codice Civile. Codice di Diritto Canonico latino, così come nel canone 46 del Codice dei canoni delle Chiese orientali.
Più recentemente, il 15 settembre 2018, Papa Francesco, con la Costituzione Apostolica Episcopalis communio, ha determinato alcuni cambiamenti nel funzionamento del Sinodo. Innanzitutto, Papa Francesco riconosce i benefici che il Sinodo di Roma ha apportato alla vita della Chiesa fin dalla sua istituzione, in questi cinquant'anni di realizzazione, come valido strumento del Sinodo di Roma. "Le Assemblee non sono state solo un luogo privilegiato di conoscenza reciproca tra i Vescovi, di preghiera comune, di confronto leale, di approfondimento della dottrina cristiana, di riforma delle strutture ecclesiali e di promozione dell'attività pastorale nel mondo. In questo modo, tali Assemblee non solo sono diventate un luogo privilegiato di interpretazione e ricezione del ricco magistero conciliare, ma hanno anche dato un notevole impulso al successivo magistero pontificio". (n. 1). Il testo allarga poi la partecipazione al Sinodo, oltre che agli esperti e agli uditori, anche ai "delegati fraterni", che sono quelli invitati dalle Chiese e comunità ecclesiali non ancora in piena comunione con la Chiesa cattolica, e ad alcuni invitati speciali, da nominare in virtù della loro riconosciuta autorità.
Natura, caratteristiche e tipologie dei Sinodi episcopali
Il Sinodo dei vescovi è un'istituzione della Chiesa universale, che viene convocata in determinate occasioni e che manifesta la collaborazione collegiale dei vescovi con il Papa e dei vescovi tra di loro, in modo che possano riflettere su alcune questioni che riguardano la Chiesa nel mondo intero o in un particolare Paese o continente. Così si esprime il Vaticano II: "I vescovi scelti nelle varie regioni del mondo, nella forma e nell'ordinamento che il Romano Pontefice ha stabilito o potrà stabilire in seguito, rendono al Sommo Pastore della Chiesa un'assistenza più efficace costituendo un consiglio che si chiama sinodo episcopale, il quale, poiché agisce in nome di tutto l'episcopato cattolico, manifesta al tempo stesso che tutti i Vescovi in comunione gerarchica sono partecipi della sollecitudine di tutta la Chiesa" (Christus Dominus, n. 5).
Le caratteristiche fondamentali del Sinodo sono quattro: l'universalità, la collegialità episcopale, le diverse forme di convocazione e l'attività consultiva. L'iniziativa di Papa Paolo VI di istituire i Sinodi, seguendo il desiderio e il suggerimento dei vescovi durante i lavori del Concilio Ecumenico Vaticano II, mostra l'intenzione che la nuova istituzione esprima la collegialità episcopale, cioè contribuisca alla collaborazione di tutti i vescovi del mondo intero con il compito pastorale universale della Chiesa esercitato dal Papa, pastore universale, condividendo con lui la sollecitudine pastorale per tutta la Chiesa. La collegialità episcopale è stato uno dei temi importanti ripresi dall'ultimo Concilio (cfr. Lumen Gentium, 22, Christus Dominus, 4), superando la concezione dei vescovi come semplici rappresentanti del Papa nelle loro Chiese particolari o in rivalità con lui, e affermando la comunione gerarchica dell'intero collegio episcopale - i vescovi di tutto il mondo - con la sollecitudine pastorale del Papa per l'intera Chiesa (cfr. Nota esplicativa preventiva, paragrafi 1 e 2). La collegialità episcopale è legata all'universalità, come dimostra il fatto che il Sinodo è un'istituzione sia della Chiesa latina che delle Chiese cattoliche orientali. Questa nota di universalità è particolarmente evidente nelle assemblee generali del Sinodo, dove tutto il mondo cattolico è rappresentato nella sua composizione e nel suo funzionamento.
Secondo la recente Costituzione Apostolica di Papa Francesco, ci possono essere tre tipi di Sinodo: l'Assemblea Generale ordinaria, che si occupa di questioni che riguardano il bene della Chiesa universale; l'Assemblea Generale straordinaria, se le questioni da trattare, che riguardano il bene della Chiesa universale, richiedono un esame urgente; e l'Assemblea speciale, quando si devono trattare questioni che riguardano principalmente una o più aree geografiche specifiche (cfr. articoli 1, § 2, 1°, 2° e 3°). Aggiunge al § 3: "Se lo ritiene opportuno, in particolare per motivi di natura ecumenica, il Romano Pontefice può convocare un'assemblea sinodale secondo altre procedure da lui stabilite". Il Papa è il Presidente del Sinodo e il Sinodo è direttamente soggetto a lui (cfr. articolo 1, § 1). Il carattere consultivo del Sinodo è mantenuto, ma può diventare deliberativo, se il Papa lo stabilisce, in conformità con l'articolo 18, paragrafo 2. Le fasi del Sinodo sono le seguenti: la fase preparatoria, la fase di svolgimento dell'assemblea dei vescovi e la fase di attuazione delle decisioni del Sinodo.
