L'episodio dei farisei e degli scribi che vengono da Gerusalemme per chiedere a Gesù perché i suoi discepoli mangiano con le mani impure, è preceduto da questo scenario: "Quando scesero dalla barca, lo riconobbero immediatamente. Percorsero tutta quella regione e, ovunque sentissero che si trovava, gli portavano i malati sulle barelle. E dovunque andasse, in città o in villaggi, deponevano i malati nelle piazze e lo pregavano di far loro toccare almeno l'orlo della sua veste; e tutti quelli che lo toccavano erano guariti.". Poco prima aveva sfamato cinquemila uomini con cinque pani e due pesci. Che contrasto con chi ha problemi con le abluzioni e l'osservanza delle prescrizioni esterne. Come se la salvezza dipendesse da queste cose. Gesù applica loro la profezia di Isaia: "Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Mi adorano inutilmente, mentre insegnano dottrine che sono precetti di uomini.". È una profezia che può essere sempre applicata, nel corso della storia dell'umanità e della Chiesa, a tutti i seguaci del formalismo, dello spiritualismo, del legalismo. Il loro cuore è lontano da Dio.
Gesù è molto interessato a chiarire queste verità, e infatti richiama a sé la folla che si era allontanata, perché non gli interessavano queste dispute farisaiche, che certamente non attiravano le folle. Invece, Gesù vuole parlare chiaramente a tutta la folla affinché il suo insegnamento raggiunga tutti nella storia e dice: "...".Ascoltatemi tutti e comprendetemi bene.
Egli usa questi due verbi insieme - ascoltare e comprendere - nella forma imperativa solo in questo episodio e nel passo parallelo in Matteo. Significa che si tratta di una questione urgente e che non vuole perdere l'occasione di chiarirla ad alta voce. "Non c'è nulla al di fuori dell'uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro".. Così rende puro ogni cibo, spiega ancora Marco, ma si può anche dire che ha ricordato che tutto ciò che è stato creato da Dio è buono e, nel caso degli esseri umani, molto buono. D'altra parte, "Dall'interno del cuore degli uomini procedono pensieri malvagi, fornicazioni, furti, omicidi...".
E come purificare il cuore di un uomo così capace di peccare? Benedetto XVI ricorda, nel capitolo Siete puri del suo lavoro Gesù di Nazareth (II), che in altri passi del Nuovo Testamento si spiega che siamo purificati dalla fede (At 15, 5-11), dalla parola che Gesù ci ha annunciato (Gv 15, 3), dal suo amore (Gv 13), dalla verità che è lui stesso e nella quale siamo immersi (Gv 17, 17). Anche dalla speranza in Cristo che ci purifica, come lui è puro (1 Gv 3, 3).
L'omelia sulle letture della domenica 22
Il sacerdote Luis Herrera Campo offre il suo nanomiliauna breve riflessione di un minuto per queste letture.