Le celebrazioni del Sinodo fino ad oggi
Finora si sono svolte quindici assemblee ordinarie dei Sinodi di Roma, quattordici delle quali hanno già pubblicato documenti. Di seguito sono riportate le date, il tema trattato e il documento finale di ciascuna assemblea sinodale:
- 1°: dal 29-IX al 29-X-1967. Oggetto: Principi da osservare per la revisione del CIC; opinioni pericolose e ateismo; rinnovamento dei seminari; matrimoni misti e riforma liturgica. Documento finale: Principia quae.
- 2°: dal 30-IX al 6-XI-1971. Tema: Il sacerdozio ministeriale e la giustizia nel mondo. Due documenti finali: Ultimis temporibus (sacerdozio ministeriale) e Universo ex conveniente (giustizia).
- 3°: dal 27-IX al 26-XI-1974. Tema: L'evangelizzazione nel mondo contemporaneo. Documento finale: Evangelii nuntiandi (18 DICEMBRE 1975).
- 4a: dal 30-IX al 29-X-1977. Tema: La catechesi nel nostro tempo. Documento finale: Catechesi tradendae (16-X-1979).
- 5°: dal 26-IX al 25-X-1980. Tema: La missione della famiglia cristiana nel mondo di oggi. Documento finale: Familiaris consortio (22 NOVEMBRE 1981).
- 6a: dal 29-IX al 29-X-1983. Tema: Penitenza e riconciliazione nella missione della Chiesa. Documento finale: Reconciliatio et paenitentia (2-XII-1984).
- 7°: dall'1-X al 30-X-1987. Tema: La vocazione e la missione dei laici nella Chiesa e nel mondo a vent'anni dalla celebrazione del Concilio Vaticano II. Documento finale: Christifideles laici (30-XII-1988).
- 8°: dal 30-IX al 28-X-1990. Tema: La formazione dei sacerdoti nelle circostanze attuali. Documento finale: Pastores dabo vobis (25-III-1992).
- 9a: dal 2-X al 29-10-1994. Tema: La vita consacrata e la sua missione nella Chiesa e nel mondo. Documento finale: Vita consacrata (25-III-1996).
- 10°: dal 30-IX al 27-X-2001. Tema: Il Vescovo: servitore del Vangelo di Gesù Cristo per la speranza del mondo. Documento finale: Pastori gregari (16- X-2003).
- 11a: dal 2-X al 23-X-2005. Tema: L'Eucaristia: fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa. Documento finale: Sacramentum caritatis (22-II-2007).
- 12a: dal 5-X al 26-X-2008. Tema: La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa. Documento finale: Verbum Domini (30-IX-2010).
- 13°: dal 7-X al 28-X-2012. Tema: La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana. Documento finale: Evangelium Gaudium (24-XI- 2013).
- 14a: dal 4-X al 25-X-2015. Tema: La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo. Documento finale: Amoris laetitia (19- III-2016).
- 15a: dal 3-X al 28-X-2018. Tema: Giovani, fede e discernimento vocazionale.
Ci sono state tre assemblee straordinarie:
- 1°: dall'11-X al 28-X-1969. Tema: La cooperazione tra la Santa Sede e le Conferenze episcopali. Documento finale: Prima di concludere.
- 2°: dal 25-XI all'8-XII-1985. Tema: 20° anniversario delle conclusioni del Concilio Vaticano II. Documento finale: Ecclesia sub Verbo Dei mysteria Christi celebrans pro salute mundi.
- 3a: dal 5-X al 19-X-2014: Le sfide pastorali della famiglia nel contesto dell'evangelizzazione. Non c'era un documento finale.
Papa Giovanni Paolo II ha convocato alcune Assemblee speciali del Sinodo, con uno scopo particolare. Essi sono i seguenti:
- 1°: dal 14 al 31 gennaio 1980. Sinodo speciale per i Paesi Bassi. Tema: La situazione pastorale nei Paesi Bassi. Documento: Ricognitori verso Dio (31-I-1980).
- 2°: dal 28-XI al 14-XII-1991. Prima Assemblea speciale per l'Europa. Tema: Siamo testimoni di Cristo che ci ha liberati. Documento: Tertio millennio iam (13 DICEMBRE 1991).
- 3°: dal 10-IV all'8-V-1994. Prima Assemblea speciale per l'Africa. Tema: La Chiesa in Africa e la sua missione evangelizzatrice per l'anno 2000: "Sarete miei testimoni" (At 1,8). Documento: Ecclesia in Africa (14 SETTEMBRE 1995).
- 4a: dal 26-XI al 14-XII-1995. Assemblea speciale per il Libano. Tema: Cristo è la nostra speranza: rinnovati dal suo spirito, nella solidarietà siamo testimoni del suo amore. Documento: Nuova speranza per il Libano (10-V-1997).
- 5°: dal 12-XI all'11-XII-1997. Assemblea speciale per l'America. Tema: L'incontro con Gesù Cristo vivo, motivo di conversione, comunione e solidarietà in America. Documento: Ecclesia in America (22-I-1999).
- 6°: dal 19-IV al 14-V-1998. Assemblea speciale per l'Asia. Tema: Gesù Cristo Salvatore e la sua missione di amore e servizio in Asia: "Sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza" (Gv 10,10). Documento: Ecclesia in Asia (6 NOVEMBRE 1999).
- 7°: dal 22-XI al 12-XII-1998. Assemblea speciale per l'Oceania. Tema: Gesù Cristo e i popoli dell'Oceania: seguire la sua via, proclamare la sua verità e vivere la sua vita. Documento: Ecclesia in Oceania (22 NOVEMBRE 2001).
- 8°: 1-10 al 23 ottobre 1999. Seconda Assemblea speciale per l'Europa. Tema: Gesù Cristo che vive nella sua Chiesa, fonte di speranza per l'Europa. Documento: Ecclesia in Europa (28-VI-2003).
- 9a: dal 4-X al 25-X-2009. Seconda Assemblea speciale per l'Africa. Tema: La Chiesa in Africa al servizio della riconciliazione, della giustizia e della pace. Documento: Africae Munus (9-XI-2011).
- 10°: dal 10-X al 24-X-2010. Assemblea speciale per il Medio Oriente. Tema: La Chiesa cattolica in Medio Oriente: comunione e testimonianza. "La moltitudine di coloro che avevano creduto era di un sol cuore e di un'anima sola" (Atti 4:32). Documento: Ecclesia in Medio Oriente (14-IX-2012).
Il contributo dei Sinodi alla Chiesa
I Sinodi dei Vescovi hanno contribuito efficacemente al rinnovamento ecclesiale e si sono affermati come un'efficace ricezione dell'ecclesiologia post-conciliare, in particolare come strumento di stretta collaborazione con il ministero petrino, rispecchiando così la natura dell'ufficio pastorale dei vescovi e della comunione gerarchica, poiché questi Sinodi, nella misura in cui rappresentano l'episcopato cattolico, contribuiscono alla partecipazione di tutti i vescovi in comunione gerarchica alla cura della Chiesa universale (cfr. Christus Dominus, 5). In questo modo, realizzano la collegialità episcopale - l'affetto collegiale - riaffermata dal Vaticano II come una delle sue caratteristiche fondamentali. Ecco perché Papa Francesco afferma: "Provvidenzialmente, l'istituzione del Sinodo dei Vescovi è avvenuta nel contesto dell'ultima assemblea ecumenica. Infatti, il Concilio Vaticano II, "sulle orme del Concilio Vaticano I" e nel solco della genuina tradizione ecclesiale, ha approfondito la dottrina sull'ordine episcopale, concentrandosi in modo particolare sulla sua natura sacramentale e collegiale. È diventato così definitivamente chiaro che ogni Vescovo possiede contemporaneamente e inseparabilmente la responsabilità per la Chiesa particolare affidata alle sue cure pastorali e la preoccupazione per la Chiesa universale" (Costituzione Apostolica sull'Ordinazione Episcopale dei Vescovi della Congregazione dei Vescovi Cattolici per la Dottrina dei Fedeli). Episcopalis communio, 2).
I temi affrontati finora nelle Assemblee generali ordinarie, così come in quelle straordinarie e speciali, hanno rappresentato in ogni epoca un'esigenza pastorale, e quindi hanno favorito la crescita della vita della Chiesa indicando la direzione in cui essa deve camminare con i suoi membri.
per portare avanti la sua missione di evangelizzazione (cfr. Evangelii Nuntiandi, 14) e anche per determinare le linee guida per l'azione pastorale in queste diverse regioni.
I dibattiti durante i Sinodi costituiscono informazioni aggiornate per il Papa e, forse, suggerimenti per l'esercizio dell'ufficio petrino, costituendo un momento privilegiato per il governo della Chiesa in comunione. La prassi delle esortazioni post-sinodali ritrae le sfide poste alla Chiesa e le coordinate lungo le quali essa deve camminare per realizzare un'evangelizzazione più efficace, capace di raggiungere le persone che il Vangelo di Gesù Cristo deve chiamare alla conversione.
Così, l'intenzione di Papa Paolo VI di istituire i Sinodi sta raggiungendo il suo obiettivo. Per i fedeli cattolici è ora opportuno ringraziare Dio per i frutti portati dai Sinodi e pregare affinché continuino ad essere momenti preziosi per la vita della Chiesa di Gesù Cristo.
Facoltà di Teologia della Pontificia Università Cattolica di Rio Grande do Soul (PUCRS), Brasile ([email protected